IL SERVITORE rientrando in scena col vassoio su cui è posata una bottiglia di vino col bicchiere, vede IL BURATTINO in quello strano atteggiamento e per la paura tutto gli traballa nelle mani. PLACIDO cambia la posizione delle braccia e delle gambe al BURATTINO, gli tira il naso, come per assicurarsi che il congegno funzioni bene. IL BURATTINO rimane assolutamente passivo e obbediente. Dopo averlo ben fatto girare da tutte le parti, PLACIDO lo appoggia alla parete. IL SERVITORE è stato a guardarlo a bocca aperta.
PLACIDO
Beh? Che c'è? Ho voluto osservarli bene uno per uno, prima di consegnarli. Sono un uomo di coscienza, io...
IL SERVITORE
che si è un po' riavuto
Va bene, non dico di no, sarete un uomo di coscienza, ma anche quando siete solo, caro mio, a causa di quel vostro ventre, è come se foste in venti persone! Mentre io ero in dispensa ho sentito delle voci fioche insinuarsi attraverso i muri!...
PLACIDO
Non date retta alle voci fioche... Io me ne vado e siamo intesi che tornerò più tardi...
IL SERVITORE
Ma come? Non volete più bere?
PLACIDO
Io no!... Arrivederci...
Se ne va a sinistra
IL SERVITORE
lo guarda trasecolato
Tutti così questi artisti... Adesso hanno sete... da qui a un momento non l'hanno più...
Si ferma sul limitare della porta a guardare PLACIDO che se ne va per le scale