Agli Anziani della Repubblica di Lucca
Magnifici et excelsi domini mihi observandissimi. Io sono stato a questi giorni a Ferrara, dove fra le altre commissioni che ho avute dal mio illustrissimo signore, è stato che, per quanto si estende il mio potere, io sia sempre pronto a servire e fare cosa che piaccia a V. S., e specialmente ch'io non patisca che li ribelli della vostra eccelsa Repubblica vengano in questa sua provincia, e che venendoci, io li pigli e persegui non altrimenti che li ribelli e inimici di sua Eccellenza; e così sono apparecchiato di fare, e questa e ogni altra cosa, che di V. S. io pensi essere a beneficio e piacere. E perchè intendo che, non essendo io qui, V. S. si sono dolute col mio locotenente di certi assassinamenti che alcuni ribaldi di questa provincia banditi hanno fatto contra terre di quelle, oltra quello che io credo che 'l prefato locotenente abbi scritto, anch'io replico, ch'io n'ho grandissimo dispiacere e non minore desiderio di rimediarci, pur ch'io lo possi fare. Io n'ho scritto al mio illustrissimo signore, e penso che sua Eccellenza in ogni modo mi mostrerà qualche via di potere castigare li malfattori, meglio ch'io non ho potuto fare, nè posso fin qui più, oltra quello che credo che il mio signore disegnerà di fare. L'avviso di V. S. credo che mi saria per giovare molto, scrivendo quelli alli vicari loro che confinano con questa ducale provincia, [52] che per perseguitare tali uomini di pessima vita, ad ogni mia requisizione venissero coll'armi in aiuto delli miei balestrieri, e non dessino in loro terre ricapito alli nostri banditi; che 'l medesimo anch'io sono per fare contra li ribelli e banniti di V. S.: in buona grazie alle quali mi raccomando sempre.
Castelnovi, 12 septembris 1522.