L’ala sul mare

Ardi, un’ala sul mare è solitaria.

Ondeggia come pallido rottame.

E le sue penne, senza piú legame,

sparse tremano ad ogni soffio d’aria.

Ardi, veggo la cera! È l’ala icaria,

quella che il fabro della vacca infame

foggiò quando fu servo nel reame

del re gnòssio per l’opera nefaria.

Chi la raccoglierà? Chi con piú forte

lega saprà rigiugnere le penne

sparse per ritentare il folle volo?

Oh del figlio di Dedalo alta sorte!

Lungi dal medio limite si tenne

il prode, e ruinò nei gorghi solo.

(Data di composizione sconosciuta)

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