UN FORTE LEGAME FRA CUCINA E VISSUTO

Indubbiamente la cucina è lo specchio della cultura di un determinato territorio in un periodo specifico. L'opera culinaria poi potrebbe essere definita come un'operazione nel linguaggio scritto che coinvolge contemporaneamente più livelli di realtà: un livello teorico, un livello pratico e uno emozionale.

Quest'opera ha il privilegio di racchiudere tutti i tre livelli perché non è di fattura comune e credo che costituirà un avvenimento importante nella vita culturale gastronomica piemontese e non solo.

Il presentare un personaggio come Teofilo Barla, Maître Pâtissier et Confiseur e collaboratore di Giovanni Vialardi, propone una quantità di informazioni che conferiscono un'importanza che va oltre il semplice ambito culinario o storico e coloro che avranno la curiosità di immergersi nella lettura converranno che la mia non è semplice retorica.

Storia particolare quella del Barla. Declassato a sguattero per colpa di una polenta, non fu mai reintegrato nel ruolo che gli competeva. Autore di un pregiato ricettario da lui solo editato, trova solo nel rogo il suo lettore più attento.

Riscoprire i legami forti tra la cucina e il vissuto è la peculiarità di questo volume.

Roberto Rabachino

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