Al medesimo
a Parma.
Ill.mo Sig.re Io dubito che'l mio messo non sia stato preso, perchè a questa ora non è tornato ancora e lo spazai sin da ieri a 19 ore, ed è uomo c'ha bisogno di tornare presto: pur quando sia così [19] è manco mio danno che non sería s'io stato fussi in suo loco. Li inimici son corsi presso a Reggio un miglio pur a la via di Carpi e hanno menato via gran numero di bestiami. Questi franciosi si sono tandem armati o che s'armano tuttavia: se escono non credo che vadano a tempo. Dum hoc scribo mi è detto che Mess. Sigismondo de' Santi segretario del sig. Alberto da Carpi è venuto, e sono ito a parlarli. E da lui ho inteso, poi che averia parlato col Gran Maestro, avere commissione di venire a Vostra Signoria. Io gli ho dimandato se per nostre faccende, e m'ha detto per quella medesima causa per la quale io ero mandato a lui: per il che dimattina veniremo. Egli, per quello che m'ha detto, ha l'ultima intenzione del Signor suo circa l'effetto ecc. Tornando a casa ho trovata una squadra di francesi menare prigioni circa XXX tra uomini d'arme e cavalleggeri ecclesiastici che avevano preso a S.ta Agata, loco presso San Faustino. Quelli che sono iti verso S. Martino non sono tornati ancora: ben si dice, ma credo che non sia vero, che li nostri qui insieme con Badino hanno assediati parecchi cavalli in S. Martino. Il mio messo ornai son certo che sia preso, chè sono presso XXIIII ore e non è tornato ancora. A Vostra Signoria mi raccomando.
Regii, XXX octobris MDX.
Servus,
Ludovicus Ariostus.
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