III. Degli spioni.

Abbassarsi fino a mendicar rivelazioni dai propri servi, cader più basso di loro, pagandone le confidenze, non è un delitto: è forse una viltà, ma è certamente una sciocchezza; perchè nulla vi garantisce la probabilità d’un domestico che tradisce la sua padrona. E voi non saprete mai se egli fa i vostri interessi o quelli di vostra moglie. Questo punto sarà dunque una cosa giudicata senza appello.

La natura, questa buona e tenera genitrice, ha posto ad una madre di famiglia, gli spioni più sicuri e più fini, i più veridici e più discreti che vi siano al mondo. Sono muti e parlano, vedono tutto e pare che non vedano.

Un giorno uno de’ miei amici m’incontrò sul baluardo; m’invitò a pranzo, e andammo alla sua abitazione. La tavola era già servita, e la padrona di casa distribuiva alle sue due figlie piatti pieni di fumante minestra. «Ecco dei primi sintomi,» dissi fra me. Ci sedemmo. La prima parola del marito, che non era molto compito e che non parlava che per parlare, fu il dimandare: È venuto qualcuno oggi? — Nemmeno un gatto, gli rispose sua moglie senza guardarlo. Non dimenticherò mai la vivacità con la quale le due figlie alzarono gli occhi sulla loro madre.

La maggiore, sopratutto, di circa otto anni, ebbe qualche cosa di particolare nello sguardo. Della rivelazione e del mistero in pari tempo, della curiosità e del silenzio, dello stupore e della sicurezza. Se vi fosse qualche cosa di paragonabile alla velocità con la quale quella fiamma candida scaturì dai loro occhi, sarebbe la prudenza con la quale esse distesero entrambe, come gelosie d’una persiana, le pieghe graziose delle loro bianche palpebre.

Dolci e soavi creature che, dall’età di nove anni fino alla nubiltà, fate spesso la infelicità d’una madre, quand’anco essa non è una civetta, è dunque per privilegio o per istinto che le vostre giovani orecchie odono il più debole suonò d’una voce d’uomo, attraverso mura e porte, che i vostri occhi vedono tutto, che la vostra intelligenza s’esercita a indovinar tutto, anco il significato d’una parola detta a mezz’aria, ed anco quello che può avere il menomo gesto delle vostre madri?

Vi è della riconoscenza ed un non so che d’istintivo nella predilezione dei padri per le figlie, e delle madri per i figli.

Ma l’arte d’istituir degli spioni, in qualche modo materiali, è una fanciullaggine, e nulla è più facile che trovar meglio di quello scaccino di chiesa, che pensò di porre dei gusci d’uovo nel suo letto, e che non ottenne altro complimento di condoglianza da parte del suo compare stupefatto che questo: «Non li avevi pestati troppo bene!»

Il maresciallo di Sassonia, non accordò maggior considerazione a la Popelinière, quand’essi scoprirono assieme quel famoso caminetto girante, inventato dal duca di Richelieu: Ecco il più bel lavoro da metter corna che io abbia mai veduto! sclamò il vincitore di Fontenoy.

Speriamo che il vostro spionaggio non vi farà scoprir niente di tanto increscioso! Queste disgrazie sono i frutti della guerra civile, e noi non ci siamo.

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