CXII

Ai medesimi

Magnifici ac potentes Domini mei observandissimi. V. S. averanno inteso lo assassinamento che fu fatto a Santo Peregrino a quelli figliuoli e nepoti di maestro Andrea da Santo Donnino, suoi cittadini. E perchè ho informazione che uno di questi ribaldi detto Donatello da Sommocolognora, il quale non pure quella, ma molte altre ne ha fatte di simile sorte, ora per essere di nuovo bandito dal dominio de' signori Fiorentini si riduce a Cicerana, e non si potrebbe ire in fallo ch'ivi si troverebbe, mi è parso di darne a V. S. avviso, acciò quelle, parendoli, mandassino secretamente il suo bargello a Fiattone, il quale è loco molto presso a questa Cicerana; e come il bargello fusse mosso, mi mandasseno [194] innanzi lo avviso, che da un'altra via manderei li miei balestrieri, acciò che tutti a uno tempo, cioè di notte, giungessino a Cicerana, che facilmente potrebbe essere che costui e delli altri ribaldi si piglierebbeno quivi, che sarebbe la salute di queste terre e di V. S., e del mio illustrissimo signore. Se anco quelle per la via di Fiattone o di Monte Perpori, e altri loro loci vicini a Cicerana potessino fare andare qualche spia, sì che questi latroni si potessino fare cadere ne la rete, sarebbe opra laudevile. Io non cesserò dal canto mio di fare il simile e avvisarne V. S.; in buona grazia delle quali mi raccomando.

Castelnovi, 3 novembris 1523.

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