Rosmunda, Almachilde, Romilda, Ildovaldo.
Rosm. |
Quí, con costei, tu stai? tu pur, tu presti a' detti suoi sedizíosi orecchio? - Giorno è di gioja questo: a che, miei prodi, giova lo starsi infra gli eterni lai di questa figlia del dolor?... Donzella, sospiri tu? perché? pronto a' miei cenni giá sta Ragauso con regal corteggio, per guidarti ove trono altro piú illustre ti aspetta, e lieta marital ventura. |
Almac. | Ma, d'Alarico... |
Rosm. |
E che? non degno forse fia di sua man tal re? |
Almac. | Sí crudo... |
Rosm. |
Crudo, quanto Alboín? Costei di un sangue nasce, cui mai novella crudeltá non giunge, qual ch'ella sia. |
Ildov. | Tai nozze... |
Almac. | A tutti infauste... |
Rosm. | Spiaccionti? |
Almac. | Niega ella il consenso... |
Rosm. |
E il nieghi: io v'acconsento. |
Romil. |
Ch'ei di te sia meno spietato, duolti? |
Rosm. |
E a te pietoso il credi? pietoso a te? ch'osi tu dir? Non sente di te pietá: mal ti lusinghi... |
Ildov. |
Io, quanta sentir sen può, tutta la sento; e il dico; e il mostrerò, se mi vi sforzi. Un tale strazio chi può d'una regal donzella mirar, chi 'l può, senza pietá sentirne?... |
Rosm. | Pietade ogni uom, tranne Almachilde, n'abbia. |
Ildov. |
Se ancor memoria dei recenti allori, ch'oggi a te miete il brando mio, tu serbi, il mio consiglio udrai. Danno tornarti può, se Romilda oltraggi. |
Almac. | E assai gran danno. |
Ildov. | Saggia sei, se nol fai... |
Rosm. |
Saggia è Romilda; e a mia voglia fará. Tu, i tuoi consigli serba ad altrui. Giá i tuoi servigj vanti? Che festi? il dover tuo. - Ma tu, consorte, da me dissenti? e dirmel osi? e deggio ora innanzi a costei discuter teco l'alte ragion di stato? Andiam; deh!, vieni: lasciale or breve a ravvedersi il tempo: miglior consiglio il suo timor daralle. Lasciala omai. - Romilda, udisti? o all'alba muovi buon grado il piede; e orrevol scorta al fianco avrai, cui fia Ragauso duce; o l'andar nieghi, e strascinarti ei debbe. |