Riassunto e conclusione

Riassumiamo a grandi linee le idee svolte nel corso della nostra volgarizzazione del sistema materialista. Svolgendone nella prima parte le premesse, noi abbiamo potuto subito constatare come si metta da un punto di vista affatto proprio, pel quale è portato a far tabula rasa d’ogni principio tradizionale. Infatti, dal momento ch’egli non vede altro nell’Universo che materia e forza, ne consegue l’impossibilità pel Materialismo di uscire dai limiti di una concezione puramente meccanica.

Qual’è dunque il credo del Materialismo?

Secondo me si può riassumere in poche proposizioni fondamentali, ciascuna delle quali fu svolta con sufficiente larghezza nei capitoli in cui è distribuito il presente fascicolo.

Prima. – La materia e la forza formano una cosa sola, l’una non potendo essere concepita disgiunta dall’altra. (In tesi, dirò così subordinata, il Materialismo concepisce la Forza, l’Energia, come un particolare modo di essere della Materia).

Seconda. – La materia e la forza sono immortali, val quanto dire indistruttibili, mentre le loro forme particolari variano all’infinito, aggirandosi in una eterna circolazione. Dal nulla nessuna Materia, come nessuna energia, può crearsi, nello stesso modo che il Nulla non può concepirsi.

Terza. – L’Universo è infinito.

Quarta. – Dio non esiste, giacchè se la Causa Prima delle cose ci viene rappresentata come una Forza per sè stante – indipendente dalla Materia – riesce assurda e inconcepibile. Il mondo non è stato creato, semplicemente perchè il mondo è eterno, e l’idea di Dio, con la quale il teismo ha voluto appagare la curiosità umana circa le pretese origini della materia, è il prodotto di una attitudine psichica tutt’affatto ereditaria, atavica e propria dell’uomo primitivo.

Quinta. – Nessuna traccia di scopo o di finalità, buona o cattiva, razionale o irrazionale, è data scorgere nell’Universo. – Le formazioni della Materia e della Forza si effettuano dall’eternità senza un perchè o uno scopo qualsiasi. Giudicate alla stregua della pura ragione, appariscono illusorie così la pretesa armonia, come la pretesa razionalità dell’Universo.

Sesta. – Non è vero che l’uomo sia dotato di un’anima spirituale, nel significato attribuitole dai teisti.

Settima. – È un’illusione credere all’esistenza di una vita futura, nella quale l’anima umana godrebbe il premio delle buone opere o soffrirebbe pene adeguate alle proprie colpe. – Non può darsi immortalità di ciò che non esiste, vale a dire dell’anima.

Ottava. – L’uomo non è dotato di libero arbitrio.

Questi, diremo così, in una forma schematica, i capisaldi fondamentali del Materialismo. – Si capisce a priori come contro tale sistema dovessero unanimamente schierarsi tutti i rappresentanti delle idee metafisiche e religiose.

Contro le accuse di sovversivismo, già da noi accennate, la scuola materialista, dopo aver denunciato lo zelo ipocrita di qualche accusatore troppo aggressivo, rispondeva per bocca di Luigi Büchner con le seguenti parole: «La natura non esiste nè per la religione, nè per la morale, nè per gli uomini; essa esiste per sè stessa. – Prendiamola dunque com’è. Non saremmo ridicoli se, come i bimbi, noi volessimo piangere perchè il pane, che ci si offre, non è coperto di burro?»

E Cotta, altro illustre materialista, dice bene quando afferma che «lo studio empirico della natura non ha altro scopo che la ricerca della verità, sia essa consolante o desolante secondo le umane idee, sia logica od illogica, estetica o no, conforme o contraria alla ragione, necessaria o straordinaria».

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