Ricetta n. 36 La Sublime Cottura di Pizza Ludovica

Al fine di realizzare al meglio la presente Ricetta terrai tali comportamenti.

In primis per una quantità pari a 15 libbre di Pizza che vorrai presentare principierai col procurarti personalmente le seguenti nove spezie che son di agevole rinvenimento a breve distanza dal Palazzo Reale ovverosia sotto i porticati della piazza detta del Castello nella bottega impiantata dal signor Antonio Benedetto Carpano: di semi di noce muscata 3 onze, di ramoscelli di cynnamomo 1 onza, d'infiorescenza d’indica cannabacea 7 onze, di semi di cardamomo 2 onze, di chiodi detti del garofalo 1 onza, di fungo mescal 4 onze, di rizoma di galanga 1 onza, di rizoma d’iride fiorentina 4 onze, di foglie di tanaceto 3 onze.

In secundis ti curerai di verificare assai che tali spezie sieno ben essiccate e non muffite.

Poscia le pestellerai personalmente tutt’insieme con somma cura in acconcio mortajo fintanto ch’esse divengan al pari di polvere finissima e del pari non sieno più distinguibili l’une coll’altre.

A tale punto provvederai a eseguire la Ricetta secondo i dettami di quella che precede questa.

Pervenuto nell’elaborazione laddove dicesi che disporrai pria la mozzarella sovra il disco di pasta, aggiongerai le nove spezie pestellate come sovra ponendo somma attenzione affinchè le quantità delle spezie sieno rispettose della quantità enunciata di Pizza che vorrai presentare sul desco oppur proporzionali a essa.

Poscia disporrai il pomidoro sovra la mozzarella e le spezie e porrai in forno previamente riscaldato le teglje che saran in numero di sedici o di diciassette a seconda dell'altezza con cui avrai forgiato i dischi di pasta per ottenere una quantità pari a 15 libbre di Pizza e ivi le terrai fintanto che i dischi di pasta risultino cotti e che il bordi dei medesimi assumano la sembianza d'un cornicione e questo accadrà nel tempo d’una dozzina di minuti o più, secondo del calor del forno.

A tale punto estrarrai le Pizze e sovr’esse porrai una generosa dose di foglie di basilico e questo originario bianco mangiare ora sarà d’un colore tricolore al pari di quello che compone la Bandiera Reale: verde, bianco e rosso!

E con malcelato orgoglio potrai infine far degustare questa afrodisiaca e ghiotta Cottura ai tuoi fortunati commensali buongustaj e a fronte della lor riconoscienza e delle lor congratulazioni oblierai tutta la fatica ch'affrontasti per approntarla personalmente, non essendoti punto avvalso dell’ajuto altrui al fine d’impedire che i tuoi guatteri o chi per essi potesser carpirne la Ricetta al fine di farne un lucroso mercimonio.

Tale Cottura risulterà esser assai gradevole pel palato in specie s'essa non sarà ingollata ma bensì manducata con quella riflessiva e compiacente lentezza che ben s’addice ai commensali che son buongustaj inquantochè prima digestio fit in ore, e del pari sarà sommamente corroborante pel corpo secondo quanto è stato enunciato nella Ricetta che precede questa.

Qui termina il Tomo III

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