ORA venendo a' beni della fortuna, seguitiamo a dire di quelli che fanno accidentalmente negli uomini una certa qualità ancora di costumi. Il costume adunque della nobiltà sarà di fare più desiderosi d'onore coloro che la posseggono; perchè tutti che hanno una qualche cosa, sogliono cercar d'aggiungervi; e la nobiltà non è altro che un'onoranza che abbiamo dagli antecessori nostri. La qual ne fa dispregiatori, ed anco di coloro che sono simili a essi nostri antecessori. E questo, perchè le cose di lungo tempo avanti sono più onorevoli e da potersene più modestamente vantare, che le moderne e fatte da noi. E ben nato si dice uno la cui chiarezza vien dalla virtù de' suoi maggiori; e generoso colui che non degenera dalla lor natura. La qual cosa il più delle volte non incontra ai nobili. Conciossiachè molti di loro siano persone abbiette; perciocchè nelle generazioni degli uomini corre una certa fertilità, come talora nelle cose de' campi; e qualche volta quando un lignaggio è buono, vi nascono fino a un certo tempo uomini eccellenti; di poi danno allo indietro; ed i lignaggi che naturalmente sono di spirito e d'ingegno elevato, tralignano in costumi furiosi, come quelli che son venuti da Alcibiade e dal primo Dionisio; e le schiatte che sono di quieta natura degenerano in dappocaggine e stolidezza, come i discesi da Cimone, da Pericle e da Socrate.