LA SPIRITATA
(picchia alla porta di destra. Una pausa. S'ode ancòra picchiare più forte. Poichè nessuno risponde, ella risolutamente entra. Si guarda intorno soddisfatta, poi si siede tranquillamente sopra una poltrona situata sul davanti della scena e aspetta)
IL DOTTORE
(entra dalla sinistra senza accorgersi della spiritata)
LA SPIRITATA
(non si volge nè si alza)
Dottore, sono qua io.
IL DOTTORE
(ha un gesto di stupore)
LA SPIRITATA
(dopo una pausa)
Sono io che vi faccio una visita.
(sorridendo senza voltarsi):
Non domando di essere picchiata qui,
(indica il petto)
...nè ascoltata. Niente. A voi, che siete dottore, faccio una visita io che non sono più malata!
(dopo una pausa)
È la prima volta, dottore, che io vado a trovare qualcuno senza che la mia visita abbia uno scopo spiacevole come quello di farsi curare...
IL DOTTORE
Avete lasciata la vostra terrazza...
LA SPIRITATA
La terrazza, le rondini, i girasoli, e la nonna sospesa con la sua ansia sopra la città... Sapete che la mia nonna ha paura di morire?
IL DOTTORE
Ma è la malattia di tutta la casa. Ed è un po' colpa vostra!
LA SPIRITATA
Io non so nulla.
IL DOTTORE
Ma quel che sapete lo dite con tale semplicità e fermezza da costituire l'unica verità incontrastabile. Dianzi ha corso il rischio di rimanere vittima di una disgrazia l'avvocato. Lo sapete?
LA SPIRITATA
Io no.
IL DOTTORE
Non avete incontrato molta gente per le scale?
LA SPIRITATA
Ah! Era per questo?
IL DOTTORE
Ebbene, a un certo momento tutta la casa sembrava placata. Ma per poco. Perchè l'avvocato non è morto.
LA SPIRITATA
Dottore, io non posso venire a conoscenza di queste cose perchè vivo in aria. Lassù, la casa ha un respiro che non le permette di ingerirsi in certe faccende... Sicchè io non so nulla. O meglio so le cose di cui mi piace occuparmi. Anche la mia pena so, e mi piace, nel senso che la tengo per me e la soffro. Io non sono una creatura felice. Perchè, se lo fossi, credo che avrei le ali: e gli occhi della nonna non basterebbero a imprigionarmi. E poi... per essere felice bisognerebbe, credo, vedere tante cose che passano, senza soffrire. Invece io soffro di tutto, dottore...
IL DOTTORE
(fissandola)
Dunque voi non siete felice....
LA SPIRITATA
Già. Ma non si tratta di questo. Dottore, io credo di essere innamorata...
IL DOTTORE
Ah sì? Voi, innamorata?
LA SPIRITATA
Sì.
IL DOTTORE
E di chi?
LA SPIRITATA
Di voi!
IL DOTTORE
(sbalordito)
Siete innamorata di me?
LA SPIRITATA
Sì, dottore.
IL DOTTORE
Ne siete certa?
LA SPIRITATA
(senza mai voltarsi, dopo aver pensato)
Ho capito che sono innamorata di voi. Che parola grossa! Mai io so che a voi che siete il mio medico bisogna confessare ogni cosa...
IL DOTTORE
Ma... Siete innamorata di me.. come?
LA SPIRITATA
Io ve lo domando, signore.
IL DOTTORE
Signorina, voi con la vostra semplicità mi parlate in una maniera — come dire? — sconcertante...
LA SPIRITATA
Non mi chiamate signorina. Nessuno mi chiama così. Del resto sono vecchia. Ma appunto il mio tormento è di avere quest'anima più piccola di me che mi corre sempre avanti e che io non riesco mai a raggiungere. E tanto è l'affanno — vedete? — che devo fermarmi a ogni momento. Anche ora che vi parlo sono una povera cosa buttata su questa poltrona. Ma quella che mi precede è viva, è tanto viva che guai se fosse qui! Forse è perchè mi manca il suo aiuto che io ho sempre tante cose da capire...
IL DOTTORE
Ma... scusate... Voi dite che siete innamorata di me rimanendo seduta in poltrona...
LA SPIRITATA
Dove mi devo mettere?
IL DOTTORE
Sapete che io sono ammogliato?
LA SPIRITATA
Che vuol dire? Io non vi chiedo nulla. Vostra moglie non può essere gelosa di me...
IL DOTTORE
Dunque sapete che si può essere gelose?
LA SPIRITATA
(seguendo il suo pensiero)
Tanto è vero che, se fosse qui, lo direi anche a lei!
IL DOTTORE
(spaventato)
Ma guardatevene bene!
LA SPIRITATA
Perchè?
IL DOTTORE
Intanto, lasciate che vi guardi! E alzatevi in piedi!
LA SPIRITATA
(si alza e si volge verso il dottore)
Ecco.
IL DOTTORE
(dopo averla guardata da capo a piedi)
Come è questo amore?
LA SPIRITATA
Dottore, voi con la vostra volontà e con la vostra forza avete ghermita l'anima mia, l'altra sera! Siete stato il mio padrone! L'ombra che fuggiva dinanzi a me e che si rincantucciava per tutta la casa l'ho raggiunta! Io ho visto il suo volto! Oh dottore! Per merito vostro questo è avvenuto! Per merito vostro si è fatta una grande luce dentro di me! Io oggi vedo ancòra quel volto, e anche ora che vi parlo esso è al mio fianco, e io non tremo! Io gli sorrido! Dunque se io devo a voi, che siete il mio padrone, questo miracolo, è perchè sono già perdutamente vostra!
IL DOTTORE
Mi parlate in un certo modo...
LA SPIRITATA
Vi parlo come si conviene al mio amore! Mi son messo per voi questo vestito...
IL DOTTORE
Ma voi mi conoscete poco...
LA SPIRITATA
Oh! Io vi ho conosciuto in quella corsa pazza dell'anima mia a traverso il mistero! Mi conduceste per mano, e da quel momento non vi ho abbandonato più...
IL DOTTORE
(come guardandola con altri occhi)
Siete una creatura strana...
LA SPIRITATA
Perchè?
IL DOTTORE
(fissandola)
Che volete da me?
LA SPIRITATA
Nulla. Bisogna dunque volere qualche cosa?
IL DOTTORE
Ma una donna che ama — come anche un uomo — aspira a qualche cosa. Aspira, per lo meno, alla felicità. La felicità è un desiderio che si snoda, che tende, a sua volta, alla massima espansione...
LA SPIRITATA
Io infatti aspiro a trarvi con me dove c'è più spazio, dove la luce è infinita...
IL DOTTORE
Ma voi siete anche una creatura di carne ed ossa...
LA SPIRITATA
Oh! Lo credo, dottore!...
IL DOTTORE
Ah dunque! Vivete! Avete dei nervi! Del sangue! Del desiderio! E tutto quello che spira da voi è come un soffio che viene dall'alto! Siete una creatura infelice, sola, ma privilegiata...
LA SPIRITATA
Io non lo so, dottore.
IL DOTTORE
Tutto è fresco e incorrotto in voi!
LA SPIRITATA
Io non lo so. Dottore, io conservo ancòra quasi intera la fialetta di quella vostra terribile medicina...
IL DOTTORE
Male! Avreste dovuto gettarla dalla finestra!
LA SPIRITATA
Oh! Gettare del veleno dalla finestra! Io sono abituata a gettare la mia voglia infinita d'immergermi nell'azzurro...
IL DOTTORE
Ora mi pare di guardarvi con altri occhi.
LA SPIRITATA
Come sono contenta! Vuol dire che è come una luce nuova che illumina l'anima vostra!
IL DOTTORE
Una luce che dà alla vostra figura, che era fino a un momento fa come assente dalla vita, una fiamma che la trasforma! Lasciate che io vi prenda le mani... Esse non sono mai state prigioniere di nessuno!
LA SPIRITATA
E non hanno neppure mai imprigionato nulla! Tutte le cose mi piaceva vedermele fuggire davanti a me!
IL DOTTORE
(appassionandosi)
Io insegnerò a queste mani a imprigionare la gioia!
LA SPIRITATA
E poi?
IL DOTTORE
Poi insegnerò a te la cosa più bella che rende una donna misteriosa e crudele...
LA SPIRITATA
Che cosa?
IL DOTTORE
Io ti insegnerò a custodire il tuo segreto. Non puoi capire, ora, che mirabile cosa sia. A poco a poco non ti sentirai più dispersa, come adesso, tra le nuvole... Ti sentirai tua, ti apparterrai, ti custodirai come un premio da offrire all'uomo che ami. Io ti insegnerò a gioire e a soffrire del tuo segreto. Io ti insegnerò a mentire. E tu sarai finalmente una donna che vivrà della sua passione, e questa passione sarà per la tua carne una specie di odio. E quando dalla tua terrazza sarai scesa giù nella vita, attraversando questi tre piani dove gli uomini pagano tutti i giorni alla esistenza il tributo della loro miseria, della loro aspirazione e del loro terrore, allora sì che da un'anima come te, che si beò di azzurro, può venir fuori una meravigliosa creatura viva, che avrà i piedi sulla terra e le braccia... al collo dell'amante...
LA SPIRITATA
(comicamente semplice)
Adesso che devo fare, dottore? Vi devo abbracciare? No. Non debbo. Non lo vorrò mai.
IL DOTTORE
(ride. Poi, attirandola a sè)
Non hai mai baciato un uomo?
LA SPIRITATA
No.
IL DOTTORE
Nè sul viso nè sulla bocca?
LA SPIRITATA
No!
IL DOTTORE
Oh sì! Se sapessi come questo mi piace!... Senti, piccina, io ti verrò a trovare.
LA SPIRITATA
Quando?
IL DOTTORE
Sempre!
LA SPIRITATA
Oh! Non farete in tempo!
IL DOTTORE
Perchè?
LA SPIRITATA
Verranno a prendermi prima che voi arriviate!
IL DOTTORE
Che vuol dire?
LA SPIRITATA
È un piccolo segreto...
IL DOTTORE
Ma no! Io ti verrò a trovare lassù! E tu sarai mia! Capisci?
LA SPIRITATA
(con candore e semplicità)
Non sono già vostra?
IL DOTTORE
Ma via! Sta attenta e intendimi come mi deve intendere una donna!
LA SPIRITATA
(tremante dopo averlo guardato in silenzio)
Ma non è questo... non è questo...
IL DOTTORE
Cara... cara... cara…
(l'attira a sè con violenza)
LA SPIRITATA
(si svincola bruscamente con una specie di glaciale orrore)
IL DOTTORE
Ebbene? Che hai? Che avete? Via... Rispondete!
LA SPIRITATA
Non so. Mi pare di aver paura della vostra faccia e dei vostri occhi. No... Non è questo che io volevo da voi! Non è questo. Perdonate. Mi sono sbagliata. Vuol dire che pagherò... Io volevo da voi una piccola gioia da custodire con me su in alto...
IL DOTTORE
Che vuol dire?
LA SPIRITATA
Vuol dire una cosa terribile, forse. Vuol dire che io, che sono sempre stata la più misera delle creature, credevo di potermi permettere questo grande lusso di salutare per un giorno il mio amore e dirgli addio senza tremare, così... come senza tremare mi sono accompagnata a Colei che cammina oggi al mio fianco... Mi sono sbagliata... Capisco che questo lusso non bisognava cercarlo in mezzo agli uomini, perchè gli uomini uccidono sempre le cose belle... e rimane bello solo quello che nasce da noi ed è il premio del nostro patire...
IL DOTTORE
Ma non pensate a cose assurde!
LA SPIRITATA
Lasciatemi andare!
IL DOTTORE
No, no che non vi lascio!
(l'abbraccia con violenza)
LA SPIRITATA
(gelidamente, con orrore)
No.
IL DOTTORE
(irritato)
Ma che avete mai! Mi avete detto di amarmi e mi guardate come se io vi ispirassi della ripugnanza!
LA SPIRITATA
(annientata, ostile)
Il mio amore aveva la faccia del sole. Non siete voi!
IL DOTTORE
Ma io rinunzio a capirvi!
LA SPIRITATA
Non potete capirmi! Sono scesa in mezzo agli uomini e non vi è posto per me! Ma io dovevo andarmene senza chiedere nulla agli uomini; nemmeno il ricordo di un sorriso... Pagherò, pagherò questo errore...
(se ne va, lentamente, umilmente, come una cosa già distaccata dal mondo)
(SIPARIO)