LETTERA XXI.

Il Commercio in Inghilterra è una Professione meno astrusa e meno complicata di quel che sia per tutto altrove. Gli affari si presentano da se stessi; vanno e vengono come le onde dell'Oceano che circonda l'Isola. Non si ha che a mettersi in un punto della circonferenza; l'onda viene, parte e ritorna. Il Mare che fascia l'Inghilterra è la vera immagine del Commercio di lei. Si stia fermi al nostro punto, si prenda l'acqua dell'onda che viene: riparte, non si dissipi quanto si è preso; intanto ritorna, si seguiti a prendere; si può esser certi di un abbondante e sicura raccolta alla fine.

L'esperienza ha dimostrato e la [270] ragione lo prova, che incontrano facilmente i casi disgraziati coloro, che troppo avidi o troppo arditi o troppo inesperti vogliono occuparsi di molti punti, e raccorre dell'acqua di molte onde. Gli affari in Inghilterra vanno da se medesimi, e ordinariamente vanno bene quando sono limitati ad un solo oggetto. Come vi dissi, non è da dubitarsi che manchi l'occupazione; ve n'è per tutti, e quello che vien dopo, poco o nulla toglie a quello che vi era prima. Per questo quasi non vi si conosce gelosìa di mestiere. A prima vista pare non potersi spiegare come questo sia, perchè pare non potersi spiegare come aumenti il concorso de' Compratori in proporzione di quello de' Venditori e viceversa. Ma frattanto è; e si spiega con riflettere, che la massa di questi concorrenti che si dividono tra loro il pregiudizio del maggior numero, è così larga, che diventa questo insensibile [271] da non esser calcolato da alcuno. Anzi questa è una delle tante ragioni per le quali credo un difetto delle Leggi Inglesi il non esser più compiacenti verso gli Esteri che vengono a stabilirsi nel Regno, verso quelli in ispecie che ci portano la loro industria.

La Legge Inglese proibisce all'Estero il comprar Terre o altri Stabili sotto il proprio nome, anche l'averli per eredità; e se è nel Commercio, vuole che paghi in Dogana diritti maggiori degl'imposti ai Nazionali. Per esser della condizione di questi conviene acquistare la naturalizzazione, e questa non si ottiene che per Atto di Parlamento. La proposizione di questa naturalizzazione a una delle Camere, deve esser preceduta dall'aver ricevuto un mese avanti il Sagramento della Cena del Signore secondo i Riti della Chiesa Anglicana, [272] e dal prendere in presenza del Parlamento istesso il Giuramento di fedeltà e Supremazia del Re nella Chiesa medesima. Quello che assolutamente è disgustoso e che scoraggi-sce, è che un Estero anche naturalizzato, non può esser mai del Consiglio privato, mai esser Membro dell'una o dell'altra Camera del Parlamento, mai aver Impiego civile o militare, mai esser capace di alcuna concessione della Corona. Anzi non può essere ammessa la petizione della naturalizzazione senza tali clausule d'inabilitazione.

È incredibile quanto sia perfezionato in questo Paese il sistema di esercitare il Commercio. Moltissimi più che altrove essendovi gli applicati, ed ognuno di loro per la sua respettiva strada, ognuno, come parmi avervi fatto rilevare in altra parte delle mie Lettere, vi ha aggiunta [273] qualche cosa. La Scrittura, cioè i Registri e il Carteggio son tenuti in una forma così concisa e semplice, che un uomo supplisce a quel lavoro per cui altrove si abbisogna di tre: si lascia fare alla Stampa quel che può fare, e può far molto; così risparmiasi tempo e spesa; e quello che forse importa più d'ogni altro, gli affari son meno complicati e la loro prospettiva è di più facile comprensione, perchè è più semplice, più chiara: sono perciò in minor rischio e meno soggetti a disgrazie. Dovete notare che gli affari quà son condotti ordinariamente in società. Sono divisi in Dipartimenti; ognuno de' Socj si applica del suo; non si mescola in quello dell'altro: uno ha gli affari di speculazione, di Cambio; l'altro quelli di commissione, di Mercanzìe. Spesso s'incontra che questo niente conosce della materia di quello; ognuno fa bene quello che ha da [274] fare; perchè facendo sempre la cosa istessa, necessariamente si ha da far bene; e il risultato alla fine dell'anno è vantaggioso per tutti.

Negli altri Paesi si chiama intelligente quel Mercante, che per forza d'ingegno non comune o per lungo esercizio e studio, arriva almen da vicino all'esattezza della condotta Inglese. Quà questo termine intelligente appena si conosce. Tutti sono intelligenti quando sono o pajono essere onesti: cioè quando sono onesti, sono come non possono essere altrimenti: hanno credito, perciò molti affari; diventano ricchi. Ho spesso sentito in altri Paesi un discorso che in se stesso non significa cosa alcuna, e che tradotto con le nozioni che ho date sul sistema di questo Commercio, significa quel che ho detto. Spesso ho sentito dire è qualità propria degli Inglesi il nascer Mercanti; tutti sanno [275] far denari: forse è effetto del Clima. È effetto del sistema che hanno tanto perfezionato quanto può esserlo. Con questo che tutti hanno e non possono non avere, diventato com'è Nazionale, vien da se la giustezza, l'ordine, e ciò che chiamasi Fortuna in conseguenza. Quà un Mercante entra nella sua carriera con le massime con le quali uno in altro Paese ne esce: se in quest'altro Paese fossero conosciute e seguitate, l'effetto sarebbe il medesimo. Ne sono di prova molte Case di Commercio Inglesi, che fanno la loro carriera in Paese estero; con minori capitali, anche con minor numero di affari, ma con miglior sistema esercitano il loro mestiere: intanto vivono meglio dei Mercanti nativi del luogo più ricchi e più affollati, e si fanno nel tempo istesso uno stato comodo con più sollecitudine. [276]

È vero che una Casa Inglese in Paese estero ha sempre grandi e potenti relazioni in questo: è sostenuta in conseguenza, e le sue operazioni se non sono in quantità, son di natura da esser di maggior profitto e forse di maggior sicurezza. Sono ordinariamente per commissione che si parte di quà, accompagnata da tutti que' vantaggi che vuole avere una Nazione che non ha bisogno di mendicare affari con la facilità e condiscendenza, perchè ha affari, e grandi, per tutto il Globo.

Ma basta; i dettagli sopra questa materia son troppo conosciuti per non doversi ripetere. Vi sarà più utile un nuovo Prospetto comparativo della Marina Mercantile delle Nazioni di Europa, comunicatomi da un Americano che le ha visitate tutte con molta esattezza e con spirito di Commercio. Vedrete a qual punto di [277] prosperità è quella dell'Inghilterra. Per quel che so io, e per quel che mi dicono alcuni de' più avveduti di questi Mercanti nel momento in cui siamo, il Prospetto del Viaggiatore Americano si approssima al vero più di quello già conosciuto son 15 anni con altra divisione.

Egli divide il suo in 24 parti che distribuisce nella maniera seguente. Vuole che di queste ne abbia

L'Inghilterra         7

La Francia        5

L'Olanda        4 ½

La Spagna e il Portogallo        3

La Danimarca, Svezia e Russia        2 ½

Le Città Mercantili di Germania e la Fiandra Austriaca        1

L'Italia        1

        Somma 24

Pensatene quello che volete. Addio. [278]

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