LETTERA VII.

Manchester 14. Giugno 1788.

Se Leeds è il grand'Emporio dei Panni di Lana di questo Regno, Manchester è quello delle Manifatture di Cotone. Vi supporrete che dopo la visita fatta a quella Città, non ho voluto trascurar questa, distante solo 45 miglia. Feci il mio viaggio direttamente, non fermandomi che una mezz'ora a Bradforth, e un'ora a Halifax. Ambedue appartengono alla Contea di York, occupate ancor esse nella Manifattura della Lana, Halifax in specie, il cui Mercato si tien pure in una vasta Fabbrica in giorno e ora determinata, con la differenza che le contrattazioni in vece di farsi in una Sala e in pubblico, son fatte [126] nella Stanza o Magazzino che ha ogni Proprietario di Panni, che può star se vuole col Compratore a porta chiusa. Questi Magazzini o Stanze non son meno di 315, e la Fabbrica che gli contiene è di tanta magnificenza, che è costata più di 11 mila lire Sterline messe insieme per soscrizioni. Immensa può dirsi tal somma in un Paese come questo, dove il vivere è facile e a buon prezzo.

Manchester è una delle grandi Città dell'Inghilterra ed aumenta ogni giorno con una rapidità sorprendente. In questo ella uguaglia Birmingham e la supera di gran lunga nell'eleganza e nel lusso; le strade nuove son tutte larghe, ben lastricate e con marciapiedi; le Case son grandi e di buon disegno: si dice che la sua Popolazione è di 50 mila Anime. Le Manifatture principali son di Cotone come sapete, e hanno troppa [127] celebrità per esser inutile che ve ne parli; benchè le abbia vedute tutte, neppur saprei forse trattarne; e quando ancora sapessi, non vorrei farlo, perchè la maniera che le ha ridotte come sono, è tutta fondata sull'esperienza, cioè sul lungo continuo esercizio delle Persone che vi sono impiegate, e la descrizione che potrei farvene, sarebbe nojosa e di niun profitto .

Ciò che può dirsi e può esser utile è, che all'eccellenza dei lavori uniscon questi Mercanti l'Arte la più studiata nello spacciarli. Alcuni mi hanno fatto vedere il Campione dei loro Articoli che mandano ai Corrispondenti esteri: egli consiste in tre grandi Carte che chiamano Assortimento completo ; le mostre vi son tutte di egual figura, distinte con numeri e divise nei colori e nelle qualità con tant'ordine ed eleganza, che sembran [128] destinate per un Museo piuttosto che per un Magazzino; la spesa che egli costa non è indifferente; mi par che abbian detto non esser minore di tre Ghinee. Osservando che in questo Campione vi era tutto quello che può mai desiderarsi, e di cui nulla aveva veduto di eguale nei diversi Magazzini per il gusto e per la finezza delle Tele, non potei trattenermi dal ricercare spiegazione di tale apparente contradizione. Come potete supporre, la trovai equivoca, varia, tale che non mi dette altro di certo se non che il dover succedere spesso di trovar delusa l'espettativa, commettendo alcuno di quegli Articoli sopraffini che in fatto non esistono nè possono esistere. Mi rammento adesso che a Lione osservai lo stesso nelle Stoffe: ne vidi certe nei Campioni di una bellezza di tessitura straordinaria, come non mai prima nè allora aveva veduta simile in Pezza. Il buon Francese [129] che era meco, mi disse candidamente che era molto difficile che potessi averla veduta e vederla, perchè, mi aggiunse, le mostre dei Drappi eran sempre di qualità molto migliore dei Drappi in Pezza, lavorati dai Tessitori comuni, scelti secondo l'occasione i più abili, ma con tutto ciò non da uguagliarsi mai a quelli che avean tessute le Mostre, giacchè per queste ve n'erano alcuni che non facevano altro, superiori a tutti, rari assai e pagati largamente perchè nulla risparmiassero per sedurre il buongusto o piuttosto il lusso. Sapete che questo e anche quello non son poi dell'ultimo scrupolo, quando trovano che il lavoro è eseguito col disegno e coi colori promessi, e ad ogni evento, quando nel Telaggio non è grande la differenza, non manca mai il Mercante di buoni pretesti per iscusarla. Si ha una conferma intanto che siamo più spesso di quel che noi crediamo [130] vittima dei nostri sensi, della nostra debolezza, di noi medesimi; e ciò che è peggio, questo ci accade frequentemente in molti altri casi più importanti della nostra vita.

A proposito d'illusioni per rapporto a Manifatture, per vostro disinganno nella condotta della economìa non voglio lasciar di dirvi, che uno degli oggetti principali delle Arti è il dare al lavoro una bella apparenza; e questa al giorno d'oggi in Inghilterra è portata avanti quanto si può mai; egli è vero che qualche volta vi si ritrova anche la bontà reale, ma non sempre nè così spesso quanto si crede; e quando vi si vuole sicuramente questa bontà, egli è vero che vi si può avere, perchè si sa dargliela in questo Paese; ma siate certo che allora il prezzo che val l'una e l'altra è tale, che a noi non tornerà spesso la voglia di sì felice combinazione. [131] La maggior parte dei Panni come già vi dissi, son fabbricati nella Campagna; le Tele di Lino, gli Articoli che dà il Cotone pure son fatti nella Campagna. Nella Città si dà loro il rifinimento, e, notate, egli è certo che il Mercante a questo presta la maggiore attenzione: egli è certo ancora che di questo rifinimento che non costa poco, un buon terzo, una metà forse è interamente distrutta appena si comincia a mettere in uso.

Manchester oltre le Manifatture di Cotone, ne ha di molte altre sorti. Vi si fabbrican molti Cappelli che sono ottimi, vi si lavoran delle Tele di Lino ordinarie colorite, e certe bianche e turchine in gran quantità per gli Schiavi delle Isole di America; vi si fanno anche dei Nastri di stame di tutte le larghezze e di tutti i colori: la Macchina con cui si fan [132] questi Nastri, è molto ingegnosa; ne vengon tessuti da lei 40, 50 per volta. Vidi già un tempo qualche cosa di simile a Mantova per fare i Nastri di seta; ne tesseva ancor questa 25 o 30, ma ben mi ricordo che ella era più complicata, più soggetta a disordinarsi, più difficile a ricomporsi, anche più dispendiosa perchè tutta di ferro; questa è di legno per la maggior parte. La semplicità e perfezione che ha portata l'Inghilterra nelle sue Macchine, sarà sempre una delle superiorità della sua Industria.

I prezzi delle Manifatture di Manchester sono variabili. Quando i Mercanti ne mandan fuori le Mostre, il cui numero corrisponde a un simile in foglio a parte con le respettive misure, avvisano il prezzo che seguita quello temporario della materia prima: l'istesso segue anche in Leeds e in Halifax. Egli è da osservarsi molto [133] perciò alla scelta che si fa del Mercante a cui si danno le commissioni; è necessario principalmente che sia onesto: alcuni ve ne sono che propongono favorevoli condizioni più di altri, e prima di tutto producon facilità di prezzo; allora è il caso in cui si fa tener luogo dall'apparenza alla realtà. Bisogna persuadersi che se il Mercante paga la materia più del solito, più del solito e in proporzione egli ha da far pagar la Manifattura; se non lo fa, crediate pure che egli ha il suo compenso in altra maniera, e questo non può esser che sulla qualità.

Ho trovata Manchester molto afflitta dai fallimenti considerabili seguiti in questi ultimi due mesi: si calcola che sian per la somma di sopra 2 milioni Sterlini e non son terminati ancora: ne segue qualcheduno ogni giorno, se non per altro per conseguenza [134] dei primi: fu la mala condotta che dette la mossa; ora è la necessità. Il Paese ne ha sofferto assai, ed avendo avuta occasione di parlar con molti della Campagna, Capi Tessitori, Tintori ec., tutti mi han detto essersene più o meno risentiti, e molte migliaja di Persone sono senza lavoro. Egli è una prova di queste dolorose circostanze il numero delle Reclute che fa la Truppa. Ho vedute io stesso moltissime di loro, e avendo ricercato se era sempre così a gente comune che non vede altro che il momento, di buona fede essa mi ha detto di no, e che ora se ne faceva più di prima. Ecco il solito tristo roverscio delle cose umane. I Paesi che hanno Manifatture son ricchi, almen comodi, perciò innocenti e felici. Ma se essi restano qualche tempo per qualche accidente senza impiego, la loro Popolazione si muor di fame, e infelicissima per necessità, divien [135] molesta e nociva probabilmente. Ma questo caso benchè possibile per molte ragioni, dovrà egli ritenere dal dirigere un Popolo alle Manifatture? Il bene è sempre bene e fa sempre godere, e quando gli succederà il male, non farà certamente che egli non sia stato bene; si procuri questo intanto, poi si ripari a quello.

Una delle principali cagioni di questi fallimenti è stato l'aver volute forzar le speculazioni di Cotone al di là della respettiva forza. L'Articolo 23 del famoso Trattato di Navigazione e di Commercio, fatto tra l'Inghilterra e la Francia alla fine del 1786, permettendo la comunicazione tra le due Nazioni di ogni genere di Manifatture, fece riscaldar la testa agli arditi Speculatori Inglesi, e fece creder loro che chiamando a se di quà e di là dell'Europa tutto il Cotone che poteva aversi, ne avrebbero [136] acquistata essi privativamente la Manifattura, di cui in conseguenza sarebbero rimasti privi i Francesi loro rivali, in gran parte ancora per il loro proprio consumo. Il progetto era troppo grande, ma ajutato dall'abilità dei loro operaj e dalla singolare speditezza delle loro Macchine, se era da corrispondere, lo poteva forse; bisognava per altro che si provvedessero di maggiori Capitali per far fronte alle Tratte che esigeva questo audace nuovo genere di Monopolio. Fu messo in esecuzione il progetto; ma fosse per sbaglio di calcolo, e questo vi fu certamente, fosse per speranze non riuscite, o fosse per mala fede messa da alcuni in pratica all'occasione, il fatto fu che le Cambiali alla scadenza non furon pagate, e ne son succeduti fallimenti enormi; i primi hanno trasportati i secondi, ed è difficile prevedere qual sarà il fine di questa catena. Così pensavo anche quando ero in Londra. [137]

Ora poi che sono in Manchester, che ho visitato questo Teatro, che vedo le Case, gli Equipaggi, il Vestiario di questi Abitanti, credo che l'eccessivo lusso, il maggior che io conosca in Inghilterra dopo quello della Capitale, sia un'altra principal cagione di questo disordine. Egli è tale che se avanza di più, il che è tanto probabile quanto non è probabile che possa ritornare indietro, combinandosi un miglior Piano Politico in ciò che riguarda Industria nelle altre Nazioni di Europa, Manchester e le altre Città di Manifattura di questo Regno potrebbe darsi che vedessero giungere quel momento che vorrebbero tener lontano con tenere occulte le loro Macchine e i loro Istrumenti.

Ieri, giorno di Sabato e di pubblico Mercato, in cui la gente di Campagna porta alla Città i suoi prodotti [138] e il lavoro fatto, e viene a prendere dai Mercanti i materiali per quello della settimana seguente, vidi che cosa è un Paese di Manifatture. La Città era così piena di Uomini, Donne, Carri, Barocci, Cavalli, Muli, che mi fu difficile passare a piedi non che in Carrozza da cui scesi per questo, andando a Worsley, 7 miglia distante, a veder le Miniere di Carbone del Duca di Bridgewater, delle quali vi parlerò in un'altra mia. Maggiore fu anche la mia sensazione nella sera al ritorno, incontrando per buon tratto di strada fuori della Città una vera folla di Persone col loro fagotto di Cotone e altro, tutte insieme unite ed allegre, che separandosi quali a un punto, quali a un altro, si cambiavan quei segni di amicizia e di desiderio di rivedersi, che sono indizio non equivoco di buon carattere e di buona armonìa; esse non dovean ritrovarsi che al fine di una [139] settimana, nell'altro Sabato. La mia immaginazione rappresentandosi l'adjacente vasta Campagna, popolata da gente tutta occupata, che vive bene, risvegliò con vera energìa di sentimento certe idee formate già un tempo e rigettate poi come chimeriche, della possibilità che esistesse una Società in tutti i suoi rapporti contenta e felice. Egli è in Manchester e in altri Paesi dell'Inghilterra e anche presso gli Svizzeri, Popoli industriosi e liberi, dove si vede come questa Società può e deve tenersi legata insieme, prestandosi le Città, i Villaggi, e la Campagna reciproco ajuto e soccorso. Questa corrispondenza è effetto tutto proprio delle Arti, ed ella aumenta in proporzione del loro aumento. Avete la prova di ciò in tutta questa parte Settentrionale del Regno. L'Industria di Manchester non oltrepassa l'età di 100 anni: egli è noto che prima il suo Contorno era [140] povero, rozzo, senza coltivazione e senza risorse. La Manifattura originaria del Paese erano certe striscie di cuojo che servivano alle Donne non so per qual uso; dopo le fecero di Lana e di Stame: così si principiò a conoscer l'Arte del tessere. Fatto questo primo passo in un Paese dove il vivere era a buon prezzo, appoco appoco venne il resto in conseguenza. La manifattura dei Cappelli ora quanto può essere estesa e perfezionata, ebbe quasi la stessa origine. Allora non gli facevan che di Lana semplice, grossolana di Pecora. Egli è dovuto decorrere un certo tempo prima che fosse conosciuto il vantaggio di far uso per loro della Lana fine di Spagna, di quella di Capra di Germania, e di quella del Levante che pure è di Capra, benchè creduta sia comunemente e chiamata Pelo di Cammelo, forse perchè portata sopra Cammeli dalle parti interne di [141] quel Continente ai Porti di Mare.

Manchester come Birmingham e anche Sheffield, Leeds, Halifax, non è soggetta a Leggi di Comunità; ella non è cioè come dicon qua, corporata, perciò non manda Membri al Parlamento. Anche quà i buoni non si cu-ran di quest'onore, persuasi che la Popolazione diventerebbe oziosa e corrotta, e spesso essendo in confusione e in tumulto, la Città si perderebbe. Manchester ha tutto quello splendore che può avere una Città subalterna; egli è tale che annunzia forse soverchia maturità. Ella ha un Teatro grandioso, Giardini pubblici, Bagni, Spasseggi, uno Spedal magnifico, Librerìa, e tutto per soscrizione. [142]

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