RESTA che diciamo ora di tutte le prove che son comuni: avvenga che delle proprie s'è già trattato. E sono le comuni prove di due sorti. L'esempio e l'entimema, perchè la sentenza è parte d'esso entimema. Diciamo adunque primamente dell'esempio; perchè l'esempio è simile all'induzione, e l'induzione è principio. Due sono le sorti dell'esempio. Una quando si raccontano le cose già fatte; l'altra quando si fingono; e di questa sorte l'una è parabola, l'altra apologo; come sono le favole d'Esopo, e quelle che usano gli Africani. L'esempio è come se uno dicesse: Che bisogna preparar la guerra contro al re di Persia, e non lasciar che s'insignorisca dell' Egitto; perciocchè Dario non passò nella Grecia prima che non avesse preso l'Egitto: e preso che l'ebbe, passò. Ed anco Xerse, non tentò questa spedizione, che prima non l'avesse preso; e preso che l'ebbe, passò. Così ora costui, se si lasciasse pigliar l'Egitto, passerebbe in Grecia. E per questo non si deve permettere. La parabola è quali sono quelle di Socrate; come se uno dicesse: Che i magistrati non si debbono trarre a sorte; perciocchè sarebbe non altramente che pigliar per lottare, non quelli che avessero forza; ma quelli che uscissero a ventura. O come se de' naviganti, si mettesse al governo della nave quello che la sorte desse, e non quello che sapesse governare. L'apologo è come quello di Stesicoro contra Falari, e d'Esopo in difensione d'un capo di popolo, ed usurpator del comune: Stesicoro, avendo gli Imerei eletto per generale dell'esercito Falari lor capitano; e disegnando dargli una guardia per la sua persona: dopo dette l'altre cose soggiunse questa favola. Stavasi prima il cavallo solo a godersi la prateria: venne un cervo a turbargli il suo pascolo; della quale ingiuria, volendosi vendicar contra al cervo, domandò l'uomo, se potesse insieme con lui darnegli castigo: Sì bene (rispose l'uomo) quando tu pigliassi il freno in bocca, ed io ti salissi sopra con una lancia in mano. E consentendo il cavallo a questo; e montandogli l'uomo addosso, il cavallo in vece di vendicarsi divenne servo dell'uomo. Ora guardate ancor voi, che volendovi vendicar de' vostri nemici, non v'avvenga come al cavallo. Voi vi siete già messo il freno, poichè avete dato l'imperio a un capitano. Se gli darete ora la guardia, e lascerete che vi cavalchi, sarete già fatti servi di Falari. Esopo in Samo per difensione di quel capo di popolo sentenziato a morte, disse: Che volendo una volpe passare il fiume, cadde in fossa; e non potendone uscire, patì lungamente, e riempissi di mosche canine. Un riccio passando, per sorte la vide, ed avendone compassione, le domandò, se voleva che le spiccasse quelle mosche da dosso. Le rispose di no; e replicando il riccio perchè? Perchè (diss'ella) queste si sono già satolle sopra di me, e poco sangue mi succiano, e se tu me le levassi verrebbono dell'altre assetate, che mi si beverebbono tutto il restante. Così dico a voi Samj, costui è già ricco, e per questo non ci farà più danno. Ma se lo farete morire sorgeranno degli altri, che son poveri: i quali usurpando il nostro comune, ci consumeranno. Sono questi apologi molto accomodati ai parlamenti popolari, ed hanno questo di bene, che dove si dura fatica a trovar le cose passate che siano simili alle presenti, essi facilmente si trovano, perciocchè s'hanno da fingere come le parabole, purchè uno sappia conoscere il simile. Il quale per via di filosofia si conosce agevolmente. È dunque più facile a trovar di far gli apologi: ma per le consulte sono più utili le cose fatte; avvengachè per lo più le cose da venire siano simili alle passate. Degli esempi s'hanno a servir quelli che non hanno gli entimemi come di dimostrazioni: perchè con queste due cose si prova. Ma quelli che gli hanno li debbono usare come per testimonianze, servendosene per aggiunti dopo gli entimemi; perciocchè messi dinanzi sono simili alle induzioni: e l'induzione non è appropriata agli oratori, salvo in poche cose. E messi dipoi, sono simili alle testimonianze. E il testimone per tutto è buono a provare. Onde è necessario, che chi li mette innanzi, ne dica molte: e a chi li mette dipoi, ne basta solamente uno; perciocchè un sol testimone degno di fede è utile a provare. Abbiamo ora detto quante sono le spezie degli esempi: ed a che guisa, e quando si debbono usare.