Ai medesimi
(inedita)
Magnifici ac potentes Domini mei observandissimi. Hercole Saltarello, nostro gentilhomo ferrarese, per sue lectere et per homo mandatomi a posta, mi pregha con grandissima instantia ch'io facci opera di acconciarlo con Y. S. per soldato, overo per capo di qualche cavalli leggieri o fantarie, et nel suo scrivere monstra che crede V. S. siano per fare molto per me. Io perchè non posso negare alli amici, maximamente che siano homini da bene, alcuna cosa che mi ricerchino, ancora che la mia domanda mi paia un poco temeraria, ho più presto voluto incorrere in colpa di presumptione che di ingratitudine verso di amici et compatrioti mei, sì che V. S. [265] mi perdoneranno s'io parrò troppo audace, et per loro humanità più che per miei meriti saranno contente, potendolo fare senza loro incommodo, di dare ricapito per mio amore a questo homo da bene, per il quale io prometto che sarà fedelissimo, et lo conosco per valente et discreto et per fare honore a chi l'havrà a V. S. rachomandato: in buona gratia delle quali mi rachomando sempre.
Castelnovi, XIII oct. 1524.
D. V. S. obser.mo
Lod. o Ariosto.