LXXX

A Messer Niccolò Rucellai, capitano e commissario di Pietra Santa

Magnifice tamquam frater honorandissime. Gli uomini di Vagli m'hanno riferito Vostra Signoria essere al tempo constituito ritrovatasi sul luogo de la differenza, di che mi son maravigliato; chè la causa che aveva ritenuto me, pensavo ed ero certo che dovesse anco avere ritenuto lei; imperò che domenica montai a cavallo, che poteva essere circa 19 ore, per andare quella sera a Vagli, ch'altrimente non potevo ritrovarmi il dì del luni constituito, sul fatto. Ed essendomi già mosso, si levò un tempo tanto orribile di tuoni, e con sì gran pioggia, che son molt'anni che non se ne vide la pare, che durò tutto il giorno senza mai allentarsi, e piovè la notte e la mattina seguente. Io stavo pur aspettando che 'l tempo si richiarasse per venire, perchè la via di qui a Vagli è di sorte, che per il miglior tempo del mondo avrò fatica a venirvi, se non a piedi. E quando mi volsi movere, mi vennero [141] incontra alcuni, che mi dissero che V. S. era già stata su la differenza, e ch'io venirei indarno. Io me ne maravigliai, che sì male tempo fusse stato dal canto nostro, e che verso Pietra Santa non fosse stato il simile, perchè se fosse stato tale, saria stato impossibile il venire per Vostra Signoria, come fu per me. M'incresce che V. S. abbia avuto tal disconcio, e poi sia venuta indarno: m'incresce appresso d'avere inteso che Vostra Signoria sia venuta con tanta gente, con scoppettieri in buon numero; chè mi pare, essendo così, che più presto fosse venuta per combattere, che per terminare con giustizia ed equità le contese di questi sudditi. E più me ne par strano, quando Vostra Signoria mi scrisse ch'io volessi venire con poca gente, che in verità venendo io, non menavo meco oltra dieci o XV persone. Poichè siamo qui che io non son venuto, e anco al presente non è più d'importanza di venire, che un'altra volta, che omnino, per quello ch'io intendo, la pastura di quelli luoghi ora fin a settembre tocca agli uomini de la Cappella; io non venirò più ora, ma ne darò avviso al mio Ill.mo Signore, il quale forse mi farà un mandato di potere tutto quello ch'io farò, fare rato e fermo: e forse anco farà elezione di qualche persona che gli paia più sufficente in questo di me, che non son dottore, come Vostra Signoria, nè anco ho copia di dottori in Grafagnana da potere menar meco, come intendo che Vostra Signoria ha in Pietra Santa. Ma mi pare anco, che oltra la dottrina, quelli di Pietra Santa vogliano far di forza, non avendo voluto restituire [142] le bestie a questi poveromini di Vagli; chè ancora che io non sia dottore, pur mi pare che la equità nol comporti; perchè, mentre la cosa sta in differenza, non dovrebbono volere star per forza in possessione. Io prego Vostra Signoria per singulare piacere, e come mio particulare comodo, che sia contenta di far restituire a questi di Vagli le lor bestie, offerendomi io versa vice per amor di Vostra Signoria, e in specie per ogni uomo di Pietra Santa compensare questa cortesia in maggiore cosa, dova accada ch'io li possa gratificare; e per me non mancherà, scrivendo al mio Ill.mo Signore, di operare perchè tal cosa, o per mio mezzo o per altrui, pigli buono assetto: e a V. S. mi offro e raccomando. Castelnovi, 9 iunii 1523.

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