LETTERA IV.

La celebrità dei Lavori di Terra di M. Wedgwood fece determinarmi, lasciata Birmingham, a dare una corsa nella Contea di Stafford a visitar la sua Fabbrica. Questa riman vicina a Newcastle, Città piccola ma vaga e ben situata, la cui tranquillità e industria mi fecero fermar per due giorni. In questo tempo ne visitai ancora i deliziosi contorni, occupati tutti nella Manifattura di Terra, specialmente i due Villaggi uniti di Handley- green e di Shelton. Giosìa Wedgwood è il primo che dette moto a questo genere d'Industria che gli ha fatta una fortuna di sopra 10 mila lire Sterline l'anno di rendita. Il luogo dov'egli si stabilì, [69] è diventato per opera sua un grosso Villaggio che ha il nome di Etruria, datoli da lui in memoria degli antichi Popoli Etruschi, di cui si trovan sempre presso di noi in Italia, particolarmente nel Regno di Napoli, dei Vasi di Terra che non ebbero simili per la leggierezza, e nel tempo istesso per la solidità e resistenza all'azione del fuoco e dell'acqua, e sopra tutto per la semplicità ed eleganza delle forme: questa è stata adottata così felicemente da M. Wedgwood ne' suoi lavori, che oltre gli altri loro meriti, gli fa essere in questo momento superiori in bellezza a tutti altri in Europa.

La sua Fabbrica resta in luogo isolato ai piedi di una gentil Collina sopra a cui è situata la vasta e comoda Casa dove egli abita, circondata da Giardini e da Parchi, aperti spaziosamente dalla parte soltanto [70] che domina la Fabbrica a cui può andarsi per una Praterìa artificiale che scende con dolce declivio fino al Canale che la rasenta. Questo Canale è di tal vantaggio a M. Wedgwood che non è facile a calcolarsi: passando precisamente vicino alla sua Fabbrica, oltre il considerabil risparmio di spesa e di fatica per il trasporto dei materiali che gli sono necessarj, e per la spedizione delle Mercanzìe, la sua acqua gli è di grandissima risorsa per l'azione che dà a molte ingegnose Macchine che suppliscono alla mano degli Uomini. Egli è la continuazione di quello di Birmingham che dopo esser fatto girare con molta intelligenza per tutto dove occorre nella Contea di Stafford, proseguisce fino a Liverpool.

M. Wedgwood probabilmente cominciò la sua intrapresa in questo Paese sterile e centrale, perchè egli [71] calcolò di potere ottener la mano d'opera a prezzo più basso che altrove nel Regno; senza dubbio anche perchè questa Provincia ha delle Miniere di Carbone del migliore dell'Inghilterra e in quantità; e sopra tutto perchè vi trovò la qualità di terra che credè necessaria per le sue Terraglie. Probabilmente non ebbe egli allora altro in vista secondo l'idea di tutti quelli che tentano una speculazione, che impiegar con vantaggio il proprio Capitale, e tutto al più aspettò dal tempo e dalle combinazioni lo sviluppo di qualche accidente che favorisse maggiormente il suo progetto. In fatti dopo i primi passi egli ebbe l'incontro, per azzardo fosse o per arte, di poter da-re alle sue Terre delle qualità importanti, non conosciute avanti; e la sua scoperta meritò il premio dal Parlamento Britannico di un Privilegio esclusivo. Ecco subito M. Wedgwood [72] in un'altra situazione. Solo dispensatore di un genere necessario, ingrandisce le sue Fabbriche, aumenta la mano d'opera, si mette in grado di poter supplire a tutte le richieste interne ed esterne che gli son fatte, arricchisce: intanto l'emulazione si eccita in quelli che vedono i suoi progressi e che han capitali da poter tentare una egual fortuna. Con tali disposizioni nello spirito di questa gente, termina dopo 10 anni il Privilegio esclusivo che ha favorito lui, e campo largo si apre ancor per altri a profittare sopra il nuovo oggetto. Tutta la Contea di Stafford si mette in moto; da tutte le parti si vedon sorger Fabbriche maggiori e minori di Terraglie.

M. Wedgwood che è stato di esempio a tutti, di tutti è sempre il primo con credito esteso, con vasti capitali: ma contuttociò i nuovi [73] Concorrenti fatto gli hanno del pregiudizio, perchè suppliscono essi molto di quel che dava egli solo avanti. Vuol egli per altro mantener per se più che è possibile la ricorrenza, e per questo essendo egli il più ricco, tenta esperienze per poter esser superiore agli altri nella qualità della Manifattura, unico e sicuro mezzo per averla. In fatti come non è difficile l'aggiungere alle scoperte, riuscì anche in questo. Le Terre che danno le remote Provincie di Devon e di Dorset gli produssero maggior raffinamento nella sua Manifattura; egli fece anche delle nuove composizioni con Calcina, con Pietre Focaje, con altre materie che egli solo conosce. Il certo si è che i lavori di Terra di M. Wedgwood sono a un grado di perfezione che, eccettuata la Porcellana per la sua qualità intrinseca, niuna Nazione in nessun tempo, neppur gli Etruschi forse, fecero mai i simili. [74]

Se può asserirsi, come quasi non dubito, che la benefica introduzione in Inghilterra di questo genere di Manifattura esteso come adesso, è effetto per la maggior parte dei Privilegj esclusivi, circostanza sopra la quale vi prego voler riflettere; si può anche dire assolutamente esser questa Manifattura la cagione, per cui la Contea di Stafford da questa parte in ispecie del Nord, quasi deserta 30 anni sono, e sempre di suolo sterile e ingrato, ora è quasi tutta ben coltivata, ed ha una popolazione ricca e felice quanto altra del Regno. Ciò che è da osservarsi in secondo luogo è, che per tutto dove è vicino il Canale, vi è maggiore l'industria e la coltivazione più florida: tanto è vero che le Arti contribuiscono essenzialmente all'aumento dell'Agricoltura, e che sono di sommo stimolo al progresso delle Arti le facilità [75] e i comodi che loro si procurano.

Proseguii a Leek, Città al Levante della Contea di Stafford, lontana 12 Miglia. Ella ha una popolazione di circa 4 mila Persone che vivon bene per esser occupate tutte nella Manifattura dei Nastri e dei Bottoni di seta, che per la maggior parte son lavorati nella Campagna. La Città ha molte grandi Fabbriche con Macchine per incannellare e torcer la seta, che per lo più non differiscon da quelle che noi conosciamo, se non nell'esser queste di maggior perfezione che le nostre. Indifferente e direi ridicola è perciò la difficoltà che s'incontra nel farle vedere, se pur non fosse per la ragione, che essendovi impiegati Uomini, Donne e Ragazzi, questi e quelle facili sempre a distrarsi, la sospension del lavoro moltiplicata nella frequenza [76] e nella quantità delle persone, benchè di breve durata, può formare una perdita di tempo di non mediocre pregiudizio. Si impiega nella maggior parte di queste Fabbriche Seta del Bengale, e la mano d'opera anche quì è pagata per quanto si può, non a tempo ma con la proporzione del lavoro che produce.

È edificante in questa Città l'unione nella quale vivon tra loro i suoi Abitatori. Ella è tale che supplisce all'assoluta privazione in cui sono di ogni sorte di divertimento, eccettuato un luogo verde da giocare alle Boccie, che hanno per l'Estate. La buona armonìa che regna tra questi Cittadini è tanto più notabile, quanto che è insolita nei Paesi di Manifattura; già vi feci osservar questo in Birmingham, e l'ho osservato anche in altri luoghi dei quali non mi è caduto in acconcio il parlarvi. [77]

Forse questa differenza è per la differenza nel genere dell'Industria. La Manifattura di Birmingham trae i suoi maggiori profitti dall'estrazione, e ripete il suo credito nei Paesi forestieri dalla novità del lavoro e dalla sua perfezione. La novità perchè sia tale non bisogna che sia molto diffusa; quando lo è, non è più novità: chi la possiede dunque ha interesse da principio di tener segreta la sua invenzione; e la perfezione dipendendo in gran parte dalle Macchine, chi le ha migliori fa quanto può perchè non le abbiano altri. Queste forse necessarie cautele producon diffidenza e mistero, e dove è diffidenza e mistero non è armonìa; vi è sospetto e gelosìa; la Manifattura della seta è tutta per l'uso interno; non ne va fuori dell'Isola. Si calcola dunque appresso appoco la quantità del suo smercio; ella è condotta tutta sugli stessi principj; si ripete perciò il suo profitto dalle [78] cagioni generali che ne danno a ogni sorte d'Industria, e queste cagioni sono i Capitali, l'Economìa, l'attenzione, e più che altro la buona fede: in questo caso poco o punto vi ha luogo la gelosìa di mestiere; vi può esser l'invidia perchè questa può esser per tutto e presso tutti, meno presso i Popoli liberi che hanno costumi, ma pur ve n'è anche fra questi: l'invidia è un vizio del cuore, la gelosìa e il sospetto son difetti della cosa.

Per quanto ho detto, non son lontano dal credere che dal genere di occupazione di un Popolo potesse rilevarsi in gran parte quale è il carattere che egli ha; e per ragione inversa crederei ancora, che il carattere di un Popolo potesse indicare qual è il genere di occupazione per cui sarebbe egli a proposito. Ma vi avanzo questa mia congettura con della riserva; [79] prendetela tal quale ella mi vien per azzardo in questo momento; esaminatela per altro, perchè se mai corrispondesse costantemente coll'osservazione, ella non sarebbe di poca importanza per conoscere gli Uomini, non inutile a quelli in specie che sono al Governo di essi.

Fermatomi quanto bastava a Leek cioè poche ore, passai a Ashborn nella Contea di Derby, distante 14 miglia. La Strada che vi conduce è tutta per Paese sterile, montuoso; ella è anche spesso difficile, e nell'Inverno non deve esser senza pericoli. Ashborn è Città di nessun Commercio nè Industria; due Filatoj da Seta, che mandano il lor lavoro a Leek, non possono esser al Paese che di tenue risorsa. Lo son piuttosto e considerabil-mente le molte gentili e comode Persone che vi fanno il loro soggiorno; ed hanno ragione. Il locale di questa [80] Città in questa stagione almeno, è uno dei più deliziosi e dei più salubri che abbia veduti. Egli è situato in una rilevata Pianura in mezzo a varie Colline tutte verdi, e tagliata da molte acque che divise in piccoli Canali girano intorno il Paese, beneficando Giardini, Prati, Boschetti; l'aria vi è aperta, purissima; le strade son regolari senza affettazione, larghe e ben mantenute: il Fabbricato è elegante e comodo; tutto respira agio, decenza e tranquillità; non vi si vede miseria, non vi è lusso; la Società vi è riunita, facile e dolce. La vita è a buon prezzo: gli Albergatori vi sono ospitali, amici degli Uomini; anche un Forestiere, purchè sia conosciuto da qualcheduno, può accomodarsi in una di quelle Famiglie, e con la discreta spesa di 15 lire Sterline l'anno vivere insieme una piacevole vita domestica, senza dover pensare ad altro che al proprio vestiario. Questo Paese è [81] uno di quelli che fanno scordare i dispiaceri dell'esistenza sociale, che calmano l'agitazion dello spirito e dove il disinganno ha tutto quello che può volere, e nulla ha di ciò che egli non vuole avere. Mi ci son fermato tre giorni e me ne son distaccato con certa pena, non senza registrare il suo nome tra quelle memorie che son care al mio cuore. Presto fin dalla gioventù mia prima ho sentito che poteva esser di qualche consolazione alle triste vicende della vita il conoscer dei Luoghi che per la loro indole fisica e morale posson convenire al proprio carattere e alle proprie circostanze. Ne ho qualcheduno per tutto dove sono stato, non molti per altro, perchè è dei Paesi come degli Uomini; non possono esser molti questi nè quelli che vagliano lunga memoria nostra. Ma bisogna avere in mente qualcuno di questi Luoghi. L'esser disposti di buon'ora [82] al ritiro, l'averlo in vista dà forza e coraggio: ella è una idea quando sentita profondamente, che già suppone quella vera sovrana indipendenza che non può aversi in altro luogo nè da altri che dal Filosofo, nel suo cuore: ella è che rende superiore ai capricci degli Uomini e degli accidenti. Ma oltre questo non è ella necessaria per esser adattati a prender quel tempo che ha da servir d'intervallo, tempo forse più dolce che altro tra la vita e la morte?

È stato a Ashborn dove ho avuta una prova della giustezza dei pensare Inglese così caratteristica, che non saprei privarne voi senza rimproverarmi poi di poca attenzione a vostro riguardo. Passeggiando questa mattina dopo mezzo giorno, mi son trovato a una specie di Orto o Giardino perchè con Alberi e Viali, che avea la porta aperta e mi è venuta [83] voglia di entrarvi. Nessuno mi si è opposto. Vi eran dentro diverse Persone messe con molta decenza che passeggiavano, Uomini e Donne, sole alcune, in gruppi altre. Io Forestiere le ho vedute; e non mi sono accorto che osservassero me. Dopo qualche tempo ho voluto tentar se potevo essere informato del luogo, e aver notizie del Paese. A questo oggetto il mezzo più probabile di riuscire mi è sembrato quello di accostarmi a un Uomo grave e composto che era solo come io era. Cercata scusa dell'interrompimento che potevan aver da me i suoi pensieri, e ottenuta, non mi è rimasto altro da fare che saper profittare del fortunato incontro di uno degli Uomini più istruiti e più dolci che abbia mai conosciuti. Son rimasto così colpito dalle sue maniere amorevoli e compiacenti, che in seguito non ho potuto trattenermi dal farglielo sentire. Non essendo egli [84] il primo da me incontrato con un esteriore serio, e da parer di non voler occuparsi punto di un Estero, che io abbia poi trovato ricercandolo, compiacente e facile quanto mai si può essere, ho creduto dover dire a questo che in verità i Forestieri avean torto ad accusar di rozzezza e di orgoglio soverchio gl'Inglesi perchè hanno un contegno sostenuto e perchè non vogliono essere i primi come in Francia e anche in Italia, ad abbordar chi viene, e a trattenerlo. Distinse il mio Uomo l'ingenuità del complimento e gli piacque credo; in fatti se ne mostrò assai sensibile, e con una nobil protesta di esser lontano dal voler sostenere tutto quel che si fa come si fa in Inghilterra, rispose, che in questo caso credeva che gl'Inglesi avean più che altri ragione di condursi come si conducono. Voi entraste in questo Giardino, disse egli, vi vidi, ma non vi conobbi mai prima; [85] neppur sospetto concepir potea del vostro genio, se foste portato a star solo o in compagnìa, se foste in bisogno di quiete o di dialogo, per salute, per tristezza d'animo, per voglia di star con voi stesso. Che diritto aveva io di venire a togliervi col presentarmi a voi, dallo stato solitario, in cui qualunque ne fosse la ragione, dovevo credere che voleste essere? quell'istesso diritto potrei supporre, risposi, che voi mi rimproverate così dicendo di essermi io preso nel venire a cercar di voi. Nò, replicò egli con modestia e molto a proposito; le circostanze son differenti. Io del Paese nulla ho diritto di esiger da voi Forestiere, e voi Forestiere potete col diritto in favor vostro all'ospitalità, esiger molto da me del Paese. Se avete bisogno di prevalervi di questa ospitalità, la cercate e vi deve essere accordata, se non ne avete bisogno, se non la cercate, [86] è segno che non la volete, e sarebbe un mancare a lei essenzialmente importunandovi con offerirla. Poco vi è da rispondere a questo argomento, e voi che mi conoscete, sapete bene che io stesso in pratica ne ho seguitati sempre i principj. Mi son trovato dunque presto d'accordo, e le conseguenti riflessioni che ne son derivate sopra la maggior parte degli Uomini che per vivacità o per mala fede prometton tutto e a tutti indistintamente, e per leggierezza o per mancanza di sentimento nulla mantengono, portò la conversazione così al tardi, che appena mi restò tempo da prender breve rinfresco alla Locanda e partire, per essere in questa sera a Matlock di dove vi ho scritto.

2. Giugno 1788. [87]

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