CXXV

Al medesimo

Ill. ed Ecc. Signor mio. Se ieri avessi saputo che 'l Capitano de la Ragione qui di Castelnovo fosse per venire a Ferrara, non mi sarei trattenuto in lungo a scrivere a Mess. Bonaventura la mala condizione in che si truova al presente questo paese per causa di cinque o sei ribaldi che sono ritornati al loro solito esercizio, perchè, meglio ch'io non lo posso scrivere, il Capitano prefato, così bene informato come io del tutto, lo potrà riferire a bocca; e forse troverà più credenza che non hanno fatto sin qui le mie lettere. Solo prego V. Ecc. che per onore e utile suo e salute di questa provincia sia contenta di ascoltarlo circa li portamenti che fa Bernardello con sèguito di qualche altro, e come si portano quelli di Pellegrino dal Sillico, che qui si dice c'hanno avuto la grazia da V. Ecc., e di quello che di nuovo fa Battistino Magnano con Donatello, Ceccarello e altri assassini publici e in che disperazione si truova questo paese, il quale estima [210] non essere in alcuna memoria di V. Ecc. Altro non occorre. In buona grazia di quella mi raccomando.

Castelnovi, 21 jan. 1524.

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