CAPO VII.

Del principio del mezzo escluso fra i contradditorii.

1. Anzi, non ci può essere niente di mezzo fra' [1011. B. 23] contradittorii ; ma d'una qualunque cosa è necessario di negare o affermarne una qualunque altra . Chi, non ch'altro, definisca cosa sia il vero e il falso, lo vede chiaro. Giacchè il falso sta nel dire che quello che è, non sia, e quello che non è, sia; e il vero nel dire, che quello che è, sia, e quello che non è, non sia: di maniera che anche chi dice che quel mezzo (T) sia o non sia, dovrebbe dir vero o falso. Ora, a dirlo, non si direbbe, nè che l'ente sia, nè che il non ente non sia .

2. Di più questo qualcosa di mezzo o sarebbe come il bigio tra il bianco e il nero ovvero come il nè l'uno nè l'altro tra uomo e cavallo . Ora, se di quest'ultima maniera, non andrebbe mai soggetto a cangiamento; di fatto, il cangiamento accade dal non buono al buono o da questo al non buono: e invece è quello che si vede sempre, non ci essendo cangiamento altro che negli opposti e negl'intermedii . E se il mezzo è dell'altra maniera ma sempre tra contradittorii, ci sarebbe del pari una generazione del bianco non dal non bianco (U) ; e chi l'ha mai vista? .

3. - Di più, ogni cosa, che la mente pensi o intenda (V) , o l'afferma o la nega: il che risulta chiaramente dalla definizione di quando coglie il vero o cade nel falso. Quando, cioè, negando e affermando, congiunge a questa maniera, sta nel verbo; quando a quest'altra, nel falso .

4. - Ancora, se non si dice per dire, cotesto mezzo ci dovrà essere tra tutti a dirittura i contradittorii: di maniera che uno nè starà nel vero, nè non starà nel vero. E ci sarà qualcosa oltre l'ente e il non ente: di maniera che ci sarà un'altra sorta di cangiamento, oltre alla generazione e alla corruzione .

5. - Di più, ci dovrà anche essere in tutti que' generi, ne' quali la negazione importa l'affermazione contraria; ci sarà per esempio tra' numeri il numero nè dispari nè non dispari . Che è impossibile: si vede, non ch'altro, dalla definizione .

6. - Di più, s'andrà all'infinito; e gli enti non saranno solo la metà più di quanti sono, ma di più anche. Giacchè si potrà, oltre all'affermazione e negazione, negare anche codesto mezzo: e negato, sarà qualcos'altro: perchè sarà diversa l'essenza sua .

7. Di più, se uno dimandato se una cosa è bianca, risponde che no, non le ricusa (X) altro che l'essere : ora, il non essere è appunto negazione .

8. - Questa opinione s'è fitta in mente a certuni della stessa maniera che altre paradossali: non potendo risolvere certi argomenti capziosi , cedono all'argomentazione, e acconsentono che quello che se ne conchiude, sia vero. Chi, adunque, parla così per questa causa, chi per voler cercare ragione di ogni cosa. Contro a tutti questi, bisogna rifarsi dalla definizione. E la definizione vien fuori dall'essere pure necessario che le lor parole abbiano un significato: giacchè la nozione, di cui la parola è segno, si risolve in una definizione .

9. - Parrebbe che la sentenza d'Eraclito, che tutto sia e non sia, faccia vera ogni cosa: dove da quella d'Anassagora si conchiude, che ci sia qualcosa di mezzo alla contradittoria; di maniera che tutto sia falso: giacchè il miscuglio una volta fatto, non è nè buono nè non buono, di sorta che non se ne può dire nulla di vero.

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