Ai medesimi
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi. Oggi ho avuto la ratificazione autentica dallo illustrissimo signor mio circa a quanto il magnifico Commissario di V. S. e io rimanemmo d'accordio per provvedere alle violenze, assassinamenti e omicidii e altri delitti che sono fatti in questa Garfagnana; e così la mando a quelle, e le prego e supplico che così come l'ordine è buono, così anco si ponghi ad effetto, e che ormai si li dia tal principio, che si possi sperare che abbi a succedere in meglio. A' dì passati io credo che io avvisassi V. S. ch'alla Barca, sul suo territorio, fu assassinato uno nostro da Corfino detto Bartolino, e li fu tolto un paro di buoi, una cavalla, li panni del dosso e denari in buona somma secondo il grado dell'uomo: li assassini furno di Barga e Sommocolognora et etiam delle terre di V. S., secondo che mi riferì colui che patì il danno. Poi sono circa 4 o sei dì che sul nostro, fra Cascio e questo di Castelnovo, furono assassinati alcuni da Minucciano e di altri luoghi sudditi di V. S.; e per quanto il sostituto del vicario di Minucciano mi scrive, il malfattore fu uno nostro da Camporeggiano, ma bandito, e nulla ha di roba. Questa mattina mi è venuto a far querela uno nostro da Reggio, che quelli della Barca in persona l'hanno assassinato, toltoli alcune some che conduceva di grano e altre robe, e feritolo; [149] or io ho veduta la ferita. Io credo di udire anco questa sera qualche altro delitto, e domani un altro, e l'altro dì uno altro, e ogni giorno, non vi si facendo altra provvisione. Io prego V. S. che mi voglino aiutare a rimediarci, cioè che per qualche giorno mandino il suo bargello per stare a Gallicano, che egli da un lato e li miei balestrieri da un altro vedremo o di pigliarli o di fare loro tal paura che abbandonino l'impresa. Lo illustrissimo mio signore n'ha scritto a' signori Fiorentini, e il capitano di Barga mi ha avvisato che la intenzione de' suoi signori è di provvederci ogni modo, e che esso ne ha strettissima commissione: pure io non ne vedo esecuzione alcuna. Se V. S. si degnasseno, appresso quello che ho scritto io, di chiamare in questa unione li signori Fiorentini ancora, e sollicitarli, instigarli e spronarli, non credo che potesse se non giovare. Io ricordo quello che mi occorre; V. S. prudentissime faranno quel che loro parrà il meglio, chè pure che si facci qualche buona opera, o per una via o per una altra, io mi chiamerò satisfatto: sopratutto le supplico, che il delitto di questi della Barca, che sono persone che molto bene si potranno avere a casa loro, non si lasci impunito. Costui che dice essere stato rubato, si offerisce di stare con essi al paragone. Se in questo mezzo mi capiteranno nelle forze, che vengano a Castelnuovo, io farò il mio debito. A V. S. mi raccomando.
Castelnovi, 6 iulii 1523.
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A questa sarà alligato lo instrumento della ratificazione dello illustrissimo signor mio: ora da V. S. aspetto la loro ratificazione similmente autentica.