CAPO III.

La settima e l'ottava quistione

1. - Tutti questi son punti, su' quali è [998. A.] molto difficile a risolversi del modo in cui bisogni giudicarne per apporsi al vero. E del pari l'altro , se si deva ritenere per elementi e principii i generi, o piuttosto que' primi, da' quali risulta ciascuna cosa.

2. - Elementi, per esempio, e principii della voce pare che siano que' primi, da' quali si compongono le voci tutte, piuttosto che non il comune, la voce: e diciamo elementi delle figure quelli, le cui dimostrazioni entrano nelle dimostrazioni o di tutte le figure o della più parte.

3. - E di più, ne' corpi, tanto quelli che dicono che i loro elementi siano più, quanto quelli che un solo, ammettono del pari per principio ciò da cui si compongono e sono costituiti. Empedocle, per esempio, fa che il fuoco, l'acqua e compagnia siano gli elementi, da' quali, come ingredienti ed intrinseci, risultano gli enti, e non fa già di codeste cose de' generi.

4. - Oltre di che, se uno vuole scorgere la natura [B]. di qualunque cosa, d'un letto, poniamo, allora la conosce, quando sa di che parti consti, e come composte.

5. - Dietro a queste ragioni, adunque, non dovrebbero essere i generi, i principii degli enti: invece, in quanto conosciamo ciascuna cosa mediante le definizioni, e i generi son principii delle definizioni, è necessario che anche de' definiti siano principii gli stessi generi.

6. - E se raggiungere la scienza degli enti equivale a raggiungere quella delle specie, a norma delle quali si dicono gli enti, i generi, di certo, sono i principii delle specie. E davvero, alcuni di quelli che danno l'uno o l'ente e il grande e il piccolo per elementi degli enti, pare che se ne servano appunto come di generi.

7. - D'altra parte, non è neppure possibile di ammettere principii di natura doppia. Di fatto, il concetto dell'essenza è uno solo: ora, riuscirebbe diversa la definizione mediante i generi, e quella che dice da quali ingredienti sia la cosa .

8. - E aggiungi; quando pur pure i generi fossero principii, bisogna tenere per principii i primi de' generi, o quegli ultimi che si predicano degl'individui? Giacchè, anche questo dà luogo a controversia.

9. - Se, di fatti, i più più universali sono principii, visibilmente, saranno principii i più supremi tra' generi: perchè sono appunto quelli che si predicano d'ogni cosa. Tanti adunque saranno i principii degli enti, quanti i primi generi: di maniera che l'ente e l'uno saranno principii ed essenze, essendo appunto quelli che si predicano di tutti gli enti.

10. - Ora, non è possibile che l'uno nè l'ente siano genere degli enti. Giacchè bisogna per forza che le differenze di ciascun genere siano una ciascuna: ed è impossibile, sia che le specie del genere, sia che il genere senza le specie, si predichino delle proprie differenze : di maniera che, se l'uno e l'ente sono generi. nessuna differenza non sarà nè ente nè uno. E se, d'altronde, non sono generi, non saranno neppure principii, se i generi sono principii.

11. - Di più, ogni intermedio, preso in congiunto colla differenza, sarebbe genere fino agl'individui : ora, di certi pare, di certi non pare .

12. - Oltre di ciò, le differenze saranno principii più che non i generi: ora, se sono principii anch'esse, ci sarà, per così dire, un'infinità di principii, soprattutto, se uno ammetta per principio il primo genere .

13. - D'altra parte, quando pure l'uno avesse più [999. A.] natura di principio, l'uno però è l'indivisibile, e ogni indivisibile è tale secondo la quantità o secondo la specie; ed è anteriore quest'ultimo secondo la specie. Ora, i generi sono divisibili in ispecie; dovrebbe dunque essere uno piuttosto l'ultimo predicato: di fatto, l' uomo, non è genere degli uomini singolari .

14. - Di più , non è possibile, che in cose, nelle quali ha luogo il prima e poi, ciò che ad esse sovrasta, sia qualcosa fuor d'esse : se, verbigrazia, il due è il primo de' numeri, non ci sarà un numero fuor delle specie dei numeri: e del pari, neppure una figura fuor delle specie delle figure. Ora, se di queste cose non c'è generi, difficilmente, davvero, ce ne potrebb'essere di tutte l'altre: giacchè quelle appunto sono le cose di cui più pare che ci sia generi . Negl'individui, invece, non c'è prima e poi .

15. - Di più, ove c'è un meglio e un peggio, il meglio è sempre un primo: di maniera che non ci potrebbe mai essere un genere di generi .

Dietro queste ragioni, adunque, le specie le quali si predicano degl'individui sembrano essere principii più de' generi.

16. - Eppure, da capo, non è facile a dire, di che maniera si deva ammetterle per principii. Giacchè il principio e la causa bisogna che stiano fuor delle cose di cui sono principio, e ne possano star separati: ora, una simil cosa fuori del singolare, perchè la penserebbe mai uno, se non perchè si predica in universale e di tutto? Ma se per questo, i più universali si devono più ammettere per principii: di maniera che sarebbero principii i primi generi.

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