CAPITOLO IV. Il pozzo della Morte

— Qualche chilometro ancora, e «Terror» giungerà sopra l'Isola – disse Von Krämer torcendo le labbra in un sorriso che apparve diabolico a Tanagra.

Infatti, dopo mezz'ora, entrò in quadro sullo schermo una macchia indecisa che rapidamente prese la forma di un pipistrello ingrandentesi.

Mentre Tanagra fissava con occhio smarrito l'avanzarsi del Gigante alato, Von Krämer spiegò:

— Le visioni a cui abbiamo assistito prima di questo quadro, erano dovute, come sempre, agli occhi vitrei di «Terror»; per questo, del Gigante non si vedevano che quelle parti che i suoi occhi riflettevano. Ma ora la visione del Gigante alato è indipendente dal suo apparato al selenio: è dovuta ad un apparecchio collocato nell'Isola, le cui cellule fotoelettriche ci trasmettono la visione. Così, per farmi capire, se un tale apparecchio fosse posto ad Hollywood, voi potreste vedere quanto succede nelle vie della città dalle frivole illusioni.

Tanagra non ascoltava le spiegazioni tecniche del Barone Von Krämer: i suoi occhi fissavano l'ingrandirsi spaventoso di «Terror» verso di lei. Quale sorte il fanatico inventore, geloso del suo segreto, avrebbe deciso per lei e per i suoi amici?

— Premete il tasto azzurro N. 33, altrimenti il Gigante proseguirà il viaggio...

E poichè Tanagra titubava, il Barone alzò la rivoltella.

Tanagra ubbidì.

Si vide il Gigante compiere i giri a spirale sempre più restringentisi.

«Terror» aveva atterrato, quando il Barone Von Krämer esclamò:

— Ed ora, alzatevi!

Tanagra si tolse dalla seggiola girevole: il Barone ne prese il posto, dicendo:

— Ora vedrete qual sorte è riserbata ai vostri amici, man mano che giungono nell'Isola.

Pose la destra sulla tastiera e sorridendo diabolicamente, incominciò a diteggiare rapidamente.

Tom Fred e Pepy uscirono dal seno del Gigante balzando a terra con salto acrobatico. Essi erano allegri e si misero a salutare Tanagra agitando le braccia.

— Fuggite! – gridò Tanagra – il tedesco mi ha tradito!

Von Krämer diede in una risata.

— Avvertimento inutile – disse. – Ho tolto la comunicazione fonetica.

Infatti, non si udivano le gioiose esclamazioni dei due.

Il Gigante dell'Apocalisse afferrò con l'orribile destra uncinata Tom Fred e colla sinistra Pepy. Li sollevò e si mise a camminare a grandi passi.

Tanagra vide che il Gigante si avvicinava ad un masso che giaceva in una radura.

Con un piede premette un punto del masso: questo si spostò, come girando su se stesso. Una buca nera si aprì: il mostro vi gettò dentro prima Tom Fred, poi Pepy. Rimise il masso a posto e a passi rapidi si allontanò.

La proiezione sparì.

Von Krämer, alla luce delle lampadine rosse appariva infernale. Un orribile sorriso storceva la sua bocca.

— Ove li avete gettati? – gridò Tanagra con voce spezzata, nel folle proposito di scagliarsi verso il criminoso inventore.

— Nulla di immediatamente mortale – fece con terribile calma il Barone Von Krämer. – Al fondo del pozzo vi è una cisterna di rispettabile grandezza: essi debbono cercare di tenersi a galla, a meno che siano così abili da sapersi arrampicare sulle pareti del pozzo: ma esse sono abbastanza levigate.

Passò un'ora angosciosa. Tanagra meditava un colpo pazzesco: impadronirsi ancora una volta della rivoltella e farla finita col tedesco pazzo e criminale. Ma la cosa era difficile, per non dire impossibile.

Il barone non l'abbandonava: aveva dimostrato di saper lavorare sulla tastiera colla sola destra, mentre la sinistra impugnava l'arma.

Von Krämer riattivò l'apparecchio di televisione.

Un breve riso soddisfatto fu il commento alla visione.

L'idrovolante appariva all'orizzonte.

— Ecco altri visitatori dell'Isola – disse.

Tanagra soffocò un grido.

Suo cugino – pensò – verrebbe pure gettato nel pozzo misterioso?

L'idrovolante ammarò: raggiunse la riva... Gli aviatori posero piede sull'Isola.

Ella scorse la figura snella ed agile di Nello Sorasio precedere quella dei due compagni, l'operatore Din Gimmy e Murray: vide l'apparecchio ormeggiato in una insenatura formata di scogli.

I tre sostarono, come per orizzontarsi.

«Ove si trova – parevano chiedersi – il covo di Mister Giga?».

— Ora li tolgo d'imbarazzo – sghignò il Barone Von Krämer. – Mando loro il cicerone... Sarà un cicerone muto, perchè non credo conveniente concedergli la parola. Ma, se è muto, non è sordo.

E sullo schermo, uscendo da una larga fossa ove stava nascosto, apparve «Terror». Agitò le braccia in segno di amorevole benvenuto e si portò a lunghi passi incontro ai visitatori.

— Tanagra! – chiese Nello Sorasio. E la sua voce, trasmessa dall'altoparlante, risuonò nel cuore della fidanzata.

—No! Nello... non avvicinarti! – gridò la giovane donna.

Il Barone Von Krämer sorrise.

— Vi ho detto che è inutile parlare... «Terror» non trasmette le vostre proteste. Sprecate il fiato.

— Che Mister Giga abbia perduto la parola? – chiese Din Gimmy.

— O che Tanagra sia impedita di parlare? – fece Murray.

— Oppure che si sia guastato l'apparato fonico? – osservò Din Gimmy.

— È vero, Tanagra? – disse Nello Sorasio. – Non puoi parlare?

Il Gigante girò la testa due volte in tono negativo, poi lo sportello del suo petto si aprì.

— Che significa? – chiese l'operatore.

— Forse Tanagra vuole in questo modo farci comprendere che nell'interno c'è un telefono e che con esso può parlare – osservò Nello Sorasio.

Il Gigante abbassò la testa in segno affermativo.

— Vuoi che io entri nella cabina e che ascolti al telefono? – chiese Sorasio.

Segno affermativo di Mister Giga.

— Benissimo... fatemi scala, amici – disse il giovane.

Il Gigante lo prese per la cintola, lo sollevò e lo collocò nell'interno. Lo sportello si richiuse. L'istante successivo, Din Gimmy e Murray venivano afferrati, ciascuno da una mano del mostro.

Tanagra mandò un grido e si avventò sul Barone: ma questo le puntò la rivoltella a bruciapelo. – Sparo, se fate una mossa!

E colla destra continuò a manovrare il terribile Gigante. Questi si avviò verso il pozzo della morte.

Spinse con un piede il masso girevole: la bocca del pozzo si scoperse.

Murray e Din Gimmy furono abbandonati nella gola oscura: poi lo sportello si aprì, e la destra uncinata del mostro trasse fuori Sorasio e lo precipitò nel vuoto, dietro ai suoi compagni.

Tanagra cadde svenuta. Il Barone Von Krämer la sollevò mormorando con un cinico sorriso

— È pericoloso visitare l'Isola di «Terror».

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