LETTERA XIV.

I Popoli delle High-Lands Terre alte della Scozia, chiamati perciò dagl ' Inglesi e dagli Scozzesi Highlanders , e quelli ancora delle Isole adjacenti a lei, essendo da non molto tempo usciti da uno stato di Società tutto proprio di loro e in qualche parte o per qualche lato conservandolo ancora e avendo sempre certo loro originario carattere, costumi, maniere, fattezze, credo che interessar possano la Curiosità vostra parlandone. Nella persuasione in cui sono che la Scozia andar deva con progressi rapidissimi alla civilizzazione e alla cultura, per informarvene ho anche la ragione di credere che quel che essi sono adesso, non lo saranno più tra pochi anni; [245] e se dai nostri non n'è stata detta cos'alcuna finora, certamente ancor volendo non potrà dirsene in avvenire, perchè altri saranno da quel che sono. Io non ho veduta alcuna di queste Isole, ma tutte quelle relazioni che ho potuto averne dagli Uomini e da qualche Libro assicurandomi della somiglianza che è tra i loro Abitatori e quelli delle Terre alte, vi parlerò dì loro come se fossero gli stessi, quando non mi occorra notabile differenza che gli distingua. Non potrò forse trattarvene con molto ordine e probabilmente non sarà sufficiente l ' idea che vorreste averne e che io vorrei darvene; ma non posso far più di quel che da me dipende: ciò che farò con maggiore attenzione sarà di farvi osservare la relazione che passa tra i costumi esistenti o lasciati recentemente, e quelli degli antichi Celti dei tempi Druidici: quel che riuscirà lo vedrete. In qualunque maniera [246] sia per essere, contentatevi di quel poco che potete avere di materie quasi affatto dimenticate e perciò oscure, e di Regioni così distanti e così sconosciute.

Tutti questi Popoli discendono dagli antichi Celti, e son simili tra loro di figura, di temperamento, di costumi, di pregiudizj, di lingua. Son generalmente robusti di corpo, alti e ben fatti, benchè magri e svelti di membra. Le fattezze del loro volto son caratteristiche, e dan perciò a tutti una uniformità nella fisonomìa. Han per lo più le mascelle alte e rilevate, gli occhi celesti ma vivi e profondi, fronte spaziosa, capelli chiari. Già vi descrissi come son vestiti gli Uomini delle Terre alte e non ho altro da aggiungere se non che i colori del loro vestiario distinguon quelli che son più ricchi e che han più gusto. Ne ho veduti in fatti [247] alcuni io stesso che avevan saputo mescolar così giudiziosamente a striscie i colori rossi, gialli e altri, che producevano all'occhio un effetto piacevole quanto bizzarro, aumentato da un non so che di guerriero che dà a quelli che hanno qualche fortuna, una Fascia di cuojo che gli cinge sopra i fianchi, da cui pende un Pugnale, dei Coltelli, una Pistola d'acciaro e una larga borsa pure di cuojo, il tutto arricchito d'argento e con ricami secondo le facoltà di chi n'è vestito. Eccovi adesso l'abito delle Donne. Vi dirò prima che si acconcian la testa con una specie di Cuffia come un Fazzoletto accomodato a capriccio, di forme differenti bianco, e di varj colori presso quelle che son povere. In dosso poi hanno una Gonnella e Casacchino con maniche guarnite e nò; vi portan sopra un Drappo a varj colori come quello degli Uomini, che tengon serrato colle mani sotto il mento, o [248] attaccato con una borchia di forma particolare; cade loro nel davanti in lunghe pieghe verso i piedi, e molto somiglia nella forma, nell'uso e forse nell'oggetto al Mesero Genovese. Se ne servivan prima con assai grazia e non senza vantaggio della lor figura già bella naturalmente, anche le Gentildonne delle grandi Città di Scozia, che ne perderono ultimamente il costume per sostituirne altri all'Inglese, non perchè più comodi, ma perchè di moda, con cui consultano più che con altro le Donne. Quelle che guadagnar si debbono la vita colla fatica, portano una fascia che le cinge sulla spalla sinistra, e cade traversando il petto e il dorso verso il fianco destro, a cui hanno dietro attaccata una specie di Sacco fatto di Tartan dove portan ciò che loro occorre. Una ne ho incontrata veramente degna di pietà perchè giovine, bella e nella maggior miseria. Eran seco tre Figli, due dei [249] quali gemelli; ne avea uno davanti appoggiato sulla fascia, e lo teneva assicurato col braccio destro; l'altro tra dentro il Sacco quasi come per contrappeso ed usciva fuori con metà della vita sopra la spalla sinistra di lei. Il quadro era tenero e compassionevole, accompagnato com'era dai tratti i più patetici di semplice innocenza e di squallida povertà, in luoghi scoscesi e disabitati.

La maniera uniforme di vestirsi degli Uomini fin quando riunite furono stabilmente le due Corone d'Inghilterra e di Scozia, fu creduta pericolosa dal Governo Inglese come tendente a stringerli maggiormente in unione tra loro. Egli dunque dopo la ribellione del 1715 non solo gli disarmò, ma gli obbligò anche a vestirsi come quelli della Pianura. Quanto questo compenso era inutile (e in fatti il non essere atteso in seguito non ebbe risentimento) [250] altrettanto fu giovevole l'altro, perchè questi Montanari nella Ribellione del 1745 non avevano altre Armi che quelle prese alle Truppe Britanniche. Con tutto ciò dopo la loro disfatta volle il Governo un total cambiamento nel Vestiario, che per quella solita contradizione degli Uomini, fu creduto potersi lasciar adottare per comodo militare da alcuni Reggimenti che ha l ' Inghilterra di questi Montanari: ora poi è ritornato comune tra il Popolo e non raro tra i Gentiluomini delle Terre alte, per la sua scioltezza e per la libertà che lascia al corpo.

La vita di questi Abitatori è molto semplice, Pastorale per la maggior parte cioè per i poveri, e peschereccia per quelli delle Coste e delle Isole; la Caccia abbondante in specie di Lepri e di Uccelli di passo, gli occupa ancora, ma non quanto [251] negli antichi tempi: allora l'esercitarla con distinzione era di gloria e di merito: ora è soltanto di divertimento per alcuni, di mezzo da viver per altri. I Pesci di cui hanno il più le Coste, e l'intorno delle Isole, sono i Sermoni e le Aringhe, le migliori del Mondo, e quando ben preparate uguali a quelle degli Olandesi, che nelle Isole son quelli che le pescano o almeno che ne fanno il Commercio con gli Esteri. Il Governo Inglese non ha ancor trovato un mezzo efficace d'incoraggimento perchè gli Abitatori poveri della Scozia abbian tutta per loro questa risorsa di sussistenza, come già lo è di ricchezza per quelli che vivono nelle Terre basse, particolarmente verso Aberdeen, Perth e Dundee, i cui progressi d'industria son sensibili in questo ramo, come in quelli dell'Agricoltura e delle Manifatture.

L ' aver nominati per incidenza [252] Uccelli di passo, fa sovvenirmi che le parti Occidentali della Scozia son frequentate nell'Inverno da Cigni salvatici, dei quali credo bene farvi menzione perchè si assicura generalmente come fatto indubitato, che in certe occasioni essi fanno sentir delle note assai melodiose. Questo succede quando s'incontrano insieme due Stuoli di loro, quando son feriti e quando son vicini a prendere il volo per partirsene verso altri non so quali Paesi. È vero che il canto dei Cigni fu sempre considerato come un sogno dei Poeti Greci e Latini, e che i Cigni che si conoscono in Italia e altrove, fan colla voce tutt'altra impressione che quella del piacere: con tutto ciò non è men vero quel che quà si dice di questi Cigni di passo, che però sono specificamente differenti dai domestici: in fatti la lor maniera di cantare ha in lingua Celtica un particolar nome, che se la cosa fosse senza un fondamento [253] in natura, non par probabile che dovesse avere: chiamasi Guileag. In queste Montagne vi è anche una Canzonetta che ha per titolo Luineag na h Ealui, ossìa " l'aria, la musica del Cigno " le cui parole e aria sono in imitazione del canto di quest'Uccello.

Il Suolo delle Terre alte sarebbe adattato a quasi tutte le produzioni di cui è capace il resto del Regno situato com'è tra il grado 54 e ¾ e 58 e ¾ di Latitudine Settentrionale, e che lo sia l ' ho veduto io stesso quà e là in quel piccol tratto di loro dove sono stato. Ma per la maggior parte essendo egli in stato di natura, ingombrato dalle acque, o affatto ignudo, o coperto di Alberi, tutto al più serve per il Bestiame, e non per ogni dove nè sempre, per mancanza d'industria. Tra questi Alberi la Quercia della qualità migliore possibile occupa dei Boschi niente men lunghi che 20 [254] e 30 miglia, e 3 e 4 lar ghi, inutili con tutto ciò ai Proprietarj o di piccol profitto per la difficoltà del trasporto. Che le Terre alte sian quasi senza prodotti n'è prova il citar che fanno con compiacenza gli stessi Autori Scozzesi l ' abbondanza che vi si trova di diverse specie di salubri e gustose Coccole salvatiche. Le Isole che comprese tutte, cioè quelle di Shetland, le Orcadi e le Ebridi, giacciono tra il grado 55 e il 61 di Latitudine al Nord, checchè si dica di quel che furono e di quel che possono esser di nuovo, ho non equivoche asserzioni che presentemente mostrano un aspetto sterile affatto, deserto e senz'Alberi, pochi eccettuati che sono allevati e sostenuti con stento in qualche Giardino. Il nutrimento perciò di quella popolazione deriva per la maggior parte dalla pesca e dai bestiami che lor danno latte, burro e formaggio, e che portan vivi nella Scozia per vendere: hanno [255] anche molti Uccelli di mare, Oche sopra tutto. Con la farina di Vena vi fanno certe focaccie cotte o per dir meglio prosciugate sopra i mattoni caldi, e fan loro tener luogo di pane. La lor principal bevanda è tratta dalle parti sierose del Latte che hanno l'arte di far fermentare e dargli delle qualità vinose. Nelle Terre alte gli Uomini hanno appresso appoco le stesse risorse dì sussistenza, ma son contuttociò di condizion più selvaggia e più miserabile di questi che comunicano con molti Popoli del Nord, che in cambio di Pesce portan loro generi e comodi della vita. Per avere una idea della miseria estrema a cui son ridotti talvolta questi poveri Montanari, prendete quella dello stato degli Animali da cui derivan molto della lor sussistenza. Nell'Inverno quando il Suolo è coperto di neve, e quando i Boschi affatto ignudi non dan ricovero nè alimento, le [256] poche Vacche piccole, magre e rifinite per mancanza di pastura son portate dentro il tugurio dove vive la Famiglia: ivi spesso son sostenute alla meglio con parte dello scarso cibo provveduto e ammassato in estate per la Famiglia stessa, che si compensa col sangue che lor vien tratto all'occasione per salvare i piccoli Figli, nutriti con quello bollito o ridotto in focaccie. Più tristo è il destino delle Pecore. Queste lasciate sempre all'aria aperta cercansi ricovero esse medesime dal rigor della stagione nelle Caverne delle Montagne dalla parte opposta al vento: spesso vi stan sepolte dalla neve per molte settimane di seguito, e in certi Anni per due mesi e più. Allora le infelici si mangian la Lana l ' una dell'altra e si traggon fuori così dal freddo e dalla fame quando non muojono; e questo è ciò che succede sempre in molte di loro, e qualche volta quando più aspro e [257] lungo è l'Inverno se ne muojon tutte.

Gli Isolani per il loro Commercio differiscon di poco nel vivere dagli Abitatori della Scozia nelle Terre basse, se non in quanto alla Religione e alla Morale a' cui precetti quelli son più rigorosamente attaccati, e somigliano come in quasi tutto il resto ai Montanari. Avendo accennata la comunicazione dei Popoli di queste Isole con quelli del Nord, credo bene disingannarvi ora di una opinione avuta da molti che gli Abitatori di queste stesse Isole e in particolare delle Ebridi, che son le più Occidentali sul Mar Atlantico dov'erano stabiliti i Celti, possedessero l ' antica lingua Celtica in maggior purità che altrove. Tale idea non manca di apparente ragione, ma la cosa in fatti non è così. Appunto la comunicazione che hanno coi Danesi, coi Norvegi a cui furono già soggetti, e con altre [258] Nazioni del Nord, il cui linguaggio è misto dello Slavo e del Teutonico, che precisamente non ha affinità alcuna col Celtico, ha tanto confuso e alterato questo Idioma, che la sua purità comunemente chiamata Erse, neppure si approssima a quella che si trova presso i loro vicini in Lochaber, e nelle Coste opposte della Scozia, indubitati Discendenti dei veri Celti. Il passaggio che fecero da un Dominio all'altro è anche un'altra cagione forse per la quale gli Abitanti di queste Isolette si sono scostati dall'antico originario linguaggio comune agli Scozzesi delle Terre alte, e se è stato così, è stato per necessità e quasi senza avvedersene perchè esiste sempre l 'a ttaccamento che quelli come questi hanno alla memoria e al linguaggio dei loro Padri, come anche l'hanno agli usi, ai costumi loro, al lor Paese in somma, più o quanto averne possa qualunque altra Nazione. [259]

Questi Popoli come vi dissi, discendon tutti senza questione dai Celti dominati già, più che dai loro Re e dai loro Capi, dai famosi Druidi, dei quali per tutto e verso il Nord e nelle Isole specialmente, s'incontran Monumenti della maggiore autenticità. Quando estinti furono o dispersi i Druidi, benchè sotto il dominio di Re coraggiosi e prudenti, restaron con molti dei costumi, usi e maniere stabilite da quelli. Loro era il sistema d'esser divisi in Clans, ossìa Tribù regolate da un Capo che sceglievano essi stessi. Questo sistema continuò e con lui l ' amor della libertà e dell'indipendenza, che seppero sostenere e perciò farsi temere, frenando ogni qualvolta occorreva, l'arbitrio dei Re. Un falso calcolo di politica che fu generale in que' tempi in Europa, indusse in seguito Malcolmo II. a introdurre il Sistema Feudale. Questo fece in parte cambiar natura alle antiche massime; [260] ma altre ne dette loro non meno efficaci, perchè fece sentir maggiormente al Popolo essere di suo interesse lo star unito sotto i suoi Capi chiamati Leards, che presto si reser terribili tra loro stessi e più ai Sovrani, quando alcun di loro formò il progetto di avere un indipendente assoluto potere sopra la Nazione. Questi principj modellato avevano il carattere appresso appoco di tutti gli Scozzesi, con la differenza che quelli abitanti nelle Montagne vivendo tra loro ed avendo poche idee e sempre le medesime, dovettero contrarlo di natura più rigida e più decisa, dunque più durevole anche per l'inaccessibilità dei Paesi, che impedendo loro ogni sorta di consorzio, gli privava dei mezzi di estendere o cambiar la sfera delle lor nozioni. Essi poterono in fatti conservarlo sì lungamente, che se ne trovano in lor dei vestigj che richiamano senza equivoco alla memoria [261] le epoche caratteristiche della loro Storia fino le più remote, ancor dopo gli sforzi del Governo Inglese per ridurlo uniforme a quello dei Popoli delle Terre basse, ancor in questi tempi nei quali vi scrivo, declinando per altro gradatamente ogni giorno. Tanto è vero che i Popoli mediterranei o senza Commercio son quelli che conservar possono per tempo immemorabile l ' istessa impronta sì nei costumi e nelle maniere, che nei tratti della figura e nel carattere del volto, consentaneo sempre a ciò che passa nel cuore; e quindi è che il Commercio colle mescolanze che ammette di ogni genere, altera e corrompe tutto, e così le simiglianze appoco appoco scostandosi, finiscono colla non esistenza.

Riguardo alle qualità morali di questi Popoli, è fuor di dubbio che essi sono onesti generalmente, umani [262] e dolci se pur non succede che siano eccitati da spirito di vendetta o da orgoglio di famiglia, derivato in gran parte dalle barbare feudali istituzioni. Una volta la morte di un nemico in qualunque maniera fosse ottenuta, era sempre un soggetto di trionfo. I Capi delle loro Tribù, ai quali davan le stesse Leggi facoltà di vita e di morte nei loro Stati, quelli erano che animavano il Popolo al sangue e alla crudeltà. Essi colla vanità di superarsi l'un l'altro nel numero e nella bravura dei Seguaci, creavano animosità perpetue, che mai non terminavano senza stragi. L'effetto era che questa buona gente la quale sopra ogni altra cosa si distingue nell'esser ciecamente e decisamente attaccata al suo Padrone, alla sua volontà, alla grandezza della sua Famiglia, viveva in se medesima in uno stato continuo di ostilità. Il Duca di Argyle Padre del presente, ha il merito di essere stato [263] il primo a sbandir dalla sua gente tali barbare idee. Gli altri Capi di queste Tribù hanno seguitato l'esempio di lui, ed ora questi Abitatori, senza esser meno sommessi ai loro Superiori, nè men fedeli, nè meno fieri ed altieri nel tempo istesso dell'esser loro, son men feroci e più amici di quel che eran prima, sebben come prima dipendenti da diversi Capi. Oltre queste qualità, gli Abitatori delle Terre alte hanno quella di esser temperanti, economi, pazienti e frattanto arditi, coraggiosi, accorti, intraprendenti allorchè in ispecie agiscono di concerto, segreti quanto si può essere, e benchè poveri, incorruttibili non ostante da qualunque premio e incapaci assolutamente di tradire la fede data. Vi sia di prova, piccola se volete ma non senza carattere, che i Facchini, Serventi pubblici, Portantinaj di Edimburgo e delle Città grandi della Scozia che son quasi tutti [264] delle Terre alte, hanno una discretezza e una fedeltà che è al di sopra di ogni eccezione; anche le Donne di servizio di queste Montagne sono le più oneste e le più fidate di tutto il Regno. Confermatevi nell'opinione che la povertà anche la miseria sola per se stessa non produce il delitto se non è accompagnata dal vizio, sollecitata dall'impegno, o irritata dai mali trattamenti. È certo in fatti che pochi son gli esempj in queste Montagne di furti, assassinj, spergiuri; e la buona fede vi è ancor così pura, che conserva il genere d'innocente semplicità proprio solo degli Uomini che sono tali quali escon dirò così, dalle mani della Natura, e che non potrà mai esser contraffatta dalla più fina astuzia dell'esperienza sociale. Coi Forestieri in particolare sarebbe presso di loro imperdonabile il mancarne, e credono essere un dovere l'usar loro le maggiori attenzioni, [265] l'ospitalità essendo una delle qualità morali che abbia in loro maggiore energìa. Dopo tutto questo saper dovete in contrapposto che i Popoli delle Terre alte hanno le idee loro molto ristrette, che sono ignoranti, torpidi, indolenti, poco amanti del lavoro e della fatica, sporchi e trascurati della lor persona. Sarebbe però da vedersi se messi in una miglior condizione di vita continuassero ad esser di questa disposizione: io credo di no. Gl'infelici non possono esser che come sono, per esser troppo avviliti dall'ingratitudine del Suolo, dalla crudeltà del Clima, dalle difficoltà del Paese, e più che da altro forse dall'avarizia e dalla tirannìa dei Proprietarj della Terra, portata da molti fino all'interesse del 30 per cento: in fatti questi Paeselli, pochi eccettuati, sono il soggiorno dell'oppressione, della fame e della disperazione. Il Governo non manca di mezzi per [266] sollevar questi disgraziati Uomini, e se M. Pitt se ne occupa seriamente, come pare, certo è che presto la lor trista esistenza cambierà destino. Vero è intanto che per ora essi vivono oziosi i lunghi Inverni dentro i lor Tugurj in mezzo al fumo della Torba che gli riscalda, in sonnacchiosa vigilia o cantando antichi versi; e certi tratti anche lunghi dei Poemi di Ossian sono i più favoriti, di memoria in memoria passati a loro: ne compongono essi stessi talvolta e di un genere originale ardito, animato, metaforico. Siccome hanno naturalmente dell'estro poetico, quando son accesi da qualche passione, da quella dell'amore in ispecie per loro ordinariamente patetica perchè solitaria, e profonda perchè non distratta in maniera alcuna, vi si trovan quelle espressioni energiche, indisciplinate che si conoscon per vere figlie del sentimento e della natura, A voi che [267] tante volte avete inteso dubitar meco, per altro senza dubitarne mai, dell'antichità e originalità Celtica dei Poemi di Ossian, non devo ometter di dire che in Inghilterra e in particolare in Scozia più non esiste il dubbio nè la questione. Oltre le molte incontrastabili prove che hanno in loro stesse quelle Poesìe maravigliose per me, e l'essere comune in queste Montagne l ' incontrar vecchi che asseriscono averle udite recitar per ore e ore a memoria dai loro Avi e Bisavi; è noto indubitatamente che il Sig. Mac'pherson primo loro Traduttore dal Celtico in Prosa Inglese, le ottenne raccolte per la maggior parte in un Manoscritto conosciuto col nome di Leabhar dearg "Il Libro delle Coperte Rosse " da un tal Sig. Mac'Donald di Croidart; ed altre ne ebbe dal Sig. Macvurich Bardo di Clanronald. Tutti sanno che nelle Montagne non vi è amatore di Favola e Poesìa [268] antica, e molti ve ne sono affatto del Popolo e senza cultura alcuna, che non sia pienamente informato di quasi tutti i nomi, caratteri e incidenti dei Poemi di Ossian; e si hanno Manoscritti di Poesìe che posson dirsi moderne perchè di circa cento anni, nei quali si trovan citati quelli, e vi s'incontrano imitazioni e allusioni a quelli. Molto più potrei dirvi, ma non voglio esser troppo lungo; e quanto ho detto bastar deve per interessarvi e impegnarvi a sostenere occorrendo l'antica originalità dei Poemi di Ossian. Noi moderni ne abbiamo invidia; ma si faccia tacere, e confessando che non son nostri, piuttosto facciamoci gloria di leggerli e di saperli ammirare. Ve ne sono degli altri non conosciuti da noi, e meritando di esserlo, dobbiam desiderare che il dotto Sig. Cesarotti voglia abbellire ancor di questi la Lingua nostra con la stessa nobiltà e energìa [269] che egli ha usata nel tradurre gli altri. Vi ricorderete quante e quante volte abbiam fatta la nostra delizia de suoi bellissimi versi, e quante volte abbiam detto che Cesarotti in altri tempi e in mezzo ad altri costumi avrebbe avuta anima capace da esser egli il vero sublime Autore del grande Originale.

Per soddisfar pienamente alla promessa fattavi nel principio di questa mia, dovrei farvi osservare le maniere di questi Popoli, che derivan più distintamente dai sistemi degli antichi Druidi: ma non potendo far questo senza parlare intanto de' Druidi stessi almen per ciò che ha relazione alle cose presenti, conviene che materia sì curiosa, sì poco conosciuta e sì degna di esserlo abbia una Lettera a parte, che avrete se mi sarà possibile, subito dopo questa ormai lunga assai perchè abbia fine. [270]

Avanti per altro che termini non voglio lasciar di dirvi che sopra nessun oggetto sono stato tanto questionato in Scozia e più che da altri da quelli Abitanti nelle Terre alte, quanto sopra l ' ultimamente morto Carlo Stuardo, quel disgraziato Principe che dopo la sua fatale sconfitta di Culloden, ebbe da ambedue i Sessi di queste Montagne prove di affetto e di fedeltà tali, che per me sarebbero incredibili se non mi fossero più volte state asserite da lui stesso piangendo. Per pietà dei teneri sentimenti di questi Popoli ho parlato dunque spesso di lui, e ugualmente spesso ho veduti molti prorompere in sospiri e diffondersi in calde lacrime per la Storia di un Uomo di cui poco a punto possono aver sentito far menzione nel lungo periodo di sopra 40 anni. Questa parrà a voi una prova molto convincente della fedeltà e dell'attaccamento di cui son capaci costoro; eppur [271] ve n'è una più forte ancora. Sono stato assicurato che in certe parti più remote delle Terre alte alcune Popolazioni con tutti i mezzi impiegati, anche vigorosi dalla Corte di Londra, non hanno voluto nei Servizj Ecclesiastici della Domenica, preghiera alcuna per la Regnante Famiglia di Hannover che da pochi mesi, dopo essere state certe della morte del Principe Carlo: avanti nessun riflesso potè prevalere sopra di loro, di premio o di pena. Giorgio Terzo che meritamente ha diritto alle affezioni di tutti i suoi Sudditi, dopo un esempio così caratteristico, non può esser che totalmente persuaso e perciò contento della sincerità di quelle dichiarate ora da questi Popoli in favor suo. [272]

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