A Gorgo

Gorgo, piú nuda sei nel lin seguace.

La tua veste ti segue e non ti chiude.

Fra l’ombelico e il depilato pube

il ventre appare quasi onda che nasce.

Ombra non è su le tue membra caste:

dall’ínguine all’ascella albeggi immune.

Polita come il ciòttolo del fiume

sei, snella come l’ode che ti piacque.

Danzami la tua molle danza ionia

mentre che l’Apuana Alpe s’inostra

e il Mar Tirreno palpita e corusca.

L’Ellade sta fra Luni e Populonia!

E il cor mi gode come se tu m’offra

il vin tuo greco in una tazza etrusca.

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