Atto terzo

Una sala da pranzo, che comunica, per mezzo della comune, che è nel fondo, col pianerottolo che dà sulle scale.

La parete di fondo è, a due terzi a sinistra, troncata perchè si prolunga ad angolo per far parte della terrazza aperta sul fondo del cielo.

Questa terrazza viene così ad occupare un terzo della scena, formando un solo vano con la stanza: la quale ha una vôlta a muro mentre la terrazza l'ha a vetri. Anche la parete destra della terrazza, che comunica col pianerottolo, ha una invetriata, in modo che si possano vedere, sporgendosi da quella, le persone che salgono le scale.

Siamo nel terzo piano occupato dalla Spiritat a e dalla «nonna».

Contro la parete di fondo (a destra della comune) è collocata una credenza. Sul davanti, presso la credenza, è una tavola da pranzo.

Nell'angolo preciso formato dalla parete di fondo che va verso la terrazza è situata un'ampia poltrona a bracciuoli su cui è seduta la «nonna». Ella ha in mano il bastone a cui talvolta si appoggia con la destra, il corpo immobile, lo sguardo vigile. In tale atteggiamento di vecchio idolo rimarrà durante il terzo atto. Tutta la stanza ha un aspetto straordinariamente gaio, sia per la luce che vi penetra dalla terrazza, sia per i fiori sparsi da per tutto e per le piante che dai vasi si alzano per le pareti, formando quasi, con la terrazza, un pensile giardino.

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