A Nicarete

Nicarete dal monte di Quiesa

a Montramito i colli sono lenti

come i tuoi biodi, all’aria obbedienti,

fatti anch’elli d’un oro che non pesa.

E quella lor soavità, sospesa

tra i chiari cieli e l’acque trasparenti,

tu non la vedi quasi mai la senti

come una gioia che non si palesa.

Sorge, splendore del silenzio, il disco

lunare. O Nicarete, ecco, e s’adempie

mentre nel lago la ninfea si chiude.

Prima è rosato come il fior d’ibisco

che t’inghirlanda le tue dolci tempie

ma dopo assempra le tue spalle ignude.

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