Il vulture del Sole

S’io pensi o sogni, se tal volta io veda

quasi vampa tremar l’aria salina,

se nel silenzio oda piombar la pina

sorda, strider la ragia nella teda,

sonar sul loto la palustre auleda,

istrepire il falasco e la saggina,

subitamente del mio cor rapina

tu fai, di me che palpito fai preda,

o Gloria, o Gloria, vulture del Sole,

che su me ti precipiti e m’artigli

sin nel focace lito ove m’ascondo!

Levo la faccia, mentre il cor mi duole,

e pel rossore de’ miei chiusi cigli

veggo del sangue mio splendere il mondo.

(Data di composizione sconosciuta)

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