Scena seconda

BARONESSA

che le va incontro

Come hai fatto bene a venire! Mi annoiavo tanto! Ero disperata! Come la mia vita è triste da qualche tempo a questa parte!

MARCHESA

baciandola

Cara! Sentiamo perché è triste! Non hai nulla da fare: è per questo?

BARONESSA

Forse per questo: sì, per questo! Mio marito è tutto il giorno in Banca! Ecco, tra una mezz'ora egli sarà a casa e comincerà la mia giornata, quando il sole starà per tramontare... Ma prima che tramonti, cara mia, ci son tante ore di sole che io non so assolutamente come vivere!

MARCHESA

Sfido io! Occupi il tempo come una borghese qualsiasi! Alla tua età, e con quegli occhi!

BARONESSA

Già: tu pensi che l'unica sarebbe prendersi un amante...

MARCHESA

Oh! Dio!...

BARONESSA

Ma anche per quello è necessaria una vocazione speciale. A me per esempio – non lo crederai – diverte più fare della beneficenza! E poi amo mio marito. Incomincia ad essere chic – sai? – amare il proprio marito... Eh! Sì! Qualche volta ti invidio, sai? Quando penso che tu hai tante cose da fare...

MARCHESA

modesta

Sì, è vero, non c'è male... ma non credere poi che stia a sfacchinare tutto il giorno...

BARONESSA

con un dito puntato verso di lei

Però...

MARCHESA

Dì la verità moriresti dalla voglia di avere, anche tu, qualche cosa da fare.

BARONESSA

No, no. Sinceramente no. Mi manca la vocazione. A proposito, vieni qua.

Si alza

A proposito, di sfacchinamento, o di vocazione. Ti faccio vedere una cosa curiosa. Guarda da quella finestra, ma non farti vedere. Tra le cortine.

MARCHESA

In quella casa di fronte?

BARONESSA

Sì. Che vedi?

MARCHESA

Un palazzo giallo, un balcone di ferro battuto, una signora seduta presso il balcone, in «mauve».

BARONESSA

Benissimo. Indovini dall'atteggiamento chi è quella signora in «mauve»?

MARCHESA

Come vuoi che indovini? Potrebbe essere la più onesta fra le donne, potrebbe essere una cocotte.

BARONESSA

Ecco. Ecco. Hai indovinato: una cocotte. Ma una vera cocotte, mica una di quelle finte, che sono poi oneste mogli di impiegati. Una cocotte che non esercita altro mestiere che il suo. Una professionista insomma.

MARCHESA

Eh! Ho capito!

BARONESSA

Tu capisci anche che io, in sulle prime, sono rimasta assai seccata. Proprio di fronte alla mia finestra! Ma poi mi sono divertita ad esaminarla, a studiarla. Sai? Ella rimane lì a sedere sulla sedia a guardare tutti gli uomini che passano. E tutti gli uomini – pare impossibile – guardano lei. Si direbbe che una specie di istinto li avverte, passando sotto quelle finestre, che c'è qualche cosa per loro. Proprio come i cani quando fiutano la selvaggina. Oh! È quasi indecente! E lo sguardo che si scambiano, amica mia, è di una eloquenza fulminea. Ella dice, con quello sguardo: «Volete?». E c'è chi risponde: «Non ho tempo»; e c'è chi risponde: «Non ho quattrini», e c'è perfino chi ha l'aria di inveire: «Va al diavolo, svergognata». È la risposta, si capisce, degli onesti padri di famiglia...

MARCHESA

E tu ti diverti, non è vero?

BARONESSA

Io sì. Ogni tanto io la vedo alzarsi e chiudere la finestra. Amica mia, tu comprendi perché ella chiude...

Butta le braccia al collo della MARCHESA.

MARCHESA

Chiude la finestra perché qualcuno è entrato dalla porta.

BARONESSA

Sì, sì! Come un pescatore con la lenza prende una bella trota!... E non è brutta, sai? Aspetta... aspetta che io ti prenda il binocolo... Guarda... guarda. È carina, è vero? È proprio carina...

MARCHESA

restituendo il binocolo

Hai ragione. È carina.

BARONESSA

Ah! Ma tu non sai come io abbia studiata quella donna! Non solo l'ho studiata per quel che fa, ma per qualche cosa di impercettibile e quasi di inimitabile che è del suo mestiere.

MARCHESA

Oh! Diamine!

BARONESSA

Sì. Io mi son domandata: «come fa quella donna a farsi capire così bene, così presto e così perfettamente»?

MARCHESA

Come fa?

BARONESSA

Sì: come fa?

MARCHESA

Fa un cenno... un certo cenno.

BARONESSA

Sicuro: un certo cenno. Ma è qui la sua genialità! Un cenno che dica tutto e sia discreto... Andiamo, via! Che cosa ella aggiunge al suo sguardo? Un movimento della testa? Un movimento della mano? Ecco perché io ho lungamente guardato col binocolo. E ho osservato che tutta la manovra consiste in un'occhiata: ma che occhiata! Da principio un'occhiata, poi un sorriso, poi un piccolo gesto del capo che chiede discretamente: «sì?»... ma così leggero, ahimè, quel gesto! E così vago e così modesto... Oh! Ti assicuro che ci vuole dello «chic» per riuscire così perfettamente! E allora, amica mia... allora io mi sono domandata: «Forse che io, la Baronessa De Grangerie, riuscirei, con tutta la mia intelligenza, a imitare quel piccolo cenno dall'alto in basso, con quell'occhiata, con quel sorriso?» Dimmi tu, amica mia, forse che io, la baronessa De Grangerie... Ebbene, io mi sono provata dinanzi allo specchio! Oh! Amica mia... bisogna convenire che una signora onesta in certe cose è più brava di una cocotte... perché non solo io ho imitato perfettamente quel gesto, ma sono riuscita a metterci più fascino, più eloquenza, più distinzione... Direi quasi che sono riuscita a metterci qualche cosa di personale...

MARCHESA

Complimenti!

BARONESSA

Che vuoi dire?

MARCHESA

Oh! Nulla! Dico che hai proprio ragione: quando ci mettiamo noi donne oneste a fare certe cose...

BARONESSA

Ma certo! È perché noi ci mettiamo, in fondo, maggior entusiasmo. Noi non saremmo mai, in nessun caso, delle mestieranti. Noi non potremmo essere che delle artiste! Vedi: non puoi credere come quella ragazza mi faccia pietà. Deve essere terribile guadagnarsi la vita... in quel modo là. Non ti pare?

MARCHESA

Mah! Io penso che debba, sì, essere triste, ma anche divertente, qualche volta, perché ci sono dei giovanotti simpatici, alle volte...

BARONESSA

Chi lo sa? Per esempio adesso... adesso che il sole è tutto dalla mia parte, non c'è nessuno che passi sul mio marciapiedi. Passano tutti sul suo! Se ne vedono di tutti i colori: giovani, vecchi, neri, bianchi, grigi... qualcuno è carino, più carino di...

MARCHESA

...di tuo marito.

BARONESSA

Sì, e anche del tuo ex... perché tu sei divorziata. Tu non lo crederai, ma io muoio dalla voglia di fare un esperimento...

MARCHESA

Un esperimento?

BARONESSA

Sì. Sì. Io dico: se io facessi un cenno... forse ch'essi lo capirebbero il cenno che potrei fare io, io che sono una donna onesta? Rispondi! Rispondi!

MARCHESA

Amica mia... Tu mi metti in imbarazzo... Capirai, in questo campo non ti ho potuto ancora apprezzare... Forse, sì... non dico di no...

BARONESSA

Io credo che noi donne abbiamo veramente delle anime di scimmie. Abbiamo sempre bisogno di imitare qualcuno. Imitiamo i nostri mariti, quando li amiamo, durante la luna di miele... e poi, in seguito, imitiamo i nostri amanti, e le nostre amiche: perfino i nostri figli! Perfino la maniera di pensare, perfino i modi di dire, e il gesto, tutto. Che cosa stupida! Infine che cosa potrebbe accadere?

MARCHESA

Oh! Niente di male!

BARONESSA

Provare una volta sola sopra uno solo. Che cosa vuoi che succeda? Niente! Ci scambieremo un sorriso: ecco tutto. E sarà un individuo che io non rivedrò più. E se lo rivedrò non mi riconoscerà. E se mi riconoscerà io negherò, perbacco! Tu credi che possa osare di salire fin qui? No! C'è Giuseppe! Se incontra Giuseppe e vede la casa, capisce subito di aver preso un granchio...

MARCHESA

Avanti. Voglio starti a guardare. Io col binocolo guarderò l'effetto, nascosta dietro la tenda.

BARONESSA

No. Con te ho soggezione. Alla tua presenza non sarei capace...

MARCHESA

Ebbene, mi racconterai l'effetto dopo.

Per andare

BARONESSA

Te ne vai? Ma non rimani a pranzo con me?

MARCHESA

Ma sì, cara. Soltanto io arrivo un momento dal gioielliere e fra un quarto d'ora sarò da te.

BARONESSA

Non puoi, andarci dopo? No? E allora sbrigati.

MARCHESA

Sì, io mi sbrigherò, ma... mi raccomando! Serietà, giudizio!

Ride

BARONESSA

Gabriella, Gabriella! Forse che è una cosa disonesta quello ch'io faccio?

MARCHESA

Per carità.

BARONESSA

Forse che mio marito, se lo sapesse, avrebbe il diritto di rimproverarmi?

MARCHESA

Eh! Eh! Eh!

Fa un gesto con la palma della mano come per dire: «sembra quasi di sì»

BARONESSA

Allora è una cosa disonesta?

MARCHESA

Oh! Dio! Disonesta non è la parola adatta... E poi disonesta è una brutta parola. In ogni caso non c'è peccato... C'è l'odore del peccato... Tu capisci che finché si tratta di odore...

Esce ridendo

BARONESSA

Fa presto.

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