V.

Sospirando come chi è tratto a ricordare la sua maggiore sventura, Edon cominciò:

- La compagna che io m'ero scelta nella vita, la donna che io amava, la donna che mi amava, era un angelo. Dal giorno del nostro connubio, quasi un anno vivemmo felici; d'una incredibile, divina felicità; quindi, a poco a poco, vivemmo meno bene, finchè la nostra esistenza divenne insopportabile.

Disse Polla, già dolente della sua richiesta inopportuna e dolorosa:

- Non andavate d'accordo...?

Edon gli volse lo sguardo di uno che tema d'essere canzonato.

- Andavamo troppo d'accordo!

E poichè l'amico, a sua volta, lo fissava con sospetto, aggiunse:

- Sì! Eravamo eravamo d'indole e carattere identici; ci amavamo tanto che l'amore aveva soffocato in noi ogni egoismo; aveva distrutta in noi ogni forza d'indipendenza: io viveva per lei, e lei per me; io non potevo vivere senza di lei nemmeno un secondo, e lei non poteva vivere senza di me: così giunse presto il giorno che non potemmo più vivere nessuno dei due.

Era troppo! Pareva a Polla di destarsi come a una rivelazione improvvisa; e rosso, prima, di rabbia; poi giallo di bile, con lo sguardo velato e la voce tremante gridò:

- Finalmente vi ho compreso! Voi scherzate.... Ma con me tutt'al più si discute: non si scherza!

- No, amico: non scherzo.

- Voi mi avete preso in gioco, sempre. Siete entrato perciò dalla mia finestra!

- No, in verità.

- Voi mentite! Siete un «emissario» della borghesia!

Allora, con severità tranquilla, disse Edon:

- Noi in Eldorado non conosciamo l'arte della menzogna. Non dovendo mentire per necessità, cioè per politica, per industria, per commercio, per patriottismo, per la storia, per la gloria, per l'arte e per l'amore (l'amore pur troppo è libero da noi), noi non diciamo bugie neanche per divertimento. Appunto per questo, perchè non seppi ingannare e fingere, la mia vita coniugale doveva essere tanto infelice!

«Pensate che quello che io volevo, la mia compagna voleva; quello che lei voleva, io volevo; e a poco a poco io non volli più nulla, aspettando che volesse lei; e ugualmente faceva lei con me. Imaginatevi un amore senza volontà; una funzione senza affanni, senza virtù, senza conforto. D'altra parte, noi ci leggevamo nell'anima in modo che ogni tentativo di ridestare la fiamma amorosa era inutile; e se io accusavo qualche malanno imaginario per farla soffrire, essa non mi credeva; e s'essa accennava a qualche suo particolare godimento, a qualche suo proprio capriccio per ingelosirmi, io vedeva in lei un inutile sforzo.

Che noia! Che tedio! Che accidia! Ma voi direte che io avrei potuto dividermi dalla mia compagna; cercarmene un'altra. Ahimè! Da noi le donne, perchè l'amore è libero, sono fedeli; e la mia, per quanto si annoiasse, non credeva di poter trovare un amico mio da preferirmi. Io poi vedendo che le nostre donne si rassomigliano tutte, come già vi dissi, non sperai di trovarne una che mi risparmiasse la noia e la sazietà, e con un supremo sforzo fuggii su le mie ali abbandonandomi ai venti di oltre mare.»

Sopraffatto dagli argomenti di un avversario, più d'una volta Polla aveva dato di piglio a una seggiola e aveva dimostrata con quella la filantropia della sua fede; ma ora stava cheto, a testa bassa. L'altro lo credette in meditazione su gl'inconvenienti dell'amore libero, e proseguì:

- In Europa, per quello che m'imagino, la vita matrimoniale dev'essere deliziosa. Essendo un vincolo il matrimonio, ai coniugi verrà spesso la voglia d'infrangerlo; cosicchè l'uno cercherà ogni via per sedurre e avvincere sempre più l'altro. Il sospetto del tradimento diventerà esca all'amore; mentre non sarà difficile distrarsi, ingannarsi a vicenda, senza che l'uno sappia o mostri sapere dell'altro. Voi, Polla, non prendete moglie?

- Io.... - mormorò Polla, sconfortato, desolato, quasi in tono di chi invoca pietà: - Io.... sono socialista. Predico il libero amore!

Allora Edon, pentito della sua richiesta inopportuna e dolorosa:

- Perdonatemi se vi ho afflitto; perdonatemi, amico, se dopo la vostra confessione, sono obbligato a confessarvi che d'ora innanzi mi vedrete fare l'onesto borghese. In Eldorado non mi ci vedono più! Ma voi non mi abbandonerete, è vero, Polla? Sebbene abbiamo opinioni contrarie, noi staremo allegri; discuteremo; ci godremo i frutti delle mie pietre; e quando io avrò preso moglie (con vincolo, s'intende, civile e religioso), noi vivremo felici tutti e tre.

Povero Polla! «I frutti delle mie pietre» aveva detto Edon: non delle nostre!

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