Carmine – Paolo poi Roberto
Carmine — (che nel frattempo ha versato il tè) Io la lascio alla sua corrispondenza.
Paolo — Hai da fare?
Carmine — Perchè?
Paolo — Perchè, visto che tutti mi fuggono, bisognerà che cominci a rincorrerli... a trascinarli per mano, a persuaderli che il mio desiderio più vivo è di essere con loro e per loro.
Carmine — È difficile, sa!... hanno certe teste dure!... Anch’io mi ci sono provata! Non c’è verso! Lei rappresenta il loro rimpianto o la loro invidia... o – che so io? tutto è possibile – magari la loro aspirazione. E si rannicchiano nel proprio guscio, accontentandosi di guardarla a distanza. Lo sa perchè?
Paolo — E tu lo sai?
Carmine — Sicuro, per paura di essere sorpresi nella loro estasi!
Paolo — C’è del vero, forse!
Carmine — Sapesse come li conosco!
Paolo — Ma a te – almeno – Carmine, non faccio paura!
Carmine — (semplice) Oh! a me, no!
Paolo — E allora, mi basta!
Roberto — (entrando d’improvviso da destra) Laggiù ti aspettano, Carmine!
Carmine — (sorpresa) Tu?... E di dove sei arrivato?
Roberto — Son passato dalla fattoria... (a Paolo) Buon giorno.
Paolo — (che ha ripreso lo spoglio della corrispondenza) Buon giorno, Roberto.
Carmine — Papà è con gli altri?
Roberto — Sì. È papà che t’aspetta.
Carmine — Non m’accompagni?
Roberto — Ti raggiungo (e resta fermo).
Carmine — (dopo una lieve esitazione) Vado subito, (esce da destra).
(Un lungo silenzio).