LETTERA XV.

Marzo 1788.

Eccovi una specie di Diario: tra le mie Lettere ne avrete così d'ogni sorte. Se vi sarà cosa che meriti riflessione, la farete da Voi perchè io questa volta probabilmente non farò che lo Storico.

Sono in Bristol che passa per la seconda Città dell'Inghilterra per estensione e Commercio. Se le danno circa 150 mila abitanti. Non è bella per altro, nè pulita: con strade strette e molto movimento per il suo vasto commercio di mare, non può essere altrimenti: i suoi affari son quasi tutti di speculazioni con l'Indie [181] Occidentali e con l'Affrica. Questi Mercanti hanno di loro in proprio sopra 100 Bastimenti di 500, 600 e più tonnellate. Il Fiume Avon, povero in se stesso e largamente arricchito poi dalla marea, è la prima sorgente della vasta fortuna di Bristol. È uno degli oggetti principali del Commercio di questa Città il legname di ogni specie delle Isole e dell'America. Il Mahogany e il Logwood che si consumano nell'Inghilterra, passano per Bristol per la maggior parte: in cambio di questi articoli, di altri generi dell'Indie e dei lavori di vetro di cui ha quantità di fabbriche ne' suoi contorni, e queste di molto profitto per il buon prezzo del carbone che non ha lontano e che costa un terzo meno che a Londra, prende ogni sorta di Manifatture, per le quali ella è di somma conseguenza per l'interno del Regno e per le Provincie adjacenti [182] di quà e di là dalla Saverna, delle quali è il Mercato generale.

La vita in Bristol è tutta mercantile; e gl'Inglesi son quì più che altrove gli antichi Inglesi, senza lusso, senza i divertimenti di stil moderno, che costan tempo e denaro. Vi è la Commedia che viene da Bath una volta la settimana, ed è poco frequentata. All'ore dieci della sera al più tardi tutti sono a letto, e son solleciti nella mattina: poco si ha idea di Compagnìa e di Assemblee: gli uomini vivono le ore di sollievo alla Taverna, come in antico: con questo mezzo si fanno le ricchezze, con questo l'Inghilterra diventò grande.

In Bristol non vi è d'interessante da vedersi che la grande strada lungo il Fiume, che ha un corso circolare nell'interno della Città per quasi un miglio, affollato più o meno [183] secondo i tempi, di Bastimenti. La Borsa di solida e grandiosa Architettura di Mr. Wood, merita attenzione; e non meno la superba Piazza con alberi e spasseggio interno, detta della Regina, che ha in mezzo una Statua Equestre di bronzo di Guglielmo III. Di là dall'Avon vi è una specie di Bosco dov'è la Cattedrale, vasta e antica Chiesa Gotica, già degli Agostiniani: l'ho visitata per il solito mio genio malinconico di vedere i Monumenti Sepolcrali, in Inghilterra in specie, dove più che la vanità, s'incontra in loro la memoria degli Uomini che la meritano. Ne ho trovati quì di uno stile molto modesto e patetico, e nel tempo istesso caratteristico e regolare. Alcuni di un certo Scultore King non consistono che in una Lapida di Bardiglio accomodata al muro, con un Vaso sopra di marmo bianco di forma etrusca, avvolto da una benda [184] come un drappo per asciugar lacrime. È in questa Chiesa quello della celebre Americana Elisa Draper, la filosofica passione di Yorick, che meritò la stima, l'amicizia e gli Elogj dell'Abate Raynal, senza averlo mai veduto. Nel suo Monumento in marmo vi è una bella figura di Donna che getta fiori e piange sopra l'Urna delle ceneri di lei, con questa semplice Iscrizione “Consacrato a Elisabetta Draper, in cui stavano uniti Genio e Benevolenza” morì nel 3 di Agosto 1778 di 35 anni. Il saper rammentar con tenerezza le persone che avevan virtù, fa amare e invita alla virtù.

Dopo la mia dolente visita passai a Hot-wells, vago e nuovo grosso Villaggio a circa due miglia di distanza. Dopo altro mezzo miglio più avanti sulle rive dell'Avon, vi è la sorgente di certe acque che si credono [185] molto salubri e che vanno in Bottiglie sigillate per tutto il Globo. All'intorno vi sono e vi si fabbricano delle Case molto eleganti per abitazioni e per fare Assemblee e Balli, giacchè queste acque cominciano ad aver credito e concorso. Trovai in fatti il luogo e le sale adjacenti piene di buona compagnìa di Donne e di Uomini, molti coi loro equipaggi, perchè venuti da Hot-wells e altri contorni. Dietro alla Casa dell'acqua vi è un disordine di scogli e rovine di un orrido, quanto selvaggio e precipitoso, altrettanto imponente e grandioso. Vi passa in mezzo il Fiume, sembra per forza, come sembra che per forza e con violenta lacerazione sia stata fatta l'apertura per dove passa, prodotta forse da qualche remotissima furiosa scossa della Terra. Questo orrore è anche di maggior effetto, veduto dalla parte superiore sulla destra, dov'è situato [186] il nuovo e oh! quanto delizioso Villaggio di Clifton. Andai a situarmici; e stetti circa due ore disteso sull'erba in una piccola eminenza allato di un antico Mulino da Tabacco, già bruciato dal fuoco accesosi per la violenza con cui un vento irritatissimo lo faceva correre. Sotto di me avevo il Fiume e gli scogli sconvolti e dilaniati in altro aspetto veduti dal basso; sulla loro sinistra il gruppo di Case dove sono le acque, e un nuovo spasseggio con alberi che si va terminando, con molti de' due sessi che andavano avanti e indietro: in prospettiva di là dal Fiume un vecchio e folto Bosco, praticato da Pastori e da armenti: l'occhio seguitando questo Bosco, scendeva gradatamente con lui per trovar l'Avon là dove cade nella Saverna: al di là di questa in grandissima distanza si scuopre la Provincia di Galles, e più sotto sulla sinistra, il pezzo di mare [187] detto il Canal di Bristol: girandomi dalla parte opposta e dietro, avevo lo sparso Villaggio di Clifton, e più innanzi divisa in Collinette tutta la bella e pittoresca Contea di Glouce-ster. Era la più bella mattina da me veduta in Inghilterra: il Sole pareva quello di Aprile in Italia: era lucida e chiara l'Atmosfera: mai non respirai aria più pura, nè vissi in luogo, che non so se ho da chiamare abitato, più tranquillo e più quieto: non sentivo altro rumore che quello del vento, nè altra voce che quella dei Corvi che mi volavano intorno, e spesso venivano a pascersi vicini a me. La singolarità del luogo e il silenzio fecero abbandonarmi alle più dolci meditazioni; sarebbero state troppo lunghe per il troppo breve tempo che mi ero prescritto, se non interrotte dalla curiosità di due eleganti giovani Donne, che veduto uno steso ed immobile lungamente in quella [188] sommità, vennero a situarsi a non molta distanza per considerar forse chi mi fossi o che mi fosse accaduto. È inclinato a queste scoperte il genio Romanzesco delle Donne Inglesi. Dovendo abbandonar per sempre forse quell'ameno soggiorno in poche ore, non curai saper di loro nè tentare la novità di un'avventura. Mi alzai e raggiunsi la strada maestra, dove avevo il mio Legno di Posta; e me ne andai a King's Weston, stato e luogo di delizia, e veramente di delizia, di Lord Clifford of Appleby.

Fu somma la soddisfazione che ebbi a visitare il Palazzo di questo Signore; non è grande, ma è di gusto, con Portico sostenuto da Colonne sullo stil Palladiesco che mi piacque. Non vi parlerò delle differenti parti che lo compongono, nè delle Pitture che vi sono, la maggior parte Italiane, poche originali, molte copie, [189] tra le quali alcune assai buone. Mi occupai con piacere dei Giardini, anche di quelli detti Orchards, ossìa Orti di frutti ed erbaggi. Non vi tratterrò sopra la maniera di tenerli; mi sarebbe più facile far eseguire quel che osservai che descriverlo. Il Parco che è ben tagliato e con alberi sempre verdi de' più maestosi, obbliga ad una passeggiata che è lunga ma non faticosa, perchè divertita dalla varietà e novità di molti oggetti. Se mai veniste in queste Parti, non trascurate di farvi insegnare un punto di vista a mezzo miglio dal Palazzo, dal quale si scuoprono tutto ad un tempo il Canale di Bristol, lo sbocco dell'Avon nella Saverna, le Contee di Somerset, Gloucester e Wilts, e un gran tratto del Paese di Galles. Nei Giardini vi è una buona antica Statua Romana per la quale si è fabbricato un Tempio se non molto grande, assai elegante e dignitoso. In Inghilterra, [190] forse per la rarità, si ha un rispetto e una venerazione per le cose antiche che noi abbondanti troppo di loro, non abbiamo. In mezzo a un Boschetto di sempre verdi, è di grata sorpresa una specie di Grotta che vi è nascosta, fatta di legname avvolto artificialmente di Ellere che pajon vive. Sono unici gl'Inglesi per saper convertir l'arte in natura.

Da King's Weston andato a traversar la Saverna a New-Aust-Passage, entrai nel Principato di Galles e dopo un rapido cammino di circa 30 miglia, mi trovai alla rovinata Abbazìa di Tintern nella Contea di Montmouth. Non vi restano che le mura e archi di porte e di finestre con alcune Colonne, il tutto Gotico. Il Tufo e l'Erba se ne sono impossessati; il tempo la percuote, e gli uomini quasi per timido rispetto, lo lascian fare: vanno a vederla, vi si [191] trattengono non senza emozione: questi resti di antica religiosa magnificenza invitandogli a riunire le distanze del passato e del presente, della discordia e della pace, fanno sentir loro più vivamente il bene di quel che sono. Vi è un non so che di tetro e di tristo che riconcentra e invita alla meditazione. È situata in una Valle solitaria e romita. Par fatta apposta dalla Natura per l'austerità della vita Monastica che non è più, o per averci l'immagine dell'opera della distruzione. Perdonate, e non mi cercate i sogni della mia fantasìa; n'ebbi sempre, ne avrò, e non vorrei perdergli perchè anche quando mi attristano, mi consolano: senza saper quasi come nè perchè, ci consumai più ore e mi trovai alla notte, che passai in una buona Casa di alloggio non distante dalla Saverna.

Occupata sempre la mia anima dalla [192] magica varietà ora trista ora amena dei luoghi veduti, ritornai a Bristol nella mattina, per passar poi a Oxford.

L'aver profittato per far questo Viaggio di una delle tante Vetture pubbliche che traversano giornalmente l'Inghilterra, delle quali vi parlerò in qualche luogo, tra le altre piacevoli combinazioni mi portò quella di aver la compagnìa di Miss Anna Hughes, Figlia di un Coltivator di Terre in Affitto nella Contea di Gloucester. Era messa con tanta decenza ed eleganza, quanto altra Donzella di più alta condizione nei Giardini di Bath. Entrò nella Carrozza dov'ero solo, tre miglia prima di arrivare alla piccola e vaga Città di Tetbury per passare a 13 miglia di distanza, a Cirencester a veder due sue Sorelle alla Scuola. Ve ne parlo con compiacenza e non senza grata memoria, perchè era dolce e buona quanto [193] altra Ragazza mai. Mi descrisse con ingenuità la vita che conducono gli abitatori della Provincia nel suo stato; la trovai tale, che l'esortai a non pensar mai a lasciarla. Le detti il mio nome perchè nel rivederlo si ricordasse del mio consiglio, e pensasse che essa era molto più felice di quello che si è nelle grandi Città e in mezzo della varia tumultuosa successione degli accidenti. Mi disse che nell'estate si alzava tra le ore 4 e le 5 della mattina: si occupava prima della sua persona, e leggeva se aveva tempo; poi preparava il Tè che prendeva coi suoi Genitori e Sorelle alle ore 7: avanti o dopo secondo la circostanza, dava le necessarie direzioni agli Operai, e spendeva il resto della mattina negli affari domestici. Il pranzo era al mezzo giorno, frugale ma sicuro e salubre, con vegetabili e cose di latte, con carne sempre all'Inglese, spesso cotta al principio della settimana. [194] Insegnava a leggere e scrivere dopo pranzo a una sua Sorella di otto anni; leggeva ella stessa dopo. Le ottime cose morali del Dottor Blaire e i Romanzi di Richardson erano la sua lettura. Era il suo Tè della sera tra le 5 e le 6 ore. Dopo riceveva il conto di quello che si era fatto in Campagna, ajutando il Padre a registrare e tenere in regola gli affari. Aveva dopo le 8 una piccola cena, e alle ore 9 andavano tutti a letto. Non vi sarà discaro questo dettaglio perchè vi confermerete in ciò che vi dissi, cioè che vivon gl'Inglesi tutti appresso a poco nell'istessa maniera.

Quanto vi ho detto era ciò che faceva ogni giorno: nella Festa andava alla Parrocchia a un miglio di distanza ed era felice. Era bella, aveva 20 anni, ed era innocente; non aveva ancora conosciuto amore, ma molta era la sua disposizione a sentirlo. [195] Questa, mista al romanzesco che hanno tutte le Inglesi e al desiderio che aveva di veder Londra e viaggiare, per senso di pietà, mi fecero rammentarle di esser cauta contro la sempre vigile seduzione. La lasciai, vi confesso, non senza inquietudine vicino a Cirencester, e la necessità mi parve fortuna; mi sarei detestato in tutto il resto della mia vita, se fossi stato cagione che cambiasse un sistema, nel quale, se vogliamo esser sinceri, non dobbiamo negare che abbiamo spesso occasione di esser dolenti di non ritrovarci. [196]

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