Il Cieco.
Dimmi chi c'è.
La Donna.
Una signora.
Il Cieco.
Che fa?
La Donna.
Ci guarda estatica. Addio.
Il Cieco.
No, rimani. Fammi questa grazia.
La Donna
a Barbara.
Inutile guardarlo. È cieco.
Barbara.
E voi siete la madre?
La Donna.
Io non ho più figlio. Il mio se l'è preso il mare.
Barbara.
Ah! Perciò conducete per mano quest'altro?
La Donna.
Stavo anzi per lasciarlo.
Barbara.
Solo?
La Donna.
Sì, solo.
Il Cieco.
È cattiva. È cattiva come la mia sorte.
Sorridendo vagamente.
Perciò a me piace.
Barbara.
Tanta durezza anche in voi?
La Donna.
Quando si è giovani e belle e ricche e sane è molto facile essere buone.
Barbara
rimane sorpresa, come sotto l'influsso di una ispirazione.
Vostro figlio era ancora un ragazzo?
La Donna.
Sì, un ragazzo.
Barbara.
Bello, eh? buono?
La Donna.
Oh, lo può ben dire!
Barbara.
Nulla può consolarvi di questo: è vero? Io lo so! Bisogna portarselo sempre con sè stretto sulla carne, il dolore, anche se si continua a prender cibo, a ridere e a scherzare, seguitando la vita che corre verso il suo mistero. Io vi consiglio a non abbandonarlo. Vi salverà.
Il Cieco.
Batte la sua figliastra!
Barbara.
Allora lo abbandonate?
La Donna.
Chi?
Barbara.
Vostro figlio!
La Donna.
Mai!
Barbara.
Eh, sì! Come potreste farvi vincere dalla collera essendoci lui attaccato al vostro petto, tra la figliastra e voi?
Il Cieco.
Hai capito?
La Donna.
Che maniera di parlare! Io odio il mondo....
Barbara.
Come potete odiarlo se lui, vostro figlio, ha visto tutte queste cose? Se è passato per queste strade, se ha visto questi alberi, se ha calpestato questa terra, se un giorno ha incontrato lui....
Accennando al Cieco.
– mettiamo – e gli ha chiesto: “Dove vai?” E lui ha risposto: “Per mare, con la mia barca!...” – “E tu dove vai?” – “Alla guerra.” E questo è cieco e l'altro non è più? Come puoi rinunziare al tuo dolore?
Il Cieco.
Io ho conosciuto il figlio, infatti. Non conoscevo lei, la madre.
Barbara.
Oh! Ma allora bisogna chiedergli, chiedergli: “Che viso aveva quando vi lasciaste?”
Si stringe amorosamente addosso al Cieco.
Eh? Che viso aveva?
Il Cieco.
Rideva! Rideva perchè un contadino gli aveva offerto un cesto di fichi in cambio di una tartaruga di mare. Ed egli aveva accettato, e mentre mangiavano i fichi e chiacchieravano sulla spiaggia, la tartaruga, quatta quatta, era rientrata in mare.
Barbara
ride.
La Donna
appressandosi al Cieco.
E allora?
Il Cieco.
E allora il contadino insisteva perchè a ogni costo rivoleva la tartaruga. E il vostro ragazzo diceva: “Non dubitare! Ora mi metto sulla barca, arrivo in alto mare e la chiamo. Vedrai che tornerà perchè ti assicuro che essa è molto carina e intelligente – la tartaruga! – e sarà gentile col suo marinaio....”
Barbara.
E non vi vedeste più?
Il Cieco.
No. E se anche fosse tornato non l'avrei visto con questi occhi. Fui l'ultimo che gli parlò sulla spiaggia.
Barbara
alla Donna.
E voi non siete attaccata alla carne di quest'uomo? E non l'assillate di domande? Non cercate di strappargli il ricordo vivo per farne la sua immagine? I suoi occhi videro vostro figlio e poco dopo si spensero?
Il Cieco.
Sì, sì....
Barbara.
E non son sacri per voi? E chi può condurre per mano quest'altro figlio?
La Donna.
Ti disse di salutare la mamma sua?
Il Cieco.
Non ricordo. Ma chi poteva pensare? Io poi non vi conoscevo.
La Donna.
Aveva attorno al collo un fazzoletto scarlatto?
Il Cieco.
Sì, l'aveva.
La Donna.
Dimmi se hai visto che l'aveva!
Il Cieco.
Sì, sì!
La Donna
si approssima a lui. Barbara fa in modo che il Cieco e la Donna si avvicinino di più.
Barbara
dopo una pausa, al Cieco.
E voi che vorreste vedere per prima cosa, se i vostri occhi rinascessero?
Il Cieco.
Voi!
Barbara
Me?
Il Cieco.
Sì!
Barbara
Perchè?
Il Cieco.
Per la voce.
Barbara.
Che voce ho?
Il Cieco.
Quella che si sogna.
Barbara.
Quella che si sogna! E se io fossi brutta?
Il Cieco.
Impossibile.
Barbara.
Siete sicuro che son bella?
Il Cieco.
Bella e strana.
Barbara.
E se vi sbagliaste?
Il Cieco.
Ho in me qualche cosa che non sbaglia.
Barbara.
Che cosa?
Il Cieco.
Il buio, l'oscurità, la notte.
Barbara.
Che vi piacerebbe di vedere dopo di me?
Il Cieco.
Un albero.
Barbara.
E poi?
Il Cieco.
E poi vedere se c'è tra queste maschere una color viola.
La Donna
accenna e sta per dire di no.
Barbara
le fa segno di tacere e di prestarsi all'inganno.
Sì, c'è!
Il Cieco
felice.
C'è? Davvero?
Barbara.
Sì.
Il Cieco
anelante.
Si distingue bene dalle altre? Come mi piacerebbe toccarla!
Barbara
misteriosa.
Sai quel color cupo dei manti che portano i vescovi?
Il Cieco.
Sì!
Barbara.
Quello!
Il Cieco.
Ed è come se all'improvviso uno che viene dal sole entra in una grotta. Allora è viola.
Barbara.
Sì.
Il Cieco
esaltandosi.
Dio vi benedica! Ecco! Ecco che ci vuole per consolarmi! Nessuno mi parla mai delle cose che si vedono.... delle cose che non vedo più! Tutti me le nascondono, e credono di essere pietosi.... Ma allora tutto quello che ho perduto è perduto per sempre!
Barbara.
Invece bisogna parlarvene, farvele vedere ancora! Farvele vedere sempre!
Il Cieco.
Come farò d'ora innanzi senza di voi?
Barbara.
Credete di rimanere senza di me? Mi avete incontrata.... siete voi che non mi lascerete mai più!
La Donna.
Neanch'io lascerò lui!
accenna al Cieco.
Barbara.
Ecco! ecco! così! Sempre insieme!
La Donna.
Andiamo!
Lo prende per mano.
Il Cieco
cerca con una mano gli occhi di lei, sente le lacrime, ne è stupito e turbato.
Piangi? Piangi? Non batterai più la tua figliastra?
La Donna.
No, no....
Il Cieco
seguendo la Donna.
Addio!
Barbara.
Addio!
La Donna.
Vieni, dunque!
Singhiozza. – Via.
Osvaldo
stupito.
Chi vi ha suggerito quelle parole?
Barbara.
Non so.... Forse il volto accecato di quel giovine.... Non so.... Vorrei che Palmina fosse qui.... sento che le parlerei senza nessuna ombra.... Osvaldo, non avete l'impressione che il mondo all'improvviso diventi più vasto?...
Osvaldo.
Qualcuno, Barbara, ha frustato il nostro spirito all'improvviso, ed è forse questa la vita che bisogna riafferrare e spingere al galoppo!
Barbara.
La mia vita arida, incendiata dagli istinti della rapina e dal gusto dell'avventura, non s'era indugiata presso nessuna cosa buona!... Se si fosse soffermata presso una culla, sarei stata salva! Osvaldo, il bambino che affogò fu il mio castigo. Mio marito non ama la sterile donna che si conduce al fianco!...
Con fuoco, quasi con estasi.
Ritrovare la mia maternità, Osvaldo! Per le vie del mondo dove io sarò sola: ecco la missione che mi prefiggo!
Osvaldo.
Barbara! Sei diventata a un tratto la sorella della mia anima! Per quale prodigio?
Barbara.
Il prodigio? Non so! Il prodigio di essersi d'un tratto svegliata con altri occhi!
Osvaldo.
Infatti, avete quelli che incantano! Mi sembrate nuova....
Barbara.
Nuova, sì, nuova!...
Guardando a destra.
Non vi sembra che da questa collina del vostro paese natale “essa” debba portare nelle sue piccole mani tutta la vostra speranza?
Osvaldo.
stupito.
Chi?
Barbara.
Chi? Palmina! può forse essere un'altra?
A Palmina che arriva lentamente.
Venite qua, Palmina!
Prende la mano di lei e poi quella di lui.
Ma infine.... vi siete detto che vi volete bene?
Palmina
a Osvaldo.
Oh!
Barbara.
Ma perchè? Ma cari miei è urgente, urgentissimo stabilire anzitutto questo principio. Siete curiosi assai, ragazzi miei....
Osvaldo
si attacca al braccio di lei.
Palmina
si attacca all'altro braccio.
Barbara.
Benissimo. Eppure non sono la vostra nonna.
Palmina.
Oh lo so!
Appoggiandosi al braccio di lei rimane un po' pensosa. Poi tirandola un po' da parte.
Lo so. Lo so che non siete mia nonna e neanche la sua! Sopratutto, non siete la sua! So che siete la più deliziosa delle creature e affinchè abbiate un'idea della mia ammirazione per voi e del mio tormento, sappiate che io so che voi volete bene a Osvaldo. Lo so!
Barbara
grave.
Lo sai? Ma non lo sai abbastanza! Io lo amo, bambina mia, molto più di quanto tu creda. Tanto lo amo, che lo dò a te!
Palmina.
Barbara! Barbara! – Oh Dio! Ecco mio padre!