SCENA IV.

AdelinaCarmine

Adelina — Buon giorno Carmine.

Carmine — (voltandosi, sorpresa) Oh! che testa! Tu?... E chi t’aspettava stamane? Buon giorno.

Adelina — Non è mercoledì?

Carmine — Sì cara. Sarà benissimo mercoledì, ma io non me ne ricordavo più. E non ho studiato proprio niente, sai.

Adelina — Male... malissimo... (si toglie i guanti e il cappellino che poserà sul pianoforte).

Carmine — Se sapessi quanto ho da fare! Non ho trovato un minuto nemmeno per aprire il pianoforte.

Adelina — Pazienza!... Vuol dire che lo apriremo adesso!

Carmine — Ma ridurremo la lezione a mezz’ora. Non un minuto di più, proprio per non averti fatto fare il viaggio inutilmente.

Adelina — Peccato! si andava così bene, adesso!

Carmine — Sai che non è colpa mia. Ho dovuto rimettere in ordine tutta la casa.

Adelina — Eh, me lo immagino... E... di’ un po’: si hanno notizie dell’arrivo?

Carmine — S’aspetta di giorno in giorno...

Adelina — Come mi piacerebbe vederlo!

Carmine — Diamine! Lo vedrai! Non arriva mica in maschera! (e cerca la sua musica sul pianoforte).

Adelina — Rileggevo stanotte «La sete di vivere». Che libro; che gran libro!... Fa rimpiangere....

Carmine — (semplice) Che cosa?

Adelina — Ma!... Forse di non aver vissuto!

Carmine — Vuoi che ripassiamo quel Grieg della settimana scorsa?

Adelina — L’hai studiato?

Carmine — No. Ma mi piace, e allora non faccio fatica.

(Siede al piano. Adelina le siede vicino. Tutte e due . voltando le spalle verso il fondo. Carmine comincia a suonare con molta poesia).

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