LETTERA XI.

Glasgow Giugno 26. 1788.

E ccomi in Scozia; sono in quella famosa parte di Europa che fu l'antica Caledonia di cui parlò tanto la Favola, poi la Storia. Vi sono entrato dalla parte del Nord dell'Inghilterra, che ne resta separata dal piccolo Fiume Sark nella Contea di Dumfries, distante da Carlisle quattordici miglia. Vi è framezzo l'ultima Città dell'Inghilterra Longtown che è composta da una strada in linea retta piuttosto lunga e larga, tagliata da due altre strade pure in linea retta e larghe, ma minori. Questa Città è sufficientemente ben fabbricata e benchè in parti così remote, ha un ottimo Albergo, perchè è vicina a Gretnagreen, [189], primo Villaggio della Scozia passato il Sark, che con tutta la sua orridezza e miseria, ha una celebrità in Londra per essere il luogo, dove si fanno i famosi Matrimonj che chiamerò Clandestini , degl'Inglesi. Là è dove fuggono i Giovani e le Donzelle di alto rango che vogliono maritarsi a dispetto dei loro Parenti, il cui consenso oltre la formalità delle pubblicazioni, è creduto dalle Leggi Inglesi necessario per la validità del Matrimonio quando una delle parti contraenti ha minore età di quella che esse prescrivono perchè sia libera nel dispor di se. Vi è nel Paese un rinomato Black-smith o sia Fabbro, che è il costruttore ordinariamente prescelto di questi Matrimonj: egli è anche Clergyman , Ecclesiastico. Le Leggi Scozzesi non ammettono altra formalità per far essere valido un Matrimonio, che la dichiarazione delle due parti contraenti a un Ecclesiastico e [190] a due Testimonj, di esser Marito e Moglie. Questo Ecclesiastico ne fa un Attestato convalidato dai due Testimonj, e gli sposi ritornano a Longtown distante non più di un miglio, a riposarsi insieme legittimamente del lungo viaggio.

Eccettuato questo Paese, curioso e notissimo a tutta l'Inghilterra per l'oggetto indicato, niente vi è di rimarchevole da Carlisle a Hamilton, distante 11 miglia da Glasgow, cioè per lo spazio di novantadue miglia, se non che l'ottima Strada Regia che dà comunicazione a queste due Città e ai due Regni, e il buon servizio che s'incontra alle sette Case di Posta che vi sono stabilite per facilitarla. Questa Strada, tutta in mezzo alle Montagne, è ben costruita non ostante, e meglio conservata coi suoi scoli per l'acqua dalle parti, ricolma in mezzo con arena grossa, larga quanto basta [191] senza prodigalità, e meno erta che è possibile senza ostentazione. Nei Monti quando non si vogliono spendere delle somme immense inutilmente e ingiustamente, perchè sempre a danno del Popolo che le paga, le Strade non possono esser che erte e faticose qualche volta. In questo Viaggio per più di 70 miglia non s'incontrano che pochi orridi Tugurj, rarissimi Uomini nella maggior miseria, molte Pecore e delle Vacche. Lo spettacolo è quasi tutto tetro e malinconico, perchè il terreno ignudo per la maggior parte, è coperto di acque o egli è di color quasi nero per la Torba che chiude in seno, di cui abbondano queste Valli e di cui si servono per il fuoco, non avendo Carbon fossile, nè vestigio di legna. Le Case che chiamai Tugurj, sono bassissime, di pietra unita con tal sorte di Terra, e coperte di Giunchi, e più spesso di Torba. La Popolazione in queste parti [192] non vive che di Patate, di latte e di focaccie di Vena: mangia della Carne raramente e il Pane da molti non è conosciuto. Gli Uomini son coperti da un drappo di Lana che chiamano tartan, col quale si difendon dal freddo e dalla pioggia. Questo drappo è di varj colori, ordinariamente bianco e turchino, formanti striscie che s'incrociano ad angoli retti l'una con l'altra: lo portano sopra le spalle, e da loro l ' istessa figura che dava la Toga Romana, come si vede nelle Statue antiche. Lo tengon qualche volta legato ai fianchi con una cintura di cuojo, ed allora pendendo davanti e di dietro a guisa di gonnella che va loro fino alla metà della gamba, tien luogo di Calzoni, e chiamano un tal vestire essere in phelig. Hanno sopra la testa un berretto di lana bleu stiacciato di figura curiosa con un bottone rosso in mezzo. Le loro Calze e Calzoni sono [193] anche di tartan, questi larghi pure a guisa di gonnella e aperti al ginocchio, quelle legate sotto il ginocchio istesso con nastri pure di tartan; e le scarpe di questi poveri Montanari sono informi di pelle non concia di particolare manifattura. Un tal vestiario dà a questo Popolo un'aria grave di fierezza e di dignità che impone, non spaventa.

Essendo solo, perciò in facoltà di fermarmi quando e quanto mi piaceva, potei far delle ricerche a cui ebbi risposta tanto soddisfacente, quanto potevo aspettarla dall'ignoranza di gente alpestre e pastorale; e dalla difficoltà reciproca nel farsi intendere. Seppi con tutto ciò che per quanto quel Paese mi paresse deserto, non era paragonabile allo stato in cui era sono venti anni. Allora mancava quasi di strada; niuno o poco era il Bestiame domestico, e questo poco di [194] cattiva razza, solo per somministrar del latte a quella scarsa Popolazione. Ora vi s'incontrano, come vi dissi, delle Bestie Vaccine di ottima qualità, grandi e ben nutrite, Pecore e Montoni grassissimi, coperti di lana non della migliore, perchè lunga e grossa, ma folta e pesante, e adattata alla Manifattura del Tartan di cui questi Uomini abbisognano.

Come vi dimostrerò in progresso, la Scozia è Paese che nasce adesso all'Agricoltura e alle Arti, ma nasce e cresce con vigore e con impegno. In fatti dopo esser prevenuti che tutte queste estese Montagne pochi anni sono erano luoghi di orrore, sommersi dalle acque ed abitati solo dai Corvi; e che quei pochi infelici Uomini che vi nascean, direi quasi per azzardo, non avean relazione alcuna con le Città nè con quelli che vivono nella pianura: il vedere adesso Armenti [195] di ogni genere, e la cultura aumentar gradatamente in proporzione dell'accostarsi al basso, e l ' osservare questa cultura fino nelle vicinante di Glasgow, tutta florida benchè nascente, come si rileva dalla coetanea ben regolata gioventù delle Piante, dalla novità delle comode Fabbriche e dalla ben intesa e fresca figura dei Prati, dei Campi e dei Giardini; è un gran soggetto di consolante e insieme trista meditazione sopra l ' efficace immediata influenza che ha un Governo sull ' indole e sul carattere degli Uomini.

Come sia avvenuta questa felice rivoluzione e per quale strano accidente gli Scozzesi già torpidi ed ignoranti, sempre per altro d'ingegno acuto e perspicace e di animo fermo e insistente come di cuore fiero e superbo, siansi rivoltati con tanta ansietà verso l'Agricoltura, le Arti, e [196] il Commercio, sarà l'oggetto di tutte le mie osservazioni nel breve tempo che potrò trattenermi in queste Parti. Il loro risultato sarà probabilmente sparso quà e là senz'ordine e senza regola; ma purchè sia sufficiente a svilupparvi un sì interessante fenomeno, comunque segua spero che mi sarete grato dell'intenzione.

Intanto per non trascurar cosa alcuna di ciò che ho veduto, devo dirvi che Hamilton è una piccola Città che dà il titolo al Duca di questo nome della illustre e già potente sempre molto ricca Famiglia dei Douglas. Questo Signore vi ha un Palazzo grande ma non di buona Architettura, mobiliato con decenza non con ricchezza; vi sono molte Pitture, tra le quali Daniello in mezzo ai Leoni, originale dì Rubens, e un Consiglio Ministeriale Spagnuolo di Giovanni Pennoxa, son degne di qualunque Gallerìa. [197] Comunica questo Palazzo con una Tenuta grandissima che vi ha il Duca, divisa all'Inglese in Prati, Campi, Parchi e Giardini. In fatti dalla parte di dietro ha in prospettiva una Casa da villeggiare situata in alto, che per quel che ho potuto vedere in distanza, è più elegantemente ordinata che la grande della Città, di antica e poco comoda disposizione.

Da Hamilton poi e anche da qualche miglio prima di arrivarvi sino a Glasgow, la Strada non solo è ottima, ma è deliziosa, vedendosi da tutte le parti giovani piantazioni di Alberi, che sembran tanti boschetti, e coltivazioni benissimo dirette, che si conosce essere affatto recenti. Terminerò con farvi osservare che gli Scozzesi nel volere in questi ultimi tempi imitare in tutto gl ' Inglesi, hanno anche adottata la passion di questi per gli Alberi di Foresta; parmi [198] per altro con miglior consiglio, avendo in questa avuto in vista di unire il profitto al diletto. Osservai che queste Piantazioni sono come alcune in Toscana, da tagliarsi dopo un certo numero di anni ripartitamente; sicchè hanno gli Scozzesi sempre il Bosco come gl'Inglesi; e il Terreno non è ingombrato da Alberi al solo oggetto di piacere agli occhi e di soddisfare al lusso, come è di soverchio in Inghilterra con grave danno della sua Agricoltura e del suo interesse. [199]

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