NOTE AL TESTO

Con Regio Editto dell'11 settembre 1845 Carlo Alberto stabilì di uniformare nel Regno Sabaudo le numerose e differenti unità di peso e di misura allora in uso con l'adozione del sistema metrico decimale, obbligatorio dal 1° gennaio 1850. Il termine venne spostato con la legge del 6 gennaio 1850 al 1° aprile dello stesso anno.

Teofilo Barla, a differenza di Giovanni Vialardi, menziona ancora nelle sue ricette le vecchie unità di massa e di capacità utilizzate nell'area torinese, per cui si ritiene utile fornire la loro equivalenza con quelle decimali:

1 oncia = 31,10 grammi; 12 once = 1 libbra; 1 libbra = 373,24 grammi;

1 brenta = 49,32 litri = 36 pinte; 1 pinta = 1,37 litri = 2 boccali; 1 boccale = 0,68 litri =2 quartini; 1 quartino = 0,34 litri

(cfr. Tavole di ragguaglio degli antichi pesi e misure degli Stati di S. M. in terraferma coi pesi e misure del sistema metrico decimale compilate dalla Commissione dei Pesi e Misure e pubblicate dal Ministero di Agricoltura e Commercio secondo il prescritto dell'art.11 del R. Editto 11 settembre 1845, Torino, dalla Stamperia Reale, 1849).

Per quanto riguarda gli emolumenti percepiti da Teofilo Barla nel corso della sua carriera presso i Savoia – tenuto conto che non esistono fonti da cui attingere per poter quantificare quanto abbia inciso la svalutazione della moneta prima dell'Unità d'Italia – si può affermare con sufficiente approssimazione che la paga annuale potesse essere nel periodo 1816 - 1848, in qualità di guattero e al compimento dei vent'anni, pari a 1.800 euro; quale Maître Pâtissier et Confiseur Royal, a 4.700 euro; nuovamente quale guattero, dal 1851 al 1865, a 2.500 euro per poi ridursi a 1.600 euro quando divenne stalliere di lettiera. Come termine di paragone, nel 1831 Giovanni Vialardi venne nominato con Regio Biglietto aiutante di cucina coll'annuo stipendio di lire novecento sessanta, quasi 4.500 euro (cfr. ISTAT – Coefficienti per tradurre valori monetari del 1861 e seguenti in valori attuali).

Circa le età della vita, più volte citate da Teofilo Barla nella sua Prefazione Autoriale e nel corso del libro, sappiamo che esse sono il frutto della sestupla partizione fatta in merito da Sant'Isidoro di Siviglia e che qui si riassume: I età = infanzia (da 0 a 7 anni), II età = puerizia (da 8 a 14), III età = adolescenza (da 15 a 28), IV età = giovinezza (da 29 a 45), V età = maturità (da 46 a 59), VI età = vecchiaia (oltre 60 anni).

Nel trascrivere il testo di Teofilo Barla, grazie anche al discreto stato di conservazione degli indici dei tre tomi, si è potuto rispettare la numerazione delle pagine – così come voluta dall'Autore – e il loro formato originale. A tal fine sono stati utilizzati dei caratteri tipografici simili per corpo a quelli impiegati nell'edizione ottocentesca, anche per quanto riguarda sia la copertina del libro, sia quelle riferentesi alle tre parti di cui è composto. In questa edizione sono anche riportati i titoli delle ricette mancanti o intelligibili e la relativa numerazione delle pagine.

Dall'inconsueto Indice alfabetico dei nomi di coloro che son citati nella presente Opera – che inaspettatamente segue la Prefazione Autoriale – sono stati espunti quelli menzionati nelle ricette mancanti.

Alcune ricette andate parzialmente perdute avrebbero potuto già essere riportate in questo libro, ma si è ritenuto opportuno escluderle essendo ancora necessario sottoporre a verifica la correttezza filologica della loro ricostruzione: si è preferito editare in tal modo il testo di Teofilo Barla in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, seppure in veste incompleta.

B. A. A.

Teofilo Barla

dagherrotipo con custodia richiudibile in cuoio, velluto e vetro
1850 ca. – realizzazione di Enrico Jest e Figlio con negozio in Torino, via Po 46 – collezione privata

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