LXVI

Al medesimo

Ill.mo ed Ecc.mo Signor mio. Per altre mie V.a Ecc.a avrà inteso la causa che mi fa soprassedere a non ardere e spianare le case di questi banditi assassini, chè pur vorrei far prima ogni possibile opera d'averli nelle mani. Tre se ne truovano, per quanto mi è detto, a casa sua a Pontecchio, che vi stanno assai sicuramente, con speranza di avere da [121] V.a Ecc.a il salvo condotto, che per la Vicarìa di Camporeggiano intendo hanno fatto domandare. Questi mi è dato intenzione di darmi presi, avvenga ch'io non creda ad uomo di questo paese cosa che mi prometta; pur starò alcuni giorni a vedere. Li altri assassini, cioè Bernardello e Bertagnetta e Pellegrinetto e altri ch'io non so il nome si truovano alla Villa al soldo di quel Marchese detto il Marchese Malaspina, e di poi che vi sono andâro insieme con un servitore per assassinare un certo mercadante che quindi passava, e lo assassinâro: il che sentendo quel Marchese, mandò lor drieto e fece restituire le robe al mercadante, e di sua mano (intendo) amazzò quel suo servitore che era ito in compagnia di questi ribaldi. A loro non fece altra ingiuria che di parole e di minaccie se più facevano nel suo paese tal tristizia. Ora, rimettendomi però sempre al parere di V.a Ecc.a, mi parrebbe che quella scrivessi caldamente a questo Marchese e lo pregasse che pigliassi questi ribaldi e li dèssi in mano a chi V.a Sig.ria o il vostro Commissario mandassi a torli. Mi pare che avendoli V.a Ecc.a per questa via, sería con poca fatica e risulterebbe a grandissimo utile di questo paese e a gran terrore degli altri ribaldi e a non poco onore di V.a Ecc.a

La lettera in favore di Belgrado si è avuta, ed io subito l'ho mandata al fratello di lui acciò che non perda tempo, sicchè credo che a quest'ora sia a Lucca. Io farò intendere agli uomini di Vallico il buon animo di V.a Ecc.a verso loro, nè credo che [122] questa opera sia spesa malamente, perchè quel Comune è buon suddito e servitore di quella ed è gagliardo di assai gente e di buona gente più che Comune di questa provincia. Altro non accade di nuovo, se non raccomandare a V.a Ecc.a il balestriero c'ha perduto il cavallo e fu ferito, e il Capitano che non è ancora ben guarito della ferita ch'ebbe a Camporeggiano; e in buona grazia di quella mi raccomando.

Castelnovi, 3 maii 1523.

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