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Al medesimo

Ill. ed Ecc. Signor mio. Essendo io a questi giorni a Ferrara, accadde che due figlioli di Ser Evangelista dal Sillico entrâro qui a Castelnovo una notte travestiti in casa d'una giovane; la quale ancora [102] ch'abbia nome di far piacere segretamente ad un uomo da bene di questa terra, pur non è p.... di ognuno, e sta e pratica senza essere schivata con le donne da bene; e gli messero le mani addosso per tirarla per forza di casa. Ella gridò, e fu aiutata. La mattina si venne a dolere al Capitano. Per questo un figliolo di Ser Evangelista, detto prete Job, il quale è chierico ordinato in sacris, trovò la madre di detta giovane, e gli ruppe la testa e lasciò per morta, ed è stata molti dì in pericolo di morire. Per questo il Capitano gli processe contra, e lo condennò in 200 lire. Ser Evangelista produsse le bolle de li ordini del figliolo, e fece venire una inibitoria dal Vescovo di Lucca. Per questi ed anco per altri rispetti il Capitano cessò dal procedere, in modo che 'l detto prete Job è tornato a Castelnovo. Questa cosa è di mal esempio, e anzi spiace sommamente, e se non fosse che io temo le censure ecclesiastiche per aver beneficio, io non guarderei che costui fosse prete, e lo castigherei peggio che un laico: e quando io non potessi fare altro, almen li darei bando: che se bene li signori temporali non hanno potestà sopra li chierici, pur mi pare che nè anco li chierici debbiano poter star nel dominio de li detti signori contra lor volontà. Io n'ho voluto scrivere a V. Ecc. acciò che quella gli faccia quella provvisione che le pare; e d'ogni [103] cosa che determini dia più presto al Capitano la commissione che a me, perchè esso non ha beneficî come ho io. E in buona grazia di V. Ecc. umil. mi raccomando.

Castelnovi, 17 aprilis 1523.

Post scripta. Avevo scritto al Vescovo di Lucca, de la cui diocesi è Castelnovo, e a quel di Luna, che è superiore alli preti di Camporeggiano, acciò che mi dessino autorità sopra li preti. Il Vescovo di Lucca si trova ammalato, sicchè non ho potuto ancora averne risposta. Questo di Luna mi risponde la qui inclusa lettera, per la quale V. Ecc. può giudicare che se vogliamo ricorrere alli Vescovi avremo poco aiuto: ed io anco n'ho fatto esperienza, chè questa passata estade mandai in mano del Vescovo di Lucca quel prete Matteo che avea ferito il mio Cancelliero, ed era omicida e assassino publico, e con poca acqua lo mandò assolto: e prima ch'io venissi qui, un prete Antonio da Soraggio, ch'avea morto un suo zio, fu in mani del Vescovo di Luna, e con un misereatur fu liberato.

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