SCENA VI.

Marchini – Concettapoi Taddei

(Dal fondo entrano Marchini e la signora Concetta. Povera buona gente, senza speciali caratteristiche all’infuori del loro spiccato provincialismo. Marchini , il marito, spinge la testa per il primo, dalla porta, e con accorata sorpresa, dice:)

Marchini — Ma sai che questa è magnifica?... Anche qui, nessuno!...

Concetta — Te l’avevo detto io che si disturbava....

Marchini — E chi vuoi disturbare, se non c’è nessuno?

Concetta — Io me la sentivo!...

Marchini — Senti, Concetta: io ne ho conosciuti dei corvi... ma il corvo vero, quello classico... quello che ti tira addosso tutti i malanni, sei tu!

Concetta — Senti, Marchini: non cercare adesso di scaricare la responsabilità sopra di me, perchè il colpo di testa è stato tuo... Se tu mi avessi ascoltato... se tu avessi avvertito che si arrivava...

Marchini — E mi dici dove andava a finire l’improvvisata?

Concetta — E mi dici dove andremo a finire noi, coi bambini lì fuori?

Marchini — Dove vuoi andare a finire?... Qui, si resta.

Concetta — E se quelli sono andati in città?

Marchini — Torneranno per colazione.

Concetta — E se non tornassero?

Marchini — Se non tornassero... se non tornassero...

Concetta — Vedi?... Vedi che ti ci confondi anche tu?

Marchini — Ma santo Dio... mi smonti... mi smonti...

Concetta — Capirai che non è piacevole sbatter via i soldi così.

Marchini — A me dispiacerebbe per i figliuoli... Dove li hai lasciati?

Concetta — Con Carolina.

Marchini — Dove?

Concetta — Alle stalle.

Marchini — C’è l’asino?

Concetta — C’è.

Marchini — Zitta!

Concetta — Non spaventarmi!

Marchini — C’è....

Concetta — Chi?

Marchini — Non senti?

Concetta — No.

Marchini — L’automobile!

Concetta — Dio! Ti ringrazio!

Marchini (che ha ripreso coraggio) — Lo vedi, corva?... Vedi che tutto si accomoda? Vedi che i colpi di testa non esistono? che l’improvvisata riesce? che non si sbatton denari? che mangeremo magnificamente?...

(Entra rapido dal fondo Pietro Taddei . È sulla cinquantina. Faccia aperta di buon uomo semplice e festoso. Veste con proprietà, ma senza eleganza, da ricco campagnolo).

Taddei — Ma volevo ben dire! Quei due marmocchi laggiù sono Renato e Gabriella!... E qui c’è la signora Concetta...

Marchini — Come vedi, c’è tutta la famiglia: marito, moglie, figliuoli e bambinaia!

Concetta — Ci vuol proprio la nostra sfacciataggine a piombar qui come in un albergo!

Taddei — Ma è ben così che bisogna fare! A che servirebbe vivere in campagna se i buoni amici qualche volta almeno non si ricordassero di noi?... E Carmine?... Dov’è?... L’avete vista?

Marchini — No. Siamo capitati in questo momento. Non c’era nessuno... e credevamo che la signorina fosse con te, in città.

Concetta — Anzi, si pensava già di andarcene per non disturbare...

Taddei — Ci mancherebbe altro!... È un mese che non vi fate vivi... No no, cari miei! Prima di questa sera non si parte. E se poi volete, camere e letti ce n’è in abbondanza e potrete partir domattina!

Marchini — Insomma, la nostra sfacciataggine è perdonata dalla tua cordialità.

Concetta — E se disturbiamo, lei ce lo dice francamente!

Taddei — Mia cara signora «disturbo» non abbia scrupoli. E se ne avesse ancòra cercheremo di farglieli passare.

Concetta — Lei è troppo buono, signor Taddei.

Taddei — Accomodatevi, accomodatevi, che corro a chiamar Carmine (ed esce rapido da destra).

Share on Twitter Share on Facebook