Osvaldo
cavando di tasca una lettera.
Barbara Cortes, dimenticavo questa lettera che ho trovato nelle tasche del mio povero padre. È diretta a voi.
Barbara
con stupore.
A me?
Prende la lettera, la guarda perplessa, poi si volge intorno a osservare i presenti.
E perchè ha scritto a me?
Osvaldo.
Non pensate a qualche cosa che possiate avergli chiesto?
Barbara.
No. E poi.... questa data, e l'ora.... Perchè le sette del mattino?
Osvaldo.
Già.... L'ora in cui egli è uscito di casa per non rientrare più.
Tutti s'interrogano muti.
Ebbene.... Guardate.... leggete.... Si fa in fretta a leggere.... Mi sembra molto semplice, e io vi sarò grato, poi, se vorrete farmi il dono di quello scritto che sarà per me un caro e pietoso ricordo....
Il Marito
a bassa voce.
Apri, dunque!
Barbara
come dominata da un superstizioso terrore, dice rapidamente.
Io no, dinanzi a lui!
Osvaldo.
Barbara! Vi chiamo col solo vostro nome come una sorella.... Perchè siete perplessa e perchè gli altri vi guardano così? Che c'è? C'è qualche cosa che non è la pietà....
Girando gli occhi intorno.
Siete sinistri! Avete una certa avidità negli sguardi.... Amici miei, non crediate di avere dinanzi a voi, oggi, il fanciullo di ieri.... Sono un fanciullo che diffida del mondo, forse per la prima volta! E anche di voi diffida! E di tutti! E c'è mio padre di là da quella soglia che non mi ascolta più. Che avete voi, coi vostri sguardi sinistri, dinanzi a lui?
Gaspare.
Nulla....
Il Marito.
Nulla....
Barbara.
Nulla....
Silenzio di tutti. – Un prete in cotta bianca viene dalla destra e passando benedice la mensa senza dir nulla, rapidamente, e via dal fondo.
Osvaldo
fosco.
Il vostro dramma, eh? Lo credete risorto? O perchè avete paura che la scomparsa di lui accresca il mistero? O lo complichi?
Con gelida voce e penetrante.
Lo riduca a quattro persone? Ebbene, io vorrei interrogare tutti prima che possiate mettervi d'accordo sia nella pietà che nella congiura....
Gaspare.
Ma scusate! Perchè parlate così?
Dott. Fox
alla figlia.
È meglio che tu vada via.
Palmina.
No, papà. Egli se ne offenderebbe! Perchè vuoi ferirlo così? Osvaldo è innocente!
Osvaldo
con amarezza.
Ah! ma questo non basta, cara ragazza, a mettere in pace il vostro saggio padre! Egli teme qualche cosa come uno scandalo.... E forse che in tal caso io sarei un uomo che può imparentarsi con una famiglia per bene? Ma non dubitate di nulla....
Risolvendosi dopo aver pensato.
Noi non turberemo questo rito del mio paese che io ritrovai giungendovi come uno straniero col mio spirito addormentato. Data la mia origine povera, non ho voluto sottrarmi alla consuetudine. Ebbene, sia lode al Signore e al mio padre morto! Barbara Cortes, volete permettere che io custodisca ancóra quella carta?
Barbara
gli dà la carta in fretta.
Osvaldo
guardando bene in faccia a tutti.
Fate conto ch'io abbia pensato di consegnarvela più tardi.
Indi tirando il dottore da parte.
E così, se io la distruggo, mi darete vostra figlia in isposa? Rispondete in fretta senza stupirvi della brutalità che mi è imposta dalle cose.
Dott. Fox
perplesso.
Ah!... diamine.... certo.... La mia gioia.... non mi aspettavo....
Osvaldo.
Rispondete sì o no.
Dott. Fox.
Sì! Con entusiasmo!
Osvaldo
sempre fissandolo.
Ma devo distruggere....
Dott. Fox.
Oh Dio.... perchè? Che cosa temete.... Io avevo la più grande stima di Gonzalo....
Osvaldo.
E l'avete tuttora? Bene. Però, ad ogni modo, per ogni buon fine, è bene che distrugga....
Dott. Fox.
Oh! io non dico....
Osvaldo
gelido.
Voi dite. E siamo intesi. Affare fatto.
Si allontana verso il fondo.
Il Marito
a Barbara.
Io son certo che fu lui!
Gaspare
a Barbara.
Avete fatto male a restituirgli quella carta!
Il Marito.
Con che diritto egli ci negherebbe la prova che forse ci libera tutti?
Gaspare
a Barbara.
Questa prova miracolosa noi disperavamo di averla! Forse ora è lì! Ed era nelle vostre mani! Perchè non l'avete custodita presso di voi?
Barbara.
Ma tornerà, tornerà nelle mie mani! E perchè pensate che sia una confessione? E se non lo è?
Osvaldo
rientra dal fondo e si ferma a osservare i presenti.
Palmina
si avvicina a Osvaldo.
Osvaldo
a parte.
Palmina, ho bisogno di voi.
Palmina.
Che avete combinato con mio padre?
Osvaldo
c. s.
Un mercato! Un buon mercato. Se avete bisogno di comprare una coscienza non avete che da parlare. Tutto si riduce a una quistione di prezzo!
Palmina.
Non vi eccitate! Non vi crucciate!
Osvaldo.
No. Ma ho bisogno di un favore da voi. Andate di là dov'è lo scrittoio. Vi troverete della carta.... la stessa carta che è servita a mio padre per scrivere la lettera che ho in tasca. Bisogna che io ne abbia un'altra eguale. Siete capace di custodire con me questo piccolo segreto?
Palmina.
Certo, Osvaldo! Sono tanto felice di fare qualche cosa per voi!
Osvaldo.
Ebbene, prendete un foglietto di carta, chiudetelo in una busta e portatelo a me.
Palmina.
Chiuso?
Osvaldo.
Chiuso.
Palmina.
Senza scriverci nulla?
Osvaldo.
È inutile.
Palmina.
Vado sùbito.
Via a destra.