Marchini – Concetta – Taddei
Marchini — (intontito) Ci spiegherà lui?
Concetta — Tu ci vedi chiaro?
Marchini — La livrea... quello che non capisco è la livrea...
Concetta — Io, quello che non capisco, è tutta questa confusione...
Marchini — Per noi?!
Concetta — Non pare strano anche a te?
Marchini — Diavolo!
Taddei — (appare sulla porta di destra, con faccia di circostanza, imbarazzatissimo) Amici carissimi... (e il tono è tale che i Marchini si sentono morire)... No... niente paura... Ma succede un guaio...
Concetta — (quasi senza voce) Mi atterrisce!
Taddei — Voi sapevate, vero?... A te, anzi, Marchini, mi pare di averlo detto, l’ultima volta che ci siamo visti in città...
Marchini — Che cosa?
Taddei — Ma sì! Ti ho letto persino la sua lettera da Londra.
Marchini — (con un lampo) Paolo Varchi?
Taddei — Precisamente.
Marchini — Che doveva venire da te...
Taddei — Appunto... lo crederesti?...
Marchini — (altro lampo) Arriva oggi!
Taddei — No: è già arrivato.
Marchini — Qui?!
Concetta — (scivola a sedere, affranta)
Taddei — (annuendo) Qui!... È capitato d’improvviso... sarà mezz’ora... Io non lo sapevo... Sono andato di là per cercar Carmine...
Marchini — Adesso mi spiego tutto!... L’andirivieni, i servi, le livree...
Taddei — Io vi confesso che sono così turbato... così addolorato... ma voi dovete capirmi, vero?... voi che sapete quale importanza aveva per me questo arrivo quanta preoccupazione mi dava...
Concetta — (a fior di labbro) Pareva che me la sentissi!
Marchini — (deciso) Senti, Taddei: mi rendo perfettamente conto della situazione!... È una disgrazia.... (riprendendosi) Cioè, no... dicevo per noi..
Taddei — Ma anche tu, santo cielo! Era un mese che mi avevi promesso di venire, e vai a capitarmi proprio oggi!
Marchini — Che devo dirti!... È una fatalità!.... Ma non preoccupartene... guarda: per noi non c’è che il dolore di perdere la tua compagnia...
Taddei — Se però volete fermarvi... (e porge il soprabito a Marchini e il cappellino a Concetta).
Marchini — No, no... non insistere... Senti: salutaci Carmine... (a Concetta) Dove hai lasciato i bambini?....
Concetta — (stizzosa) Te l’ho detto: nelle stalle!
Marchini — Ecco: chiamali.
Taddei — Ma non è il caso che scappiate subito!
Marchini — Piuttosto, dimmi: c’è un’osteria?
Taddei — Sì... sì... qui a venti passi.
Marchini — Ecco: bravo: mi basta.
Taddei — Ma no... Vi accompagno... E, beninteso, che mi permetto di offrirvi io... Almeno questo, dato che non posso far altro... E poi non è detto che magari più tardi, dopo colazione, non possiamo vederci...
Marchini — Senti, Taddei: tu sei addolorato.... lo vedo... Fai male: sono troppo uomo di mondo, diavolo, per non capir certe cose...
Concetta — (dalla soglia, a voce alta verso l’esterno) Bambini?... Bambini?... Presto, che si va via!
Marchini — (accorrendo) Non gridare così!... Sei matta? (ed escono tutti, accompagnati da Taddei)