LETTERA XVIII.

Perchè nelle mie Lettere abbiate un poco di tutto sopra questo Paese, eccovi qualche cosa intorno al materiale di Oxford e di Cambridge; e prima vi parlerò di questa, che per esser più a proposito dell'altra per il raccoglimento dello spirito e per lo studio, ha meno cose che ne distraggano e che soddisfar possano la curiosità di uno che passa.

La Città è poco assai nel formale; oltre questo, è mal fabbricata, con le strade strette, mal selciate e senza marciapiedi. Ora per altro ad istanza di Mr. Pitt, che in Parlamento rappresenta questa Università dov'è stato Studente, avrà le strade allargate, [232] meglio lastricate, addirizzate e illuminate nella notte. Vi dissi nell'altra mia, che i suoi Collegj son per la maggior parte nella circonferenza di essa, e nel materiale non son rimarcabili quasi che per i loro Giardini e per la loro situazione.

Tutto quello che ha di meglio Cambridge è la Cappella del Collegio del Re: è il monumento di Architettura Gotica se non il più grandioso, il più singolare e il più perfetto che possa vedersi. Conosco assai l'Italia per potervi assicurare che niente abbiamo che gli si assomigli. In fatti il Cav. Cristoforo Wren, il grande Architetto di S. Paolo di Londra, ne faceva la sua meraviglia ed ammirazione. La Volta che è di pietra in archi di figura Gotica, non ha apparenza di sostegno, essendo tutta poggiata sopra le Torri che sono ai quattro angoli, e sopra i muri della Cappella [233] istessa, che è larga dal Nord al Sud piedi Inglesi 45 ½, lunga 291 e alta 78 nell'interno. Nell'esterno poi è lunga piedi 316, larga 84 e alta fino alla sommità delle Torri 146 ½. Non starò a descrivervi le proporzioni, esatte quanto belle nel loro genere, delle Finestre e di tutti gli adornamenti e finissimi lavori anche di pietra, che decorano il di fuori e il di dentro di questa Fabbrica. Non può aversene idea che vedendola; anche per convenire che abbiamo torto a chiamar gotico il gusto rozzo e depravato. Sopra l'Altare della Comunione vi è un Quadro rappresentante una Deposizion dalla Croce, regalato da Lord Carlisle come una Pittura del Volterrano che si spinge dall'intelligenza degl'Inglesi in Belle Arti, fino ad esser delle migliori di Raffaello della seconda maniera; ma senza timore si può scommettere che è Quadro del Volterrano, [234] ma una Copia di quello che è alla Trinità de' Monti di Roma. È una di quelle tante Copie e Copiaccie, delle quali gli Esteri hanno sgombrata l'Italia, che non è tanto spesso quanto si danno ad intendere, così venale e stolta da dar loro i suoi Capi d'opera per denari. Questo Collegio ha una pubblica Librerìa con molte belle antiche Edizioni e con dei Manoscritti, tra i quali si fa molto pregio di quello del Paradiso perduto di Milton con le correzioni e variazioni, dicono, di sua mano, e sarà vero se non è vero che Milton componesse quel celebre Poema quando era cieco.

Eccomi a Oxford. Anche questa Città per il formale non è cos'alcuna: è forse meno di Cambridge, poichè Cambridge avendo il suo Fiume navigabile, ha un Commercio di passaggio ch'è qualche cosa. Sarà forse animata [235] l'industria, quando sarà fatto il gran Canale che si sta ora costruendo a spese di alcuni interessati, autorizzati con Atto di Parlamento, che farà comunicar Bristol con Londra e che passar deve da Oxford. Di cose relative alla Città indipendentemente dall'Università, non ho avuto da osservare che le nuove Prigioni che si stanno fabbricando sul disegno del bravo Architetto Mr. Blackburn. L'Umanità Inglese giustamente crede che le Prigioni altro non siano che un luogo di deposito di quelli che son sospetti alla Legge, e perciò vuole che questo luogo sia sicuro, ma comodo nel tempo istesso e salubre.

Molto vi è da vedere delle cose appartenenti all'Università. Prima di tutto visitai la gran Biblioteca che chiamasi Bodleyana perchè fondata da Tommaso Bodley alla fine del secolo decimosesto. La forma di essa è quella [236] della Romana Lettera H, e contiene una quantità tale di Libri che il Catalogo riempie due grossi Volumi in foglio, divisi per alfabeto secondo le materie, ma non tenuti con quella diligenza e pulizìa che deve aspettarsi in una Nazione illuminata come questa. Hanno l'istessa sorte i Ritratti, tra i quali alcuno di ottimi Pennelli, delle Persone che hanno contribuito al miglioramento dell'Università: anche questi son trascurati e pieni di polvere. Vi dirò ora per sempre che per tutto, e in tutti i Collegj, e in tutti gli altri Luoghi pubblici vi sono i Ritratti dei Benefattori e delle Persone illustri in pietà o in dottrina: si rende loro questo onore dopo la morte, e ordinariamente son fatti fare dai migliori Artisti in Pittura o in Scultura. L'Inglese ha molta passione per i Ritratti: ella è figlia della sua vanità e madre spesso di buone azioni. L'Inglese è sensibile [237] all'idea che il suo nome e la sua effigie possa andare alla Posterità, e perchè questo sia, alcuni vogliono meritarlo. Quando questa vanità non producesse che rare volte un tale effetto il produrlo qualche volta basta perchè sia da approvarsi; e il Pubblico intanto ne trae gloria e vantaggio, e quel che più importa, buon esempio. Questa Biblioteca è aperta dalle otto alle undici della mattina, e dalle due alle cinque della sera; in Inverno fino alle tre ore solamente: tutti gli Studenti possono profittarne, previo certo giuramento. L'Università ha un'altra Biblioteca sua, fondata da Giovanni Ratcliffe, che fece fabbricarla con la spesa di 40 mila lire sterline in forma cilindrica tutta isolata che termina in una gran Cupola. Ne fu l'Architetto Mr. Gibbs; ma il disegno è così pesante nell'esterno e nell'interno, che non ha merito se non per la sua originalità. Benchè le lasciasse [238] 100 lire sterline l'anno per aumentare i Libri, sono assai pochi quelli che ha, e moltissimi quelli che potrebbe avere.

A questa è contiguo All Souls College, Fabbrica magnifica di Gusto Gotico, adornata di Torri di marmo del più squisito lavoro. Ha una grandiosa Cappella, di cui parte è disegno del Cav. Cristoforo Wren. Sopra la Tavola della Comunione vi è il più bel Quadro da me veduto di Mengs. Rappresenta l'Apparizione di Cristo risuscitato alla Maddalena; le carni di lui son vive e la fisonomìa in sorpresa della Maddalena esprimente dolore e gioja, è un capo d'opera di verità: i chiari oscuri, il paesaggio sono sullo stile di Raffaello, e il maneggio della luce è così bene inteso e secondo la vera natura, che mi ha data lunga e grata illusione. Ha questo Collegio una superba Biblioteca [239] meno per i Libri che per la Gallerìa che gli contiene, e per gli ottimi Quadri di Ritratti che vi sono: è circa 200 piedi lunga, 30 larga e 40 alta.

Il Collegio più magnifico di Oxford è quello che si chiama Christ Church, Chiesa di Cristo: è anche Cattedrale. Ha quattro grandi Cortili, e la Fabbrica è tutta Gotica, ma del gusto il più sublime. Ha una Torre particolare per la sua Architettura quanto per la sua mole: contiene una sola Campana che ha un vasto suono, tetro, imponente: si sente nella sera alle 9 ore: è quella che intima agli Studenti di ritirarsi ai respettivi Collegj. È impossibile l'enumerare il molto da osservarsi in questo Collegio: tra le altre cose la più degna è la sua Librerìa, che altro non è che una collezione di ottimi Quadri. Nella ristrettezza [240] che avevo di tempo, mi son fissato principalmente sopra tre grandi Cartoni originali di Raffaello, e sopra un Quadro del Domenichino che mi dissero rappresentare una Maddalena spirante tra le braccia degli Angioli. Un profano potrebbe vedere in questo Quadro, e non potrebbe darglisi torto, una Venere afflitta per la morte di Adone in braccio agli Amori. Certo che la Donna è di una freschezza e di un'aria di voluttà, che non posson supporsi in una penitente nè in una moribonda: il suo petto e il suo viso sono animati. I Putti sono della fisonomìa la più tenera e la più esprimente; ed uno che è sotto il morbido destro braccio di lei, è parlante.

Il Collegio della Regina è di un disegno più moderno degli altri, ed è fabbrica finita: assomiglia molto al Palazzo del Luxemburgo in Parigi. [241] È vicino a questo il Collegio Nuovo, del quale non si cerca altro quando si entra nella sua Cappella. Non se n'escirebbe mai, e se n'esce per ritornavi con nuova maraviglia: le sue sole Finestre dipinte meritano un viaggio a Oxford. Sono da dividersi in quattro classi; le prime due son rispettabili per la loro remota antichità; la terza è di Disegni Fiamminghi, se non di Rubens, della sua Scuola. Le Pitture della quarta sono eseguite da Mr. Jervais sopra Cartoni di Joshua Reynolds. Quì uno si perde e per il disegno e per la maniera affatto nuova e sorprendente di dipinger sul Vetro. La parte principale rappresenta la Natività, composta di tredici figure ed i soliti animali. La composizione è ad imitazione della Notte del Correggio, e il Vetro dà un effetto alla luce che non son capace a descrivere, tanto più che nelle due volte che vi sono stato, non ho [242] mai potuta trovar la maniera di accostarmici da vicino. Vi sono come parte della Scena l'Inventore e il Pittore: io non conosco personalmente che il primo, e posso mantenervi che il suo Ritratto è come lui. Sono assicurato che questo dipinger sul Vetro di Mr. Jervais è inalterabile; ma essendo sul Vetro, non son sicuro non ostante se ritorno in Inghilterra tra venti anni, di trovar Opere del Cav. Reynolds: i suoi brillanti colori non avran certo sì lunga vita. Il merito sommo di questi Vetri non fa però trascurare il Quadro di Annibale Caracci sopra l'Altar della Comunione, benchè abbia un poco sofferto. Rappresenta la Venuta dei Pastori subito dopo la nascita di Cristo. Annibale ha fatta vera pompa di tutta l'arte che aveva nel maneggio de' contrasti. Ha opposte spalle a petti, gambe a braccia, le grazie nella Madonna alla forza nei Pastori: [243] vi è una verità così distinta che non lascia dubbio della superiorità del suo genio nell'immaginare e nell'eseguire.

Il Collegio della Maddalena sarà la Fabbrica moderna più magnifica di Oxford quando sarà terminato il vasto Quadrato che ha da formare: per ora non ve n'è che un lato che si unisce alla parte antica gotica. Vicino a questo Collegio vi è il Giardino Botanico che ha una stupenda Porta, disegno del celebre Jnigo Jones. Non vi parlo di questo Giardino, che ho veduto perchè un Forestiere ha da veder tutto, non perchè io m'intenda della materia. Per l'istessa ragione nient'altro vi dico dell'Osservatorio Astronomico che esser egli una Fabbrica grande, avere aperto e largo il luogo superiore per l'Osservazioni, ed esser situato in maniera da comandare a un assai vasto Orizzonte. Vi aggiungo che vi sono due [244] superbi Quadranti di otto piedi, un Istrumento dei Passaggi di altri otto piedi, un Settore di dodici, e un gran Telescopio a riflessione di 12 piedi fatto da Short. Tutto questo crediatelo sulla parola dell'Astronomo Sig. Hornsby che me l'ha detto; e se questa Leggenda vi è sembrata lunga, ringraziatemi non ostante perchè non è che la minima parte di quel che potrei dirvi di questi Collegj. [245]

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