Ai medesimi
Magnifici ac potentes domini mihi observandissimi. Lo illustrissimo signor mio mi scrive che hanno da essere garbugli in Toscana, e che io usi ogni diligenza per intendere di ora in ora il successo di quelli; e specialmente mi commette sua Eccellenza che io abbia ricorso dalle S. V., rendendosi certo che da quelle si averà del tutto la verità: e così con questa mia prego V. S. si degnino di tale occorrenza farmene participe acciò io possi esequire lo intento del mio illustrissimo signore. E tutta la spesa delli messi che manderanno a posta, de la quale parte S. V. mi aviseranno, satisfarò a pieno; e anco di quella spesa che alle prefate accascherà fare per mandare in li lochi necessarii per avere la verità, sono contento che in quello parerà onesto a V. S. di concorrere; chè così è anco la mente del mio illustrissimo signore. E a V. S. offerendomi mi raccomando sempre: quae bene valeant.
Ex Castelnovo Carfagnanae, 25 aprilis 1522.