LETTERA VIII.

Vi promisi nell'ultima mia di continuare a parlarvi della educazione Inglese, senza considerare che dopo avervi mostrato il metodo che si tiene nella prima età della vita, altro non vi era da dir di preciso e di sicuro; giacchè il resto della medesima in questo Paese è opera dell'esempio e degli oggetti pubblici generali, più che di un sistema domestico e privato che dia regola e direzione. Quel che far posso si riduce a tornare sopra gli stessi pensieri, tanto più che so di non avervi assai dimostrata la mia teorìa sopra la forza stupenda delle prime nozioni. Permettetemi dunque di ripetervi questa in compendio, di accennarvene i fondamenti e di collocarla, se è [74] possibile, nel pieno suo lume. Poi vi aggiungerò qualche cosa di relativo, e frattanto avrò il piacere di impiegar l'intera sera per Voi.

Come credo che le prime idee, quelle della infanzia, abbiano un'influenza decisiva sopra il carattere dell'uomo adulto; credo ancora che le seconde riguardino più che altro l'esteriore, e che si alterino e si cambino a seconda delle circostanze e delle combinazioni. Vero è che queste eccitando lo spirito e animandone e dirigendone le operazioni, sono qualche volta di tal natura e di tanta forza, che arrivano ad occultare e a sopprimere le prime coi conseguenti sintomi del carattere, tanto che determinano molto il vario stile delle successive passioni, che sono perciò più o meno ordinate o disordinate. Ma è vero ancora che siccome queste non durano che un certo tempo, calmandosi [75] prima o poi, perchè ogni fermento ha un periodo circoscritto; così termina con loro l'impero di queste seconde idee, e le prime, il carattere originario ricomparisce con la forma da principio acquistata. Per provarlo col fatto, eccovi parte di una serie di risultati relativi, alcuni osservati quà ed alcuni in Italia, che sebbene io non creda indicati da altri, pure sono così ovvii e così sensibili, che almeno dei somiglianti da produrre lo stesso effetto potete riscontrarne ancora da Voi medesimo.

Osservo che i figli degl'Italiani in Londra, durante la loro infanzia sotto la custodia di Madri e Donne Italiane, sono dell'umore e del costume di quelli che abbiamo tra noi. Quelli già ragazzi di dieci o dodici anni che sono in istato di praticare, girare, vedere, hanno, direi quasi, la fisionomia non che il contegno e il fare [76] Inglese; conosco in Londra degl'Italiani venuti da ragazzi per ragioni di Commercio o d'Arti: ci vivono senza esserne più usciti dopo 30 e 35 anni. Per poco che abbiate da far con loro, distinguete subito che non sono Inglesi; e alcuni di essi mi han detto che erano più Inglesi nella prima lor gioventù di quello che sono adesso da uomini. Conosco in Inghilterra figli d'Inglesi nati in Italia e educati all'Italiana: hanno le maniere Inglesi, perchè queste prima o poi alla lunga devon prendersi conformi a quelle del Paese ove si vive, in Inghilterra specialmente dove son tutte simili: ma nell'esaminargli, il loro carattere si trova Italiano. Mi ricordo di aver veduti in Italia molti Italiani nati in Inghilterra e educati all'Italiana: ritornaron costà a 18 o 20 anni e parevano Inglesi. All'età di 30 o 40 quando gli conobbi io, non avean tutto al più d'Inglese che un certo [77] tuono per abitudine o per caricatura; del resto erano come ogn'altro Italiano nel carattere e nella condotta. Abbiamo fra noi dei Francesi nati in Francia da Padre Inglese, e educati da Madre Francese. Da ragazzi passarono a vivere con gl'Inglesi; vennero in Italia, si stabilirono. Or che son uomini non hanno degl'Inglesi che qualche maniera che fa comodo per avere il vantaggio della prevenzione; nel carattere più che altro sono Francesi.

Le qualità delle differenti Nazioni non sono innate; hanno dunque da essersi introdotte nel cuore umano in qualche maniera, e i casi che vi ho esposti vi dimostrano, che non può essere che col mezzo delle prime idee. Di questi casi potrei aggiungerne mille e mille più di analoghi, e non sarebbero di troppo per l'importanza della materia, e perchè spiegherebbero molte stravaganze umane che sembran [78] fenomeni, e che perciò sorprendono benchè ordinarie, e benchè necessarie conseguenze delle nostre prime impressioni; ma questo non è il luogo, nè ho tempo per questo. Vi dirò solo che non ci maraviglieremmo come facciamo ogni giorno, del rapido cambiamento che fa fare nei costumi il cambiamento della fortuna, e si troverebbe che l'antico proverbio per cui si è resa comune l'opinione che le dignità e gli onori cambiano il carattere, altro non vuol dire se non che il carattere è manifestato e scoperto dalle dignità e dagli onori.

Ma per ritornare all'educazione Inglese, vi replico che altro non ho da dirvi sopra di essa, perchè l'esempio e gli oggetti che si hanno intorno, fanno il resto in questo Paese; ciò è tanto vero che i giovani sì uomini che donne sono quasi abbandonati a loro stessi, e piccola o nessuna è quasi [79] la soggezione che si esige da loro dagli stessi lor Genitori. Non costumano come tra noi, quegli atti perpetui di servil sommissione, quella dipendenza cieca nelle opinioni e più nelle azioni che non ho il coraggio di biasimare, ma che tendendo ad avvilir lo spirito e sforzandolo a dissimulare, sono spesso cagione d'ipocrisìa o di stoltezza. Anche per rapporto alla istruzione, è una delle massime generali dell'educazione di questo Paese l'invitare e l'allettare non l'obbligare la Gioventù a guadagnarla, e molto meno lo spaventarla e farle credere esserne l'acquisto una pena e una inseparabile inquietudine dei primi anni. L'esempio di quello che si fa dagli altri, il vantaggio che si vede manifestamente ritrarsi nell'interesse, e ciò che deriva dalla pubblica favorevole opinione, sono di tanto stimolo all'uomo, che non ha bisogno di altro incentivo; e non si han [80] che da osservare gli effetti per giudicare se gli Inglesi han ragione. In Italia si termina la prima età detestando l'applicazione ed i libri; in Inghilterra cresce con gli anni la voglia e il piacer d'istruirsi. Gli oggetti e pubblici e privati che hanno intorno i ragazzi, tutti gli chiamano all'ordine e a volere il meglio. La ragione e il buon senso che è diffuso fino sopra quello che è più comune, danno un sistema alla testa dei Giovani e in conseguenza alle loro azioni: e tutto questo non crediate che sia in Londra soltanto; è per tutto il Regno, negli ultimi punti della sua circonferenza; è simile, uniforme per tutto. Questa somiglianza, questa uniformità di ordine, di ragione, di buon senso dev'esservi saltata agli occhi in quanto vi ho detto, e sempre la troverete corrispondente in quanto vi dirò, sicchè è inutile per non ripetermi, che mi estenda sopra i dettagli con indicarvi [81] precisamente il quando e il come agiscono sullo spirito della Gioventù questi oggetti, che sono tanti e così replicati, che anche dicendone molto, non direi cos'alcuna. Non voglio però lasciare d'indicarvene uno dei pubblici che credo di molto influsso sopra una parte del carattere degl'Inglesi. Questo è il costume che hanno nella Capitale e nella Provincia i Ragazzi e le Giovinette di passeggiare e stare a prender l'aria nei Circondarj delle Chiese della Parrocchia, generalmente spaziosi con alberi e con stradoni intorno e tramezzo. Questi sono anche i luoghi dove sono i Depositi dei trapassati, distinti quei che lo meritano con vistosa ma modesta Lapida di marmo alzata sopra la terra con una Iscrizione Inglese, da intendersi perciò da ognuno, la quale rammenta le virtù e le opere buone che dettero al defunto onore e gloria. Nessuna donna vi è che non ne legga [82] qualcheduna ogni giorno, non vi è ragazzo anche in mezzo al divertimento che non si fermi ad esaminarle e a rifletterci sopra. Non son lontano dal credere che questo costume getti nel cuor degl'Inglesi molti germi di virtù da svilupparsi prima o dopo. Da lui può anche derivare in gran parte quell'aria trista e seria che si osserva nella maggior parte di loro, anche quella fermezza e costanza che hanno ordinariamente all'aspetto della morte. Di buon'ora sono avvezzi a riguardarla come un fenomeno necessario, e il più ordinario che sia in natura. Con questa abitudine non spaventata la loro immaginazione dalle cerimonie religiose, il loro spirito meno difficilmente che presso di noi si sottopone quando è tempo a una legge che non può evitare. Anche noi sappiamo che non si può evitare, ma facciamo tutto quello ch'è in nostro [83] potere per non saperlo: ne siamo convinti, non persuasi.

Ad un Forestiere mio amico, uomo di moltissimo spirito e merito, non piaceva questa educazione: trovava poco rispetto, poca dipendenza nei figli verso il Padre; troppa gli parea la libertà che si accorda a queste ragazze. Converrò con lui se lo vuole, che guardate queste circostanze da se stesse, isolate, distaccate dal resto del Piano di quell'educazione, non sono da approvarsi e che dovrebbero temersene degl'inconvenienti senza numero e senza pari. Convengo ancora che un tal sistema adottato in un altro Paese che non abbia questa Costituzione, queste Leggi, quest'Architettura, avrebbe le più perniciose conseguenze, che almeno i figli allevati come son quà sarebbero disgraziati e infelici. Ma se poi considero che da questa sollecita indipendenza dai Parenti [84] ne sorge la sollecita attività dell'industria la quale in un Paese come questo trova immancabilmente di che occuparsi e con profitto; che dal non esser l'uomo soggetto a verun giogo neppur paterno, sorge quel sentimento di se medesimo che dà coraggio e risoluzione nelle intraprese e nei pericoli, e fa sentire il proprio natural diritto: confesso che non mi dispiace di veder quest'uomo presto disciolto da ogni sorta di vincolo che non sia quello direttoe assoluto della Legge. Per riguardo alle ragazze, quando trovo che con la libertà che loro si accorda, sebbene taluna resti vittima della seduzione e dell'inganno sì proprio che altrui, acquistano una superiorità e un'esperienza per la quale sanno decidersi fermamente, ed hanno luogo di condursi meglio e di esser più felici di quello che sono altrove, o con uno sposo scelto a modo loro, o vivendo libere nella maniera [85] che più lor piace, non m'incresce di vederle lasciate presto nel loro arbitrio.

Ritorno a quella gran verità che il pretendere nelle Istituzioni umane la perfezione è un errore, o almeno una chimera negli effetti non meno perniciosa di quello: si deve cercare in loro il minor male e il maggior bene, e più di tutto la concordanza col resto del meccanismo di cui son parte; unico mezzo per ottenere l'acquiescenza dell'opinione, che quando è contenta, l'uomo pure è contento, siano le cose come vogliono essere. Quà come altrove vi sono vizj, vi son difetti; ve ne ho già fatti rilevar molti, molti ve ne farò rilevare ancora, moltissimi ne tacerò di non minor rilievo per mancanza di tempo e di occasione. Tutto è vero: ma è vero nel tempo medesimo che nessuna Nazione più della Inglese rende conto di [86] se stessa in faccia all'Europa, in faccia al Mondo. E già sapete quanto l'Inglese ama, e con quanto trasporto il suo Paese: vi si crede felice e vi è felice realmente. L'Inglese gira tutto il Globo; si ferma quà e là per capriccio o per far fortuna, ma alla fine termina in Inghilterra; tutte le sue linee, e le rette e le oblique, tutte son quà rivolte, del grande e del piccolo, dell'uomo e della donna. I rei di morte si considerano per la maggior parte per disgraziati quando son condannati per misericordia alla trasportazione; molti fuggono infatti dal loro esilio per venire nel loro Paese al patibolo. Un giovinetto di 15 annifu condannato non è gran tempo alla morte, e il Re per compassione della sua età ne l'avea salvato con mandarlo a Botany-Bay. Ritornò ultimamente; è stato preso ed ha subito il solito processo. Il Giudice lo volea salvo dinuovo, perchè non era reo di altro delitto [87] che di quello di fuga dal suo esilio. Fu ricercato della sua difesa: gli fu dimandato se sapeva che il ritorno era punito con l'ultimo supplizio. L'ignoranza vera o supposta potea salvarlo. Maravigliatevi che ne avete ragione: freddamente rispose di sì; aggiunse che non aveva cos'alcuna da dire in suo favore, ch'era ritornato per essere impiccato e così morire nel suo Paese. Ero presente a questa trista scena d'amor Patrio; Voi che mi conoscete, immaginatevi come restai. Fortunatamente l'umanità Inglese credè di vedere in questa ingenua confessione un principio di demenza, e non ostante il rigor della Legge, fu salvato di nuovo. Dove gli uomini pensano così (sia per entusiasmo sia per buon ordine di Società e di Governo, mi è indifferente) io concludo che questi uomini son felici.

Questo è il luogo di farvi parola [88] delle Case di Educazione e di quelle semplicemente d'Istruzione per la povera gente che in Inghilterra tutte chiamansi Scuole. Son mandate avanti per speculazione privata, il Pubblico cioè la Parrocchia non mescolandosi che di quelle a cui vanno i ragazzi sotto la sua tutela, e questi sono gli Orfani, gli Abbandonati, i Bastardi. Questa speculazione privata è di profitto a quello che l'intraprende in proporzione del credito che si ha di lui. L'istesso è di quelle grandi Scuole di Educazione e d'Istruzione insieme sì per i Ragazzi che per le Ragazze di tutti i ceti, delle quali son pieni i contorni di Londra, e che s'incontrano in tutte le Città e Villaggi del Regno, regolate ordinariamente da una sola persona che ne ha un'altra o due sotto di se a proprie spese, per farsi ajutare nella direzione. Queste non hanno mai più di 25 o 30 individui sotto la loro custodia. Nessuna è la dipendenza [89] che come Scuole hanno dal Governo: seguono i loro statuti e regolamenti particolari secondo il genio e l'abilità de' superiori; ne ho vedute diverse e sono quasi tutte simili; alcune son più dispendiose per il maggior numero che hanno di Maestri di Lingue, di Musica, di Disegno, di Ballo: vi si trova la Gioventù delle prime Famiglie del Regno. L'effetto di queste Scuole principalmente dipende dal costume, dall'intelligenza, dalle maniere di quelle Persone che le dirigono. In quanto a me, preferirei il loro uso a tutti i Collegj che conosco in Italia e altrove; questi potranno forse più di quelle disporre l'animo dei Giovani allo studio: ma queste Scuole son più di quelli adattate a formar gli uomini per il mondo e per la vita civile, la cui scienza secondo la mia opinione, è più di ogni altra da aversi in vista perchè è più necessaria. Vi si ha attenzione più che ad altro [90] alla formazione del cuore e del sentimento, e a nutrire e far germogliare quei primi semi di virtù, di pietà, di coraggio ricevuti un dì nell'infanzia.

Le Ragazze in ispecie stanno senza paragone meglio in queste Scuole di quello che stiano le nostre nei Conventi; e il vantaggio che ne ritraggono è maggiore in ogni genere se non per altro per l'emulazione che dà l'esempio. La vita che vi conducono è quella di una famiglia privata, e le incombenze domestiche son fatte a vicenda da esse stesse. Questo metodo, l'uscir di casa, lo star continuamente in compagnìa tra loro, e il comunicare con le differenti persone di ogni sesso che vengono a visitare il Luogo per una ragione o per un'altra, le accostuma di buon'ora al maneggio di una Casa, a vivere in società, a distinguere il bene dal male, e a saper [91] custodir se medesime. È vero che è forse in queste Scuole dove le Ragazze incominciano a prender quel giro romanzesco di pensieri che contribuisce in seguito a far molte delle Donne Inglesi di un carattere bizzarro e stravagante: ma è vero ancora che questo stesso giro romanzesco quando è unito alla nobiltà e purità dei sentimenti, e a una coerenza di costumi che non manca in questo Paese, le rende decise nel piano di vita che adottano, e quelle che lo scelgon buono, e son per la maggior parte, si osservano più dolci, più sincere, più virtuose di quello che sono le donne altrove. La lettura sì comune in Inghilterra dei Romanzi e di quelle Opere che si chiamano sentimentali, appunto perchè altro non sono in sostanza che sogni brillanti di passioni esaltate e perciò più adattate a riscaldar l'immaginazione che a raffreddarla, dà alle Donne Inglesi quel genere di calore [92] che forse non avrebbero naturalmente, senza il quale spesso è inefficace l'intenzione di adempire ai doveri del respettivo stato: è anche necessario per farle bastare a se stesse con la propria immaginazione, e così compensarsi dell'austerità degli uomini a loro riguardo. Certo è che i loro pensieri son pieni di ragione e di buonsenso; e la loro maniera di esprimergli è così interessante, che qualunque sia il genere di lettura che fa loro acquistarla, non sarà mai da poter condannarsi. Certo è ancora che i Romanzi Inglesi hanno più Morale, più Filosofìa, più solidità di quello che si crede dalle altre Nazioni esser suscettibile tal sorta di componimento.

Quelle donne poi che il lusso, la miseria, la seduzione, il temperamento, l'istesso rigor delle Leggi fanno determinare per un piano di vita dissoluta e disonesta, sanno il loro destino: [93] sanno che adottandolo entrano nel mestier del libertinaggio, e uscir devono senza ritorno dalla classe loro originaria, con restar nella nuova distinta, e conosciuta per distinta, dall'altra, dalla cui società sono escluse in perpetuo, di qualunque rango e carattere fossero in prima. Così non usurpano i riguardi che son dovuti alla sola vera onestà; così è evitato l'inganno; e così gli uomini sanno a che tenersi colle donne. In una parola le donne quà o sono oneste o son libertine; e l'uno o l'altro che vogliano essere, lo son senza equivoco. L'esempio della donna ch'è dissoluta con ignominia, non sarà mai quello che corrompe la donna che non lo è. Gli uomini senza speranza, perciò senza desiderj e potete aggiungere senza bisogni, impiegano non perdono il tempo con le donne oneste; e in tutti i Paesi è rara la follìa di perderne con le dissolute di professione. [94] Ricercate da Voi se il costume e il buon ordine perdano in una Nazione più o meno, con essere una parte del sesso tutta corrotta e l'altra assolutamente onesta, questa stimata e quella avvilita; o con non esservi questa parte tutta corrotta, ed essere il sesso individualmente più o meno tutto corrotto, ed esser tutto stimato. Sapete che non indica depravazione di cuore soltanto il numero delle azioni maloneste: sapete che poche azioni anzi un'azione sola di questo genere in molti casi indica questa depravazione; più, che spesso basta per questo anche senza commetter l'azione, la sola intenzion di commetterla.

Nelle Case private e nelle Scuole delle quali parlai, si ha in vista nell'educazione morale delle donne d'esaltare quanto è possibile il sentimento naturale al sesso della vergogna, e a far sentir fortemente i vantaggi e gli [95] svantaggi della condotta ritenuta e della dissoluta, e fargli ridurre a calcolo incontrastabile. Le Leggi e il Sistema sociale di convenzion generale nel Regno confermano e servon di riprova a questo calcolo, giacchè come vi ho detto, sono inesorabili, forse con troppa severità qualche volta, nel gastigar col disprezzo e col vitupero quelle donne che se ne allontanano.

Esaminate adesso i principj sopra i quali è stabilita l'onestà, la modestia delle donne in altri Paesi, e osservatene gli effetti. Concluderete forse da questo come da quasi tutta la storia della vita, esser l'interesse personale fatto conoscere e ben inteso, il mezzo più sicuro e più efficace per determinar al meglio le azioni umane.

Per quanto lunga sia già questa Lettera, non so terminarla senza confessarvi di sentire, che quest'ordine [96] di educazione e di costumi per gli effetti che produce sopra le donne in ispecie, è così lontano dalle nostre idee e deve perciò parervi tanto maraviglioso, da sospettarlo chimerico o pregiudicato. I motivi di credibilità si indeboliscono, io ne convengo, in faccia ad una simmetrìa che tra noi non si conosce: ma in generale ella non è meno vera, crediatelo, come non è meno vero, che sebbene gli uomini e le donne sian quà della stessa natura che altrove, non ostante la somma degli accidenti e i risultati generali della Società son quà per effetto di un certo sistema, più che altrove mirabili e vantaggiosi. Una ragion capitale per la quale alcuni regolamenti son cagione di tanto bene, so di avervela detta alla sfuggita ma assai chiaramente in qualche luogo tra queste mie riflessioni: non voglio ripeterla; son persuaso che saprete ritrovarla da voi e forse l'avete in [97] mente. Ora ne aggiungerò un'altra di uguale importanza: cioè, perchè son formati questi sistemi dalla concorde libera volontà di quelli ai quali servono; onde attese le sempre provide viste riunite dell'interesse privato, mentre son d'accordo col carattere dell'uomo, trovansi anche stupendamente coerenti tra loro. [98]

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