XCVIII

Al medesimo

Ill. ed Ecc. Sig. mio. Appresso quello che de la morte del conte giovine di San Donnino e de la madre ho scritto, V. Ecc. intenderà come mi è venuto alle mani uno instrumento per il quale Pier [180] Madalena, padre di questo Gian Madalena che di sua mano ha fatto l'omicidio, promette a quel conte Giovanni che poi fu morto da Genese, che nè esso Piero nè alcuno de li figliuoli nè de la sua famiglia offenderà nè farà offendere il detto Conte, nè alcuno de la famiglia di esso, sotto pena di ducati ducento da essere applicati per la metade alla Camera di V. Ecc., l'altra metade alla parte offesa. Per questo ho chiamato a me il detto Piero e l'ho cacciato in prigione, dove spero di tenerlo più cautamente che non ho saputo fare il Moro. Ecci un'altra pagarìa di centocinquanta ducati, che quel Genese non offenderìa il Conte prefato nè li suoi: de la quale pagarìa questo Piero è per cento; e già è passato l'anno che per questo io lo distenni e volevo che pagasse: ma quel Giovanni suo figliolo che ora ha fatto questa orribile scellerità, venne a V. Ecc. e portò una commissione che si procedesse iure medio, di modo che si è agitato il processo lungamente. All'ultimo avevo date le scritture in mano del Capitano qui acciò che mi consigliasse in ferenda sententia; ma esso (non so perchè) non si è mai risciolto. Saria buono che V. Ecc. o scrivesse che, messi li processi da parte, io stringessi questo ribaldo vecchio, il quale credo ch'abbia poco meno di cento anni, a pagare tutte queste pagarie, di consenso e istigazione del quale è publica opinione che tutti questi mali sieno seguiti: ovvero che si scrivesse al Capitano qui exhiberet consilium; e se vi avesse dubbî mandasse quelli o tutto il processo a Ferrara: perchè il non far pagare le pagarie [181] o porle in disputa è causa di tutti questi mali che sono in questa provincia. A Vostra Ecc. mi raccomando.

Castelnovi, 29 augusti 1523.

A San Donnino in favore di questo Madalena s'ingrossa gente, e fra gli altri vi sono quelli del Costa, eccetto Bernardello, il quale intendo che è alle Verugole in favore delli Castellani, e mi è detto che da quell'altro canto si fa un'altra armata dove è ito Battistino Magnano con quelli da Sommacologna, e che questi dal Sillico vi sono iti o sono per andare. Dubito, chi non l'estingue presto, che s'accenda un foco in Garfagnana non minor di quel che è stato in Frignano.

Il figliuolo di Lucca Piretto è tornato, e questi che lo favoriscono si lamentano di me che ho scritto che è capo alla Pieve de la parte taliana, e tutto [182] quello c'ho scritto m'hanno saputo dire. Mi duole che mi sien rotti li patti, che per altre sue V. Ecc. mi ha promesso, di tener secreto tutto quello ch'io sia per scrivere.

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