SCENA PRIMA

(tutti insieme parlano tra il tintinnio dei bicchieri e l'acciottolio delle stoviglie)

LA PRIMA BAMBINA e LA SECONDA BAMBINA

(sono in piedi presso le rispettive mamme, e sbocconcellano qualche frutto)

l'avvocato

(si alza. Silenzio generale)

Signori!

PARECCHIE VOCI

Silenzio!

l'avvocato

Signori! È con una certa trepidazione che io prendo la parola!...

(la prima bambina si mette a piangere. La madre la prende in braccio. Tutti fanno segno di zittire)

...La nostra riunione di questa sera è insolita. Ci troviamo uniti insieme, gli inquilini dei tre piani di questa casa, e non festeggiamo nè un onomastico, nè un'onorificenza, nè un battesimo. Noi festeggiamo, o signori, la casa! Questa generosa e comoda casa che ci ospita, di cui oggi ricorre il centenario. Cento anni fa, il mio beneamato e compianto pro-zio gettò la prima pietra dell'edificio e volle fermarne la data facendola scolpire sull'architrave del portone. Dopo averla fatta costruire, i nostri padri se la divisero, e parecchie famiglie — le nostre — l'abitarono fino ad oggi. Non sto a rifarvi la storia della casa perchè dovrei fare la vostra storia di famiglia, che tutti conoscete a memoria... Mi basterà ricordare che essa, in cento anni, non ha mutato gran che della sua faccia, e nemmeno della sua struttura interna. Di questo le siamo grati perchè vuol dire che nacque solida e massiccia ed è piaciuta a tutti i suoi figli che vi ospitarono la loro malinconia e la loro allegrezza. Così la casa, non mai restaurata, conservò i segni esteriori di chi la cercò di giorno e di notte, di chi vide aprire gli occhi gialli delle sue finestre nell'oscurità, di chi desiderò il riposo nel proprio letto, di chi sospirò il viso della sua donna affacciata al balcone, di chi contemplò il letto del proprio bambino. Tutti noi abbiamo amata e amiamo la sua intimità, le cicatrici del tempo, le macchie dell'umido, le ferite della folgore che la colpì, il tremito delle sue persiane, le tappezzerie delle sue pareti, e tutti i pallidi volti qua e là impressi negli specchi che non dimenticano. Questo arsenale della nostra storia delle nostre età e delle nostre passioni noi lo festeggiamo questa sera, e io vi invito ad alzare alla prosperità della casa i vostri bicchieri!

(applausi)

Ma non dimentichiamo che qui con noi è una creatura che ha quasi l'età della casa: questa nostra vecchia amica del terzo piano... quella che noi chiamiamo la «nonna»!

PARECCHIE VOCI

Evviva la nonna!

l'avvocato

...quella che nacque quando la casa era ancòra nella sua infanzia... questa vecchietta che non sente, non parla ma ha gli occhi ingranditi dallo stupore della sua longevità... Essa è quasi la coetanea della casa, ma quanto più vecchia e debole e trepida! Noi festeggiamo un po' anche lei, questa vecchia diffidente che si guarda intorno gelosa di chi nasce come se le portassero via il suo tempo. Ma tant'è! Ella vive imbalsamata dalla sua tenacia di esistere, e noi la salutiamo come la superstite del nostro passato, come l'anima caparbia di tutto l'edificio. Io vi invito a levare anche in suo onore il vostro bicchiere!

(applausi festosi, strette di mano dai vicini di tavola)

(A un tempo):

LO STUDENTE

Non vi aspettate che risponda!

IL PADRE DEL DOTTORE

Ti guarda male!

LA MADRE DELLA SECONDA BAMBINA

Crede che tu l'abbia insolentita!

LA STUDENTESSA

No, no!... Ti ha salutata, nonna, ti ha salutata!

LA NONNA

(con uno sforzo si leva e porta in alto il bicchiere. Grida di evviva, risa, feste)

IL CINICO

Sta attento che è capacissima di risponderti! Col suo viso a becco di testuggine, con la sua faccia di falsa serpe, è cattiva come la paralisi.

PRIMA BAMBINA

Mamma, uccidila!

LA MADRE DELLA PRIMA BAMBINA

(amorosamente)

Taci, sciocchina!

LA BEGHINA

(al suo vicino di tavola, che è il Cinico)

Io non l'ho mai vista entrare in chiesa!

IL CINICO

Perchè sa che voi ci entrate troppo!

LA BEGHINA

Tacete voi, eretico!

IL CINICO

Scusate! La casa del Signore l'avete scambiata per la vostra abitazione! Anch'io ho detto tante volte, trovandomi a passare: ci sarà la padrona di casa. E non ci ho messo piede per non darvi noia!

LA BEGHINA

Eretico! Eretico!

l'uomo squallido

(si alza. È squallido. Parla come se sollevasse a stento le parole)

Io dico una cosa...

l'usuraio

È straordinario!

l'uomo squallido

Perchè?

l'usuraio

Tu non la dici: la sotterri.

L'UOMO SQUALLIDO

Preferisco sotterrare io le mie parole piuttosto che fare come te che sotterri il tuo rimorso di succhiare il sangue al prossimo...

(Voci di protesta):

Andiamo! via!

IL CINICO

Questo si chiama parlar chiaro e ornato. Dialogo tra un uomo squallido e un usuraio.

(risa)

l'uomo SQualLIDO

Io dico una cosa: perchè si permette alla signorina, che noi con innegabile villania chiamiamo la Spiritata, di rimanersene al terzo piano ed essere l'unica a non partecipare alla nostra festa?

l'uomo che avrebbe dovuto morire

Guarda un po'! L'idea ha una certa leggiadrìa primaverile!

l'usuraio

...Che mal si accorda con la spelonca da cui è stata soffiata!

Il CINICO

Allora, formuliamo chiaramente una domanda e rivolgiamola a tutti i presenti: perchè la Spiritata non partecipò alla nostra festa?

l'uomo che avrebbe dovuto morire

È venuta a mancare la nota del mistero!

LA STUDENTESSA

O della follìa...

l'uomo che avrebbe dovuto morire

Sia pure della follìa. Ma noi non conosciamo la sua follìa. Quel che dice è poi così pazzo? Io trovo quella creatura leggiadra. Intanto è difficile indurla ad aprir bocca. Questo in una donna è così raro, andiamo, via! Ma, quando parla, è piena di poesia! Avanti, voi, che siete la nonna! Perchè mai vostra nipote non è scesa qui da noi? Sì, aspettate che risponda... Trovo più pratico inviare una deputazione a cercarla e a esprimerle il nostro malumore!

LA STUDENTESSA

Vado io a parlarle. Io le ho sempre ispirata una certa confidenza.

IL VIVEUR

Con l'obbligo di condurla qui ad ogni costo!

TUTTI

Sì! sì!

LA STUDENTESSA

Un momento. Voi sapete bene che è una ribelle. Con la violenza è inutile cercare di indurla a qualche cosa. Due ore fa sono andata a pregarla di venire giù. Ma ella era occupatissima a piantare degli spilloni in un grosso girasole.

LA BEGHINA

Gesù! Qualche stregoneria!

IL PADRE DEL DOTTORE

Ma che stregonerie! Chiedetene notizia a mio figlio che l'ha curata... Di' un po', figlio? Mi pare che tu stia curando molto le bottiglie...

LA MOGLIE DEL DOTTORE

Papà, è ubriaco!

IL DOTTORE

(si alza un po' con gli occhi imbambolati, ma con la voce spedita)

Io ubriaco?

LA STUDENTESSA

Allora vado?

PARECCHIE VOCI

Sì! Sì!

l'avvocato

Se non siete ubriaco diteci in fretta se credete alle profezie della Spiritata, e spiegateci quali serietà scientifiche abbiano le profezie in genere...

IL MANIACO

(agitando il braccio e ammiccando con gli occhi)

Per carità! Una lezione?

IL DOTTORE

(rimanendo seduto, dopo una pausa)

Voi mi chiedete se abbiano, o no, importanza. Ma non è certo scientificamente, o per lo meno con le risorse della nostra scienza sperimentale e positiva, che si spiegano certi fatti che, da Cassandra in poi, hanno continuato a stupire il mondo. Io ragiono così: dico che il nostro corpo troppo massiccio, costruito con troppo meccanismo di visceri e di sangue, non sia adatto a certe divinazioni astratte. Però esistono tipi privilegiati, o morbosi, in cui la vita spirituale, per anomalia o deficienza, è predominante. Sono quasi anime, perchè il corpo, pure essendo vivo, è come distaccato e assente. E sono le creature della nostra congiunzione, se si può dire, col mondo imperscrutabile, ossia con quello che non cade sotto il controllo dei nostri sensi... Appartengono insomma all'incertezza del nostro spirito, a qualche cosa di insondabile che esorbita dal controllo meccanico della nostra vita materiale. La nostra Spiritata fa parte di queste creature, in un certo senso privilegiate ed eccezionali. Io spiego certi fenomeni così. Ma tutto questo è illimitato e incontrollabile... naturalmente...

(beve)

LA MOGLIE DEL DOTTORE

Non bere! Non bere!

IL CINICO

Ora dimmi se, per esempio, tu, ubbriacandoti... sei più spirito o più materia...

IL DOTTORE

(con un sorriso ambiguo)

Sono quasi ubriaco!

(si ride)

LA MOGLIE DEL DOTTORE

Lo vedi?

(scostando una bottiglia)

Basta... basta...

IL DOTTORE

(accarezzandola, sorridendo)

Sono di già quasi ubriaco...

(si ride)

L'AVVOCATO

(con una certa gravità):

Voi avete curata quella ragazza...

IL DOTTORE

(perplesso, guardando la moglie)

Sì, l'anno scorso...

LA MOGLIE DEL DOTTORE

Quando stavi per sposar me...

IL DOTTORE

(improvvisamente serio)

È vero. È un tipo interessantissimo di isterica epilettoide...

LO STUDENTE

(alla cocottina)

Appunto. È nello stato di subcoscienza... È vero, dottore?

IL DOTTORE

Eh?

LO STUDENTE

La visione telepatica degli avvenimenti è un fenomeno di subcoscienza?

IL DOTTORE

Certo! Certo!

LA STUDENTESSA

(rientrando rumorosamente)

Dunque...

PARECCHIE VOCI

Ebbene?

LA STUDENTESSA

(tra il silenzio e l'attesa)

Non vuole venire giù! Dice che siete tutti ubriachi!

(alza le spalle e fa qualche passo)

TUTTI

(ridono)

LO STUDENTE, IL VIVEUR, IL CINICO

(si alzano)

Andiamo su noi...

LO STUDENTE

Andiamo in commissione!

LA STUDENTESSA

Oh! Non otterrete nulla!

Il DOTTORE

(alzandosi lentamente, tra l'attenzione di tutti)

Ebbene... fate una cosa... Volete che ella scenda giù?

TUTTI

Sì! Sì!...

IL DOTTORE

(tra il silenzio generale, pronunzia queste parole un po' turbato)

Pregatela a nome mio... Ditele che il dottore la prega di venire giù. Il dottore... personalmente...

PARECCHIE VOCI

(commentando discretamente)

Sì! Sì!

LO STUDENTE, IL VIVEUR, IL CINICO

(si avviano)

LA COCOTTINA

Oh Dio! Fatela venire ma non le chiedete profezie!

l'uomo che avrebbe dovuto morire

Perchè?

LA COCOTTINA

Auff! È così seccante sapere quello che avverrà domani! La mia gioia è di svegliarmi la mattina...

l'uomo che avrebbe dovuto morire

Tardi...

LA COCOTTINA

Sì, tardi, ma senza sapere...

l'uomo che avrebbe dovuto morire

Con chi si era coricata...

LA COCOTTINA

Senza sapere quello che avverrà di me! È così bello l'imprevisto! I profeti uccidono la fantasia!

L'UOMO SQUALLIDO

Dottore! Diteci se Cassandra, infine, fu una grande indovina perchè non fu creduta mai da nessuno, oppure perchè quel che diceva, pur non essendo creduto, era la verità...

IL DOTTORE

Questo è troppo difficile! Non vi capisco. Siamo alla fine di tavola... Sono mezzo naufragato!...

(Tramestio di passi dal di fuori)

ALCUNE VOCI

Eccoli! Eccoli!

(Tutti si agitano. Qualcuno si alza e resta in attesa)

LA BEGHINA

Ecco la Spiritata!

(si fa il segno della croce)

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