Fino all’età di trent’anni, il volto d’una donna è un libro scritto in lingua straniera, e che si può ancora tradurre, malgrado le difficoltà di tutti i gunaismi dell’idioma; ma, passati i quarant’anni una donna diventa un geroglifico indecifrabile, e se qualcuno può indovinare una donna vecchia, è un’altra donna vecchia.
Alcuni diplomatici hanno tentato parecchie volte l’impresa diabolica di conquistar delle ricche vedove, che si opponevano ai loro disegni, ma se eglino sono riusciti, non è stato se non mediante enormi sagrifici; perchè costoro sono persone assai logore, e noi non crediamo che possiate adoperare la loro ricetta con vostra suocera. Perciò ella sarà il primo ajutante di campo di vostra moglie, poichè se la madre non fosse del partito di sua figlia, sarebbe una di quelle mostruosità, le quali sciaguratamente per i mariti, sono rarissime.
Quando un uomo è abbastanza felice da avere una suocera ben conservata, gli è facile tenerla in iscacco per un certo tempo, se però conosce qualche celibe coraggioso. Ma generalmente i mariti che hanno qualche po’ di genio conjugale, sanno apporre la loro madre a quella della loro moglie, ed allora si neutralizzano, assai naturalmente l’una con l’altra.
Aver sua suocera in provincia, quando si dimora a Parigi, e viceversa, è una di quelle buone fortune, che si incontrano sempre raramente.
Porre in urto la madre e la figlia? Ciò è possibile; ma per metter fine a questa impresa, bisogna sentirsi il cuore metallico di Richelieu, che seppe rendere nemici un figlio ed una madre. Nondimeno la gelosia d’un marito può permettersi tutto, ed io dubito che colui che proibiva a sua moglie di pregare i santi, e voleva non si raccomandasse che alle sante, la lasciasse libera di veder sua madre.
Molti generi hanno preso un partito violento che concilia tutto, e che consiste nel viver male con la loro suocera. Questa inimicizia sarebbe d’una politica molto scaltra, se essa non avesse disgraziatamente per resultato infallibile, di ristringere un giorno i legami che uniscono una figlia a suo padre.
Tali sono presso a poco tutti i mezzi che avete per combattere l’influenza materna sul vostro domicilio. Quanto ai servigi che vostra moglie può reclamar da sua madre, essi sono immensi, e i soccorsi negativi non saranno meno potenti. Ma qui, tutto sfugge alla scienza, perchè tutto è segreto. I sollievi arrecati da una madre a sua figlia, sono per loro natura tanto variabili, dipendono siffattamente dalle circostanze, che il volerne dare una nomenclatura sarebbe follia. Soltanto inscrivete fra i precetti più salutari di questo vangelo conjugale, le massime seguenti:
Un marito non lascerà mai andar sua moglie sola da sua madre.
Un marito deve studiar le ragioni che uniscono a sua suocera, in rapporti d’amicizia, tutti i celibi che hanno meno di quarant’anni, e dei quali ella fa abitualmente la sua società; perchè se una figlia ama raramente l’amante di sua madre, una madre ha sempre un debole per l’amante di sua figlia.