Scena terza

RICCI

Hai visto che cosa ti capita?

LUCIANO

Perbacco, se quel signore fosse stato un altro tipo! Lo avrei condotto a più allegra conclusione.

RICCI

Quale?

LUCIANO

Lo avrei esasperato al punto da provocarmi... e allora avremmo corso il rischio di andare sul terreno...

RICCI

Un duello?

LUCIANO

Egli si sarebbe battuto con me per difendere me stesso. Ah! Ma non era il tipo... L'ho capito subito.

RICCI tentenna il capo

Ebbene, che cosa c'è di straordinario? Non fai tu l'agente di cambio? Lasciami vivere a modo mio, lasciami divertire, e dammi una sigaretta.

RICCI

Non esci? Ti accompagno. Sei alloggiato qui?

LUCIANO

Tu sai ch'io non alloggio mai negli alberghi di lusso dove si dànno pessimi concerti di beneficenza e dove si corre il rischio di essere presi per imbalsamatori di animali da cortile.

RICCI

Hai visto come si scalmanavano a difenderti?

LUCIANO

Lasciami stare! Quel signore avrebbe dovuto battersi con me!

RICCI

Ah, ma è una fissazione! Ti fermi a Roma?

LUCIANO

Ma che! Parto stasera!

RICCI

Stasera? Avrei voluto passare qualche ora con te... e invece mi tocca scappare...

Guarda l'orologio

Son quasi le cinque.

LUCIANO

Bravo! Valeva la pena, allora, di farmi venire qui, mentre fuori è un così bel sole!

RICCI

Facciamo almeno un pezzo di strada insieme. No? Quando ci rivedremo? A Venezia, all'apertura?

LUCIANO

Certo.

RICCI

Esponi?

LUCIANO

Avrò una piccola sala con un centinaio di stampe.

RICCI

per andare

Rimani qui o esci?

LUCIANO

sedendosi

Fumo la sigaretta. Poi vado via.

RICCI

gli stringe la mano

Allora arrivederci... Buon giorno.

LUCIANO

Addio.

RICCI s'incammina, ma poi si ferma a osservare LUCIO ARSICOLA che viene dalla sinistra preceduto dal CAMERIERE.

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