Il papa non pone che i libri all’indice; voi contrassegnerete con un suggello di riprovazione gli uomini e le cose.
Proibite alla signora d’andare al bagno altrove che in casa sua.
Proibite alla signora di ricevere colui che sospettate sia il suo amante, e tutte le persone che potrebbero interessarsi al loro amore.
Proibite alla signora di andare al passeggio senza di voi.
Ma le bizzarrie alle quali dà origine in ogni coppia la diversità del carattere, gli innumerevoli incidenti della passione, e le abitudini degli sposi, imprimono a questo Libro Nero tali cambiamenti, ne moltiplicano o ne cancellano le linee con una tale rapidità, che un amico dell’autore chiamava quest’indice l’Istoria delle variazioni della chiesa conjugale.
Non esistono che due cose che si possano sottomettere a principi fissi: la campagna e la passeggiata.
Un marito non deve condurre, nè lasciar andare sua moglie in campagna. Abbiate una tenuta; abitatela; non vi ricevete che donne o vecchi, e non lasciate che niuno vi veda vostra moglie sola. Ma condurla anco per una mezza giornata da un altro, è diventar più imprudente d’uno struzzo.
Sorvegliare una donna in campagna, è già l’opera più difficile che possa compiersi. Potreste voi essere al tempo stesso in tutti i folti cespugli, arrampicarvi su tutti gli alberi, seguir le tracce di un amante sull’erba calpestata la notte, ma che la rugiada del mattino raddrizza e fa rinascere ai raggi del sole? Avrete voi un occhio ad ogni breccia del parco? Oh! la campagna e la primavera! Ecco le due braccia destre del celibato.
Quando una donna arriva alla crisi nella quale noi supponiamo che ella si trovi, un marito deve restare in città, al momento della guerra, o decidersi a tutti i piaceri d’un crudele spionaggio.
In ciò che concerne la passeggiata, la signora vuole andare alle feste, agli spettacoli, al bosco di Boulogne; uscire per contrattar delle stoffe, veder le mode? La signora andrà, uscirà, vedrà, accompagnata dall’onorevole suo padrone e signore.
Se ella afferrasse il momento in cui una occupazione che vi sarebbe impossibile d’abbandonare, vi reclama intieramente, per tentar di sorprendervi una tacita adesione a qualche uscita meditata; se, per ottenerla, si ponesse a spiegar tutti i prestigi e tutte le seduzioni di quelle scene di carezzamento, nelle quali le donne sono inarrivabili e le cui feconde risorse debbono essere indovinate da voi, ebbene, il professore vi consiglia a lasciarvi incantare, a render cara la domandata permissione e sopratutto a convincere questa creatura, la cui anima volta a volta è tanto mobile quanto l’acqua e tanto ferma quanto l’acciajo, che vi è proibito dell’importanza del vostro lavoro di abbandonare il vostro gabinetto.
Ma non appena vostra moglie avrà posto il piede sulla via, se va a piedi, non le date la comodità di fare neppur cinquanta passi; siate sulle sue tracce, e seguitela senza che possa accorgersene.
Esistono forse dei Werther, le cui anime tenere e delicate si rivolteranno contro questa inquisizione. Tale condotta non è più colpevole di quella di un proprietario che si alza la notte e guarda dalla finestra per sorvegliar le pesche del suo giardino. Otterrete forse con questo mezzo, prima che il delitto sia commesso, informazioni esatte su quegli appartamenti che tanti innamorati affittano in città, sotto nomi supposti. Se per un caso (dal quale Dio vi guardi) vostra moglie entrasse in una casa sospetta, informatevi se il locale ha più uscite.
Vostra moglie sale in carrozza? Che avete a temere? Un prefetto di polizia, al quale i mariti avrebbero dovuto decretare una corona d’oro opaco, non ha forse costruito ad ogni stazione di pubbliche vetture, una baracchetta, dove risiede col suo registro alla mano un incorruttibile guardiano della pubblica morale? Non sa egli dove vanno e di dove vengono quelle gondole parigine?
Uno dei principii vitali della vostra polizia sarà quello di accompagnare dappertutto vostra moglie, presso i fornitori della vostra casa, se ella avesse l’abitudine di andarvi. Esaminerete se esiste qualche famigliarità fra essa e la sua merciaja, la sua modista, la sua sarta, ecc., ecc. Applicherete allora le regole della dogana conjugale e ne trarrete la vostra conclusione.
Se in vostra assenza vostra moglie, uscita vostro malgrado, pretende essere andata nel tal posto, o nel tal magazzino, andateci l’indomani e procurate di sapere se ha detto la verità.
Ma la passione vi detterà, meglio ancora di questa Meditazione, le risorse della tirannia conjugale, e noi termineremo qui, questi fastidiosi insegnamenti.