MICHELE BAKUNIN

Temperamento più di agitatore che di pensatore, Michele Bakunin non ha al suo attivo, come Max Stirner e come Proudhon, quella che si dice l'opera monumentale, benchè egli abbia scritto molto e quasi si direbbe ininterrottamente durante tutta la sua non breve attività rivoluzionaria. Sono per lo più lettere, circolari, appelli, proclami, statuti e pamphlets; e più o meno tutti questi scritti risentono dell'occasione che li ha dettati. Hanno tutti un carattere spiccatissimo di attualità, che conferisce loro l'interesse di cose vissute, di documenti umani...

Come teorico dell'idea anarchica, Bakunin fissa il proprio punto di partenza in una premessa essenzialmente materialistica. Il Materialismo rappresenta, per Bakunin, l'ultima parola della filosofia, l'unica sintesi razionale dell'Universo sensibile.

Negato ogni valore alle concezioni della metafisica (Dio, l'Infinito, l'Assoluto, l'Anima, ecc.), Bakunin esalta con fervore apologetico i metodi e le conquiste della scienza positiva, la quale elimina dal suo dominio tutto ciò che non può essere sperimentalmente provato. «Niente di ciò che non è stato liberamente analizzato e confermato per mezzo dell'esperienza, o per mezzo della critica più severa, può essere accettato da essa».

Fra tutte le scienze, quella che più da vicino interessa l'uomo è, senza dubbio, la Sociologia (la scienza delle società umane), la quale «abbraccia tutta la storia umana in quanto è svolgimento dell'essere umano collettivo e individuale, nella vita politica, economica, sociale, religiosa, artistica e scientifica». Tuttavia la Sociologia non ha e non può avere verso la società, che forma l'oggetto del suo studio, un compito direttivo.

In quanto è scienza – che vuol dire, in ultima analisi, astrazione – Bakunin pensa che il suo compito sia di carattere prevalentemente, se non anzi esclusivamente metodico: la sociologia, in altre parole, può servire «a fissare quali sono gli strumenti interpretativi dei fatti sociali e delle loro leggi, ed a stimolare e plasmare nelle masse una consapevole attività di controllo tra ciò che è, e ciò che, nella società, dovrebbe legittimamente essere».

La vita è creazione – qualche cosa cioé che sfugge alle classificazioni della scienza – dice Bakunin. Ciò vuol dire, in altri termini, che la scienza può essere la bussola della vita. ma non è la vita.

Tornando alla Sociologia, noi abbiamo diritto di esigere da essa «che ci indichi, con mano fedele e sicura, LE CAUSE GENERALI DELLE SOFFERENZE INDIVIDUALI, e tra queste essa non deve dimenticare L'IMMOLAZIONE E LA SUBORDINAZIONE DEGLI INDIVIDUI VIVENTI ALLE GENERALITA' ASTRATTE»; all'infuori di questo compito, comincerebbero, dice Bakunin. le pretese dottrinarie...

Volendo ora riassumere con un certo ordine le idee di Bakunin, stimo opportuno di raggrupparle intorno ad alcuni punti principali. Essi sono:

a) la critica dell'idealismo politico;

b) la negazione del principio di Autorità;

c) la dottrina della Libertà e della Morale.

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